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Perché Mark Zuckerberg sta costruendo di nascosto un mega bunker alle Hawaii

Diversi miliardari hanno acquistato rifugi segreti su isole sperdute per proteggersi in caso di disordini sociali, esplosioni nucleari, virus o disastri ambientali.
A cura di Elisabetta Rosso
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Leggenda vuole che i sovrani medievali uccidessero gli architetti per far morire i segreti dei progetti con loro. Non è strana dunque una certa ossessione nel non rivelare i dettagli di palazzi, regge o bunker postapocalittici. E infatti nessuno dovrebbe sapere cosa c'è dietro quel muro alto quasi due metri vicino all'autostrada sul lato nord-orientale dell‘isola hawaiana di Kauai. Le guardie di sicurezza sorvegliano costantemente il cancello, e tutti i dipendenti che varcano le porte sono legati a un accordo vincolante di non divulgazione. Chi parla viene licenziato immediatamente. “È un Fight Club. Non parliamo di Fight Club”, ha detto David, un ex dipendente, all'edizione statunitense di Wired. "Qualsiasi cosa venga pubblicata su questo progetto, ne vengono a conoscenza immediatamente".

Eppure tutti sanno che dietro al progetto segreto c'è Mark Zuckerberg. Ha acquistato il terreno nel 2014, e sta costruendo un complesso di oltre 500 ettari. All'interno ci sarà anche un enorme bunker postapocalittco con scorte energetiche e alimentari, accessibile attraverso botole nascoste e porte cieche. Non è strano, costruire rifugi sicuri per proteggersi in vista dell'Evento (così viene chiamata l'apocalisse nel club dei miliardari), è una delle tante forme di isteria della Silicon Valley. Molti si chiedono se dietro ai progetti ambiziosi si nascondano segreti inacessibili ai più su un'imminente fine del mondo. Una paura alimentata anche da film come Il mondo dietro di te, appena uscito su Netflix. Sicuramente, oltre la nevrosi e ai segreti dei potenti, rimane la convinzione dell'élite di poter trascendere il male del mondo con abbastanza soldi e tecnologia.

Il complesso di Mark Zuckerberg

Le informazioni del progetto sono state ricostruite attraverso le testimonianze anonime degli ex dipendenti e dai documenti giudiziari analizzati da Wired. Sembra che Zuckerberg stia costruendo un'enorme città sotterranea, con una porta resistente alle esplosioni, come mostrano i documenti di pianificazione. I palazzi centrali saranno collegati da un tunnel accessibile tramite botole di fuga e da porte cieche che permetteranno di accedere al bunker sotteraneo. La porta d'accesso è stata costruita in metallo e riempita di cemento, come quelle dei rifugi antierei.

Il complesso prevede anche dodici edifici con 30 camere da letto e 30 bagni, sale conferenze, cucine enormi e uffici. Ci saranno piscine, saune, campi da tennis. Nell'area boschiva invece verranno costruite 11 case sugli alberi a forma di disco, collegate tra loro con ponti in corda. Secondo i documenti di pianificazione l'intero complesso sarà autosufficiente, con un serbatoio d'acqua, e un sistema di pompaggio, ci saranno anche allevamenti e piantagioni. Una volta terminata sarà una delle proprietà più costose al mondo, per un totale di 270 milioni di dollari.

L'ossessione dei miliardari

Zuck non è l'unico. In realtà diversi miliardari stanno costruendo rifugi su isole sperdute. Il fondatore di LinkedIn Reid Hoffman ha dichiarato al New Yorker che almeno il 50% dei più ricchi della Silicon Valley hanno "un rifugio in vista dell'apocalisse".  Per esempio, Jeff Bezos, fondatore di Amazon ha acquistato due ville da 147 milioni di dollari sull'isola di Indian Creek in Florida. Larry Ellison, miliardario di Oracle ha invece comprato una proprietà sull'isola hawaiana di Lanai, al lardo della costa del Maui. Hanno realizzato bunker postapocalitici anche il fondatore di Alibaba, Jack Ma, il miliardario cofondatore di Paypall Peter Thiel, il regista di Hollywood James Cameron, e il guru della finanza William Foley.

La Nuova Zelanda, per esempio è piena di bunker postapocalittici costruiti dai miliardari. Come spiega il teorico di media Douglass Rushkoff  nel suo libro Survival of the Richest, molti miliardari stanno cercando di costruire un rifugio per quello che chiamano l'Evento. "Questo è il loro eufemismo per definire il collasso ambientale, i disordini sociali, un’esplosione nucleare, una tempesta solare, una virus inarrestabile o un attacco informatico dannoso che potrebbero distrugge tutto”. Sempre nel libro Rushkoff spiega, "hanno la convinzione che con abbastanza denaro e tecnologia, gli uomini ricchi possono vivere come dei e trascendere le calamità che colpiscono tutti gli altri”.

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