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Tre astronauti bloccati nello spazio: fuori uso la capsula per il rientro in caso di emergenza

La capsula Shenzhou-20 danneggiata da detriti spaziali e il rientro anticipato della Shenzhou-21 lasciano l’equipaggio temporaneamente senza un mezzo di evacuazione.
A cura di Elisabetta Rosso
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CGTN | Gli astronauti in orbita
CGTN | Gli astronauti in orbita

Tre astronauti cinesi sono bloccati sulla stazione spaziale Tiangong. L’equipaggio attualmente in orbita si trova temporaneamente senza una capsula sicura pronta per il rientro in caso di emergenza. Alla base del problema c’è il veicolo Shenzhou-20, che è stato colpito e danneggiato da microframmenti di spazzatura spaziale. Quando i tecnici hanno individuato le microcrepe in un finestrino del modulo di rientro, l’Agenzia spaziale cinese con equipaggio (CMSA) ha deciso che il veicolo non poteva garantire un rientro sicuro. Per evitare rischi, gli astronauti della missione precedente sono quindi tornati a Terra a bordo della Shenzhou-21, arrivata nel frattempo con il nuovo equipaggio.

È qui che nasce la criticità. La Shenzhou-21, invece di restare attraccata come navicella di emergenza per i nuovi astronauti, è ripartita verso la Terra subito dopo lo scambio. Allo stesso tempo, la Shenzhou-20 danneggiata è rimasta agganciata alla Tiangong, ma non è utilizzabile per il trasporto umano. Gli astronauti in orbita si trovano ora senza un veicolo di evacuazione funzionante.

Perché è una situazione seria

In condizioni normali, ogni stazione spaziale deve avere sempre una capsula pronta per un’uscita rapida in caso di incendio, perdita d’aria o guasto critico. L’assenza temporanea di questa “scialuppa spaziale” rappresenta un rischio operativo, sebbene le autorità cinesi ribadiscono che la situazione è sotto controllo.

Secondo la CMSA, la soluzione arriverà con il lancio della missione Shenzhou-22, che porterà una nuova capsula sicura e ripristinerà le normali condizioni di sicurezza. La data però non è stata ancora ufficializzata, ma il lancio sarà anticipato rispetto al calendario.

Non è un caso isolato

L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente complessità per le missioni in orbita bassa terrestre, dove viaggiano oltre 30.000 detriti tracciati, a velocità che superano i 25.000 km/h. Anche altri programmi spaziali hanno vissuto situazioni simili: nel 2024 due astronauti NASA rimasero sulla Stazione Spaziale Internazionale molto più a lungo del previsto a causa dei problemi tecnici della capsula Starliner di Boeing.

Un campanello d’allarme

Il caso Tiangong riaccende il dibattito sulla sicurezza delle missioni con equipaggio e sulla gestione dei rifiuti spaziali, oggi considerata una delle principali minacce per il futuro dell’esplorazione orbitale. La Cina ha avviato le procedure per ripristinare la piena operatività, ma l’episodio dimostra quanto sia fragile l’equilibrio nello spazio: basta un frammento invisibile per trasformare una missione ordinaria in un’emergenza tecnica.

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