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Perché Mark Zuckerberg si è scusato con i genitori dei bambini iscritti ai suoi social

Il Ceo di Meta insieme ai dirigenti delle altre principali piattaforme social sono stati accusati di mettere a rischio la sicurezza dei bambini in un’audizione al Senato degli Stati Uniti durata quattro ore: “Avete le mani sporche di sangue”.
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"Nessuno dovrebbe passare le cose che hanno subito le vostre famiglie". Con queste parole Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, si è scusato con i genitori dei minori che si sono suicidati o hanno compiuto atti di autolesionismo, sotto l'influenza – accusano le famiglie – dai contenuti diffusi sui social media. Lo ha fatto durante un'audizione al Congresso degli Stati Uniti sulla sicurezza dei minori sui social.  Ma non era l'unico seduto al banco degli interrogati.

Accanto al fondatore di Meta, c'erano i capi dei principali social network esistenti: Shou Zi Chew di TikTok, Evan Spegel di Snapchat, Linda Yaccarino di X e Jason Citron di Discord. I cinque dirigenti hanno dovuto rispondere ad accuse pesanti in un'audizione durata ben quattro ore. Dietro di loro le famiglie delle vittime, davanti i senatori americani: "Ha le mani sporche di sangue", ha detto la senatrice repubblicana del South Carolina Lindsey Graham, riferendosi ai danni sui minori causati dai social di Meta, e ha aggiunto: "I vostri prodotti possono uccidere le persone".

Cos'è successo durante l'audizione

I dirigenti delle principali piattaforme social sono stati interrogati in un'audizione al Senato Usa che aveva per oggetto la tutela dei bambini e quanto le rispettive aziende stiano concretamente facendo per impedire che la vita e la sicurezza dei minori sui social siano messe a rischio.

Troppo poco, secondo i senatori presenti nella Commissione Giustizia del Senato. Dei cinque amministratori delegati presenti, Zuckerberg è stato il più attaccato – per lui è stata l'ottava volta davanti al Congresso – in merito alle responsabilità di Meta nei diversi episodi di suicidi, autolesionismo, cyberbullismo e pedopornografia o sfruttamento sessuale, a danno dei minori.

A ottobre 2023 più di 40 Stati americani hanno denunciato Meta per lo stesso motivo, accusando l'azienda dimettere a rischio la salute fisica e mentale dei più giovani.

Le accuse di sfruttamento sessuale

L'audizione si è concentrata soprattutto sulla protezione dei bambini dallo sfruttamento sessuale online. Il senatore repubblicano Ted Cruz ha chiesto: "Signor Zuckerberg, a cosa diavolo stava pensando?", mostrando al capo della tecnologia un'icona di Instagram che avverte gli utenti che potrebbero stare per vedere materiale pedopornografico, ma chiede se vogliono "vedere comunque i risultati".

Anche il presidente della Commissione, il senatore democratico dell'Illinois Dick Durbin, ha criticato le piattaforme per non aver protetto i bambini dallo sfruttamento sessuale online.

"Discord è stato usato per adescare, rapire e abusare di bambini", ha detto Durbin a proposito della piattaforma di forum e di messaggistica. "Instagram di Meta ha contribuito a connettere e promuovere una rete di pedofili; i messaggi che scompaiono di Snapchat sono stati cooptati da criminali che sfruttano finanziariamente le giovani vittime", ha proseguito Durbin, ribadendo come i social non siano affatto un luogo sicuro per i minori.

Le regole dei social per la tutela dei minori

Il fondatore di Meta si è scusato con tutte le famiglie presenti: "Mi dispiace per tutto quello che avete passato, è terribile". Come lui, anche gli altri capi dei colossi social hanno provato a scusarsi o a giustificarsi, promettendo di introdurre nuovi strumenti a tutela della sicurezza dei minori.

Ma per i senatori americani, e le famiglie presenti, le scuse (e le promesse) ormai non bastano più. Soprattutto i genitori delle vittime chiedono che venga approvato una legislazione che regolamenti dall'alto i social affinché sia garantita la sicurezza dei minori.

Al momento, ha ricordato la senatrice Graham, ci sono infatti diverse proposte di legge in merito, che però non si sono mai trasformate in nulla di fatto. "Se state aspettando – ha detto Graham – che questi ragazzi (riferendosi ai dirigenti) risolvano il problema, moriremo nell'attesa".

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