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Perché Meta ha rimosso la Guida Suprema dell’Iran da Instagram e Facebook

Alī Ḥoseynī Khāmeneī ha definito gli attacchi nella striscia di Gaza una “tragedia del mondo musulmano, anzi di tutta l’umanità”. L’Iran da tempo è accusato di sostenere attivamente Hamas.
A cura di Elisabetta Rosso
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Gli account di Alī Ḥoseynī Khāmeneī, Guida Suprema dell'Iran, sono spariti da Facebook e Instagram. "Abbiamo eliminato questi profili per aver violato in più occasioni la nostra politica in materia di organizzazioni e persone pericolose", ha spiegato un portavoce di Meta. Le policy dell'azienda, come si legge sulla pagina dedicata, vogliono "evitare e impedire che si producano danni" e in particolar modo "non permettere la presenza di nessuna organizzazione o persona che proclami un obiettivo violento o partecipi ad azioni di questa natura". L'account Instagram di Khāmeneī aveva oltre 5 milioni di follower prima che venisse disabilitato. In realtà Instagram e Facebook sono vietati in Iran, ma gli iraniani utilizzano comunque reti private virtuali, o VPN, per eludere le restrizioni e accedere ai social statunitensi.

Meta non ha specificato quali post violassero le policy dell'azienda, e in che modo. Ha solo eliminato gli account di Khāmeneī classificandolo come individuo pericoloso. Nonostante non venga citato il conflitto tra Israele e Hamas, Mahsa Alimardani, ricercatrice sui diritti digitali presso Article 19, Ong per i diritti umani, ha spiegato: "C'è stata un'enorme pressione su Meta affinché ponesse fine alla promozione da parte di Khāmeneī e di queste organizzazioni elencate come pericolose dal 7 ottobre." Ha poi aggiunto: "È un peccato che non sia stato rimosso prima". L’Iran da tempo è accusato di sostenere attivamente Hamas. Nel 2021 il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che il gruppo riceveva finanziamenti e armi dal Paese, avrebbe anche armato e addestrato gli Houthi nello Yemen.

Chi è Alī Ḥoseynī Khāmeneī

Alī Ḥoseynī Khāmeneī, è l'attuale Guida Suprema dell'Iran, è stato anche presidente del Paese dal 1981 al 1989, e il massimo esponente nazionale del clero sciita. Khāmeneī ha giustificato le azioni dei gruppi armati palestinesi e gli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen contro unità mercantili nel Mar Rosso. Ha anche accusato pubblicamente Israele e gli Stati Uniti per le operazioni militari nella Striscia di Gaza, iniziate in risposta all'attacco del 7 ottobre.

Ieri la Guida Suprema iraniana ha definito gli attacchi nella striscia di Gaza una "tragedia del mondo musulmano, anzi di tutta l'umanità" che "mostra come l'attuale ordine mondiale sia privo di valore, non possa durare e sia destinato a svanire". In diverse dichiarazioni rilanciate a Press Tv ha anche accusato gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e molti Paesi europei di essere "complici degli atti criminali" di Israele "ai danni del popolo palestinese".

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