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Pornhub entra nella lista di siti sotto controllo in Europa, cosa cambia per gli utenti

Il commissario europeo Thierry Breton ha annunciato che Pornhub e altri due siti dedicati al materiale esplicito verranno inseriti nella lista delle grandi piattaforme obbligate a diffondere una lunga serie di dati, dal numero di utenti unici alla gestione del sistema di moderazione dei contenuti.
A cura di Valerio Berra
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La parola chiave per capire cosa succederà a Pornhub nell’Unione Europea è Vlop, acronimo di Very Large Online Platform. Nel Digital Service Act, il regolamento approvato nell’ottobre del 2022, con Vlop vengono identificate tutte quelle piattaforme che per l’enorme portata di utenti mensili sono obbligate a rispettare una discreta serie di controlli nell’Unione Europea. Il criterio più importante per entrare in questa lista è il numero di utenti mensili: deve essere superiore ai 45 milioni solo nel mercato europeo.

Il numero di piattaforme che fanno parte di questa lista è abbastanza ridotto. Parliamo di 17 grandi portali da Amazon a Booking passando da tutti i social più noti come Instagram, Facebook e X. Da oggi però a questa lista si sono aggiunti altri tre siti: Pornhub, Stripchat e XVideos. Ad annunciarlo è stato il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton. Scelta immediatamente contestata da Pornhub, che dichiara di avere 33 milioni di utenti attivi ogni mese in Europa. Meno della soglia necessaria. Per gli utenti non cambierà molto: potranno conoscere meglio come funziona la moderazione e il controllo dei contenuti all'interno del sito.

Perché Pornhub è nella lista delle grandi piattaforme

Pornhub, Stripchat e XVideos sono tutti siti dove viene diffuso regolarmente materiale sessualmente esplicito. E non solo. Negli scorsi anni Pornhub ha ospitato con pochi controlli anche materiale diffuso senza il consenso, revenge porn e abusi di vario tipo. Nel dicembre del 2020 dopo la minaccia da parte delle società che gestivano i pagamenti digitali del sito, Pornhub ha rimosso oltre 8 milioni di video considerai non idonei.

Secondo la Commissione Europea i numeri forniti dalla piattaforma sugli utenti potrebbero non essere corretti. Un alto funzionario della Commissione ha rilasciato questa dichiarazione sotto anonimato all’agenzia stampa Reuters: “La designazione può basarsi non solo sul numero degli utenti comunicati dall'azienda, ma anche su informazioni provenienti da terzi o da fonti alternative”.

In Italia, tra l’altro, il Garante della Privacy si era già mosso per chiedere a questa piattaforma più trasparenza. A luglio aveva mandato una lettera a MG Freesites, la società con sede a Cipro che gestisce il sito per l’Italia. Qui erano state fatte una serie di domande sulla gestione dei dati degli utenti, un’iniziativa cominciata dalla campagna StopDataPorn.

Gli effetti del Digital Service Act

Le piattaforme che vengono considerate Vlop hanno una serie di obblighi di trasparenza verso l’Unione europea. Un esempio lo abbiamo già visto con i dati che hanno rivelato i social network nelle ultime settimane. Per la prima volta nella loro storia hanno dovuto spiegare tutti i dettagli dei loro sistemi di moderazione e degli utenti unici presenti sul mercato.

Questi report che hanno generato qualche sorpresa. In Italia ad esempio il numero di utenti mensili di X (fu Twitter) è lo stesso di LinkedIn: 5 milioni. I moderati di Meta, considerando sia Instagram che Facebook, sono 179 per 36 milioni di utenti. TikTok ne ha 430 per 20 milioni di utenti. X se ne fa bastare 2, con i risultati che conosciamo.

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