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Quali sono i prodotti di Temu tossici: l’indagine dell’Unione europea

Bruxelles accusa Temu: un’indagine europea rileva la vendita di giocattoli, cosmetici e accessori non conformi alle norme di sicurezza, potenzialmente pericolosi per i consumatori.
A cura di Elisabetta Rosso
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Ogni giorno 12 milioni di pacchi arrivano nell'Unione europea da rivenditori online extra-UE. Molti hanno una scritta in stampatello arancione: Temu. L’azienda è arrivata sul mercato italiano nel 2023, registrando una rapida crescita. Buone campagne sconti, vasta scelta di prodotti e soprattutto prezzi stracciati. C'è solo un problema: i prodotti che vende non sono sicuri. Un'indagine della Commissione Ue ha rivelato che gli articoli in vendita violano le norme europee, potrebbero essere tossici e presentano problemi di etichettatura e fabbricazione che mettono a rischio la nostra sicurezza.

L’indagine ha evidenziato “un elevato rischio per i consumatori dell’UE di imbattersi in prodotti illegali” su Temu. Le verifiche, che hanno incluso un’attività di “mystery shopping”, hanno rilevato articoli “non conformi”. Tra i prodotti a rischio ci sono ciucci per bambini, giocattoli, occhiali da sole, impermeabili, e cosmetici che contengono sostanze tossiche.

Secondo la Commissione europea Temu non avrebbe fatto abbastanza per valutare i rischi legati alla vendita online di prodotti illegali e che, di conseguenza, la piattaforma di commercio elettronico legata alla Cina potrebbe violare la nuova legge sui servizi digitali dell'Unione.

L'indagine dell'Unione europea

Le accuse arrivano dai risultati preliminari di un’indagine avviata lo scorso anno nell’ambito del Digital Services Act(DSA), il regolamento europeo che obbliga le piattaforme online a garantire maggiore sicurezza agli utenti, pena sanzioni milionarie. A partire dal 2023 Bruxelles ha avviato verifiche formali sul colosso dell’e-commerce, sospettato di non adottare misure sufficienti per impedire la vendita di prodotti illegali sulla sua piattaforma a basso costo.

L’indagine intende anche verificare se Temu stia facendo abbastanza per contrastare i cosiddetti “venditori disonesti” che offrono merci non conformi e che, dopo sospensioni, riescono a tornare rapidamente online. Secondo la Commissione, le misure adottate dalla piattaforma potrebbero essere “inadeguate”, in parte perché basate su una valutazione del rischio “imprecisa”, costruita su dati generali di settore e non specifici del suo marketplace.

"Acquistiamo online perché confidiamo che i prodotti venduti nel nostro Mercato Unico siano sicuri e conformi alle nostre norme", ha dichiarato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva dell'UE per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, in un comunicato stampa. "A nostro avviso preliminare, Temu è ben lungi dal valutare i rischi per i suoi utenti secondo gli standard richiesti dal Digital Services Act.

Quali sono i prodotti a rischio venduti su Temu

Secondo il report, tra i prodotti più allarmanti figurano ciucci per bambini decorati con perline che si staccano facilmente, con un alto rischio di soffocamento. Questi articoli non rispettano la normativa europea che impone un foro di dimensioni specifiche, necessario a garantire il passaggio d’aria nel caso un neonato ingerisca accidentalmente una parte del prodotto.

Ma l’elenco degli articoli non sicuri non si ferma qui. Sempre nel settore infantile, l’indagine cita impermeabili contenenti sostanze tossiche e pantaloncini con lacci eccessivamente lunghi, superiori ai limiti previsti per evitare di inciampare.

Non solo, vengono venduti occhiali da sole privi di protezione UV e prodotti senza etichette o istruzioni in italiano, con informazioni di sicurezza insufficienti.  La situazione appare ancora più preoccupante nel settore della cosmesi e dell’igiene personale: nove prodotti su tredici testati non riportano la lista degli ingredienti, una violazione grave che potrebbe mettere a rischio i consumatori allergici e favorire la presenza di sostanze bandite in Europa. Tra queste, il Lilial (Buthylfenil Methylpropional), un profumo per creme vietato perché tossico per l’apparato riproduttivo, soprattutto femminile, e lo Zinco Piritione, usato negli shampoo antiforfora e in alcune creme, anch’esso vietato per la tossicità sugli organi riproduttivi.

Temu minaccia le imprese locali con concorrenza sleale

Michael McGrath, commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, ha sollevato anche un altro punto critico. Teme infatti che piattaforme come Temu,  danneggino anche le attività commerciali locali attraverso la concorrenza sleale. "La crescita è straordinaria e ha esercitato un'enorme pressione sui sistemi a livello degli Stati membri", ha spiegato McGrath.

"Sono determinato a intensificare l'applicazione delle leggi sulla sicurezza dei prodotti e delle norme a tutela dei consumatori. Non si tratta solo di proteggere i consumatori, ma di un problema molto serio di parità di condizioni per le imprese europee, che sono costrette a competere con i venditori che non rispettano le nostre norme".

La posizione di Temu

Temu ha commentato l'indagine della Commissione con una nota ufficiale: "Temu prende in seria considerazione la sicurezza e la conformità dei prodotti. L’azienda dispone di un sistema di verifica dei venditori, di monitoraggio proattivo e di rimozione preventiva per individuare e rimuovere i prodotti non sicuri. Temu lavora a stretto contatto con organizzazioni di analisi e certificazione riconosciute a livello mondiale, tra cui TÜV SÜD, Eurofins, SGS e Bureau Veritas, per garantire che i prodotti offerti da venditori terzi soddisfino gli standard di sicurezza e qualità".

La società avrà ora l’opportunità di consultare i dossier dell’indagine e rispondere alle accuse prima che l’UE adotti una decisione definitiva. Le violazioni del DSA possono comportare multe fino al 6% del fatturato annuo globale e ordini vincolanti per correggere le irregolarità.

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