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Anche cani e gatti possono avere paura dell'aereo e subirne gli effetti sul proprio fisico esattamente come accade agli esseri umani. Dopo l'aggiornamento delle norme Enac per i viaggi in cabina con animali, anche se molte compagnie non si sono ancora adeguate e potrebbero anche non farlo mai, le famiglie stanno guardando con più favore le vacanze che iniziano in aeroporto. Non tutti i cani e i gatti però si trovano a loro agio una volta in volo. Il perché lo spiega a Fanpage.it la veterinaria Eva Fonti.
Dottoressa, davvero cani e gatti possono avere paura dell'aereo?
Assolutamente sì, anche se per loro la paura di volare è diversa da quella che proviamo noi: cani e gatti possono comunque provare un timore che in qualche caso sfocia nell'attacco di panico. Questo accade soprattutto per via dei nuovi odori e dei rumori. Attenzione, non parliamo di soggetti tradizionalmente fobici, ma di quegli individui che non sono abituati, e che per indole potrebbero non abituarsi mai.
Come affrontare il viaggio in aereo in serenità?
La prima regola è abituare il cane a viaggiare e anche a stare nel trasportino. Si tratta di un animale sociale, ma molto dipende dall'individuo: se in generale il nostro cane riesce ad adattarsi a contesti nuovi, ad ambientarsi in luoghi che non conosce, e tollera bene i rumori improvvisi, perché sebbene attutiti ci sono anche in areo, allora abbiamo una buona base su cui lavorare. Altro aspetto fondamentale è che sopporti bene la prossimità con persone e in generale non sia reattivo verso chi non conosce.
I cani di piccola taglia solitamente possono viaggiare in cabina insieme al loro umano, mentre quelli di taglia media e grande sono costretti a stare in stiva. Ci sono accorgimenti diversi da prendere?
Certo, cani e gatti che viaggiano in cabina come noi possono subire gli effetti dell'aria condizionate e del cambio di clima. Nei soggetti più sensibili può creare problemi sia a livello intestinale che alle vie respiratorie. Anche l'aria pressurizzata può creare problemi a livello delle orecchie. Per questo è bene sentire il veterinario per concordare una profilassi preventiva che minimizzi i problemi. Inoltre, dato che il trasportino è obbligatorio per tutta la durata del viaggio è necessario che l'animale sia ben abituato.
E per quanto riguarda la stiva?
In stiva c'è un'aria condizionata molto fredda, e il luogo è parzialmente buio. Questi due fattori insieme potrebbero causare ansia o attacchi di panico anche in soggetti solitamente tranquilli. Se si ha un cane grande e non si vuole rinunciare a viaggiare in aereo è quindi importante lavorare bene sul lato comportamentale: abituarlo agli spostamenti, al kennel, ad ambienti e stimoli nuovi. Si tratta di un processo graduale, non si fa in 3-4 giorni prima della partenza.
Un consiglio per chi parte last-minute?
Nei giorni precedenti alla partenza è bene contattare il veterinario per valutare lo stato di salute generale dell'animale. Se il soggetto lo richiede, il professionista potrebbe prescrivere dei farmaci, da quelli più blandi ai veri e propri ansiolitici.
Alcune compagnie non accettano i cani brachicefali, sono più a rischio degli altri?
I brachicefali possono soffrire particolarmente. La combinazione di trasportino stretto e scarsa ventilazione potrebbe comportare uno stato di polipnea, cioè un significativo aumento della frequenza respiratoria simile alla nostra iperventilazione. A causa della particolare conformazione del muso di questi individui però questo stato può sfociare in asfissie e shock gravi. La stessa problematica però può subentrare anche per i cani anziani non abituati a viaggiare e per i soggetti particolarmente ansiosi.
In definitiva possiamo portare i nostri animali in aereo?
Sì, a patto di essere oggettivi nel valutare se il soggetto che abbiamo davanti vuole e può farlo davvero. Non tutti i cani e i gatti possono viaggiare, e non è giusto costringerli a fare qualcosa che non è nelle loro corde per un nostro capriccio.