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La paura per i vaccini cresce negli Stati Uniti da quando è stato nominato ministro della Salute Robert Kennedy Jr, noto per le sue posizioni no vax. Poco dopo il suo insediamento, 20 mila medici firmarono una petizione per segnalare il pericolo di una simile nomina. L'alert però è stato ignorato e oggi Kennedy ha stravolto la politica americana sui vaccini.
Questa linea di indirizzo però ha travalicato la sanità umana contagiando anche quella animale. Le persone sono diventate più restie a vaccinare i loro cani, e tra le motivazioni c'è anche il timore che i loro animali possano diventare autistici. La correlazione tra autismo e vaccini nelle persone è stata da molto tempo sconfessata sia dagli studi scientifici, che dalle più recenti pronunce della giustizia, anche in Italia, ed ha ancora meno senso di esistere quando parliamo di cani.
I vaccini possono davvero rendere autistici i cani?
Il falso mito secondo cui il vaccino trivalente sia causa dell'autismo nei bambini risale al 1998, quando venne pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The Lancet uno studio a prima firma del medico inglese Andrew Wakefield in cui si suggeriva la possibile correlazione.
Solo nel 2010 lo studio è stato definitivamente ritirato, quando sono emersi i pesanti conflitti di interesse che riguardavano il medico, il quale aveva intenzione di brevettare un nuovo vaccino contro il morbillo che, secondo lui, non avrebbe provocato l'autismo. Nel frattempo anche la ricerca è progredita, col tempo un numero crescente di nuovi studi ha confermato più e più volte che i vaccini non sono causa di autismo nell'essere umano, in nessun modo. E nei cani?
Non esistono studi che confermino che i vaccini non causino l'autismo nei cani, semplicemente perché i cani non possono essere autistici. Si tratta quindi di un timore del tutto infondato perché l'autismo è una condizione tipicamente umana, e come ogni fenomeno che riguarda la nostra specie non andrebbe mai applicato a un'altra con una biologia totalmente diversa.
Eppure, la paura che i vaccini possano provocare l'autismo nei cani esiste, come dimostra un sondaggio del 2023 condotto dalla Boston University School of Public Health e pubblicato sulla rivista Vaccine, dal quale emerge che il 37% delle persone che vive con animali ritiene che la vaccinazione canina potrebbe causare nei loro animali domestici questo disturbo. L'indagine ha inoltre rivelato che oltre il 20% ritiene che i vaccini per animali domestici siano inefficaci e il 30% non li ritiene nemmeno necessari.
Oggi questo falso mito è tornato in auge e starebbe causando una diminuzione del numero di vaccinazioni, un problema molto serio in un paese in cui circola ancora la rabbia, la più antica zoonosi della storia dell'uomo.
La risposta dei veterinari statunitensi
In Italia non ci sono vaccini obbligatori per i cani, a meno che non si decida di andare all'estero. Negli Usa, invece, al momento l'unico obbligatorio è quello contro la rabbia, richiesto in quasi tutti gli stati. Dal 2007 la rabbia è stata debellata tra gli animali selvatici, grazie all'immunità di gregge garantita proprio dall'alto tasso di vaccinazione. Esiste però ancora un serbatoio selvatico della rabbia che continua a circolare tra pipistrelli, procioni e volpi, animali che spesso vivono a ridosso delle aree urbane e che hanno contatti con i cani.
Secondo il Center for Disease Control and Prevention, l'ente che negli Usa si occupa del monitoraggio delle malattie, negli ultimi 12 mesi sono stati registrati sei decessi per rabbia tra le persone, il numero più alto degli ultimi anni. Il timore è quindi che se il tasso di vaccinazione dovesse continuare a calare tra gli animali domestici, questo porterebbe a una nuova circolazione della rabbia tra i cani, e quindi tra le persone che vivono con loro.