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Su Google Maps c’è un serpente gigante davanti alla costa della Francia: cos’è il Serpent d’Océan

Nell’estuario della Loira, in Francia, si erge la figura di un enorme serpente, talmente grande da essere ben visibile dallo spazio e quindi su Google Maps. Ecco cos’è il Serpent d’Océan, affacciato sull’Atlantico.
A cura di Andrea Centini
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Le Serpent d’Océan innanzi alla costa della Francia. Credit: Google Maps
Le Serpent d’Océan innanzi alla costa della Francia. Credit: Google Maps

Se cercate le seguenti coordinate 47°16′04″N 2°10′15″O su Google Maps e impostate la visualizzazione satellitare, vi troverete innanzi a qualcosa di incredibilmente curioso e affascinante: un gigantesco e sinuoso scheletro di serpente, così grande da poter essere visto dallo spazio. Non a caso il Serpent d'Océan, come è conosciuto, è lungo ben 130 metri. Questo colosso si trova esattamente nella zona intertidale dell'estuario della Loira, il più lungo fiume della Francia con i suoi 1.006 chilometri. Il serpente troneggia su una spiaggia affacciata sull'Oceano Atlantico e periodicamente viene sommerso dall'oceano, proprio a causa del fatto che si trova in una zona di marea, dove l'acqua sale e scende di diversi metri ogni giorno. Non a caso, il Serpente d'Oceano è la rappresentazione di un serpente marino con le fauci spalancate, chiaramente immaginario viste le gargantuesche dimensioni. Ma cos'è esattamente questo serpente?

In modo non dissimile dalla celebre Volvo Island nell'Illinois (Stati Uniti), dove un'elegante Volvo S80 è parcheggiata da ben 13 anni, anche il Serpent d'Océan è catalogato come “attrazione turistica” su Google Maps. In questo caso, però, non si tratta del lavoro di un imprenditore in cerca di pubblicità – che è riuscito a ottenere un'eco mondiale senza volerlo – bensì di un'opera d'arte vera e propria. Il Serpente d'Oceano è infatti un'ardita installazione del compianto artista franco-cinese Huang Yong Ping (classe 1954), autore di molteplici opere sperimentali e provocatorie.

L'autore decise di installare il gigantesco serpente – completamente in acciaio – a Mindin nel comune di Saint-Brevin-les-Pins (Loira Atlantica), direttamente sulla punta del promontorio sabbioso conosciuto come “Nez-de-Chien”, a causa dell'aspetto geografico che ricorda il muso di un cane. L'opera era stata inaugurata il 20 giugno del 2012 e realizzata nell'ambito dell'edizione di quell'anno del festival Estuaire, grazie al supporto finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale dell'Unione Europea (UE).

Il serpente emerge dalla sabbia come se spuntasse da un grande scavo archeologico e la sua colonna vertebrale, come riporta il sito Estuarie, sembra ricordare il ponte di Saint-Nazaire. Anche il modo in cui è adagiato è un richiamo ai “carrelets”, pescherecci caratteristici che navigano al largo della costa atlantica francese. L'opera è stata verosimilmente progettata come un omaggio per coniugare la mitologia cinese – in cui i dragoni hanno grande rilevanza – col suggestivo paesaggio europeo, con riferimenti all'ibridazione culturale determinata dalla globalizzazione. È un tema ricorrente nelle grandi sculture dell'artista.

Anche il serpente è un simbolo di potere e conoscenza presente in numerose delle opere di Yong Ping, scomparso nel 2019 a causa di una malattia. Ad esempio, nell'opera Empires (2016) installata al Grand Palais di Parigi nel contesto della serie “Monumenta”, lo scheletro sinuoso di un gigantesco serpente (oltre 240 metri) si erge sopra oltre 300 container e un carrello elevatore enorme: è una riflessione sul commercio globale e sul potere economico rappresentato dal rettile. Anche in Bâton Serpent del 2003 e nella scultura Le Grand Vivant del 2016 gli scheletri di serpenti giganti sono al centro della scena. I temi legati ad ambiente e animali, assieme a quelli dedicati all'incontro fra le culture e al potere distruttivo dell'uomo, erano particolarmente cari a Yong Ping. Il suo Serpent d'Océan è oggi divenuto dimora per le creature che popolano il delicato ecosistema delle zone di marea.

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