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Perché il Black Friday è diventato un problema per i lavoratori di Amazon

Il Black Friday cade il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento. Per i lavoratori di Amazon è uno dei momenti dell’anno dove i flussi di lavoro sono più intensi. In Europa sono stati organizzati parecchi scioperi.
A cura di Valerio Berra
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Germania, Francia, Regno Unito e Italia. Quest’anno il Black Friday di Amazon è stato travolto da una serie di scioperi organizzati nei magazzini europei. Le percentuali di adesione allo sciopero variano e, come vedremo, a volte sono anche discordanti fra sindacato e azienda. La scelta però di organizzarli in uno dei periodi di massimo afflusso di ordini è servita per rendere più visibili tutti le ragioni dello sciopero.

Ufficialmente quest'anno il Black Friday cade oggi, 24 novembre, ma gli sconti su Amazon vanno dal 17 al 27 novembre. Teoricamente dovrebbero chiudersi con il Cyber Monday, il lunedì dedicato alle offerte sui prodotti di elettronica. Il Paese che ha registrato più scioperi è stata la Germania. Stando ai dati riportati dall’agenzia stampa Reuters nel magazzino di Lipsia ha scioperato il 20% dei lavoratori, in quello di Rheinberg quasi il 40%.

Sempre secondo Reuters, in Italia non sono ancora chiari i numeri degli scioperi. Secondo la CGIL oltre i 60% dei lavoratori Amazon del magazzino di Castel San Giovanni hanno deciso di scioperare. Il dato non è confermato da Amazon, secondo cui invece il 60% dei dipendenti si è presentato regolarmente al lavoro.

Curioso il caso della Francia: durante le manifestazioni contro Amazon sono stati presi di mira anche i locker, gli armadietti dove i clienti possono farsi arrivare i pacchi. In diversi casi sono stati tappezzati con dei manifesti e chiusi con il nastro adesivo. In questi casi le rivendicazioni hanno riguardato soprattutto la retribuzione oraria e il carico di lavoro durante i turni. In ogni caso, un portavoce di Amazon ha assicurato che non ci saranno ritardi sugli ordini fatti durante il Black Friday.

Il rapporto tra Amazon e i sindacati

Nel mercato del lavoro la storia dei sindacati di Amazon è una delle saghe più interessanti degli ultimi anni. Negli Stati Uniti è una storia che è iniziata di recente: ufficialmente il primo sindacato di Amazon riconosciuto dal National Labour Relations Board è stato quello di un magazzino a Staten Island (New York) nell’aprile del 2022. In Europa la storia è un po’ più frammentata: i lavoratori di Amazon si sono associati a sindacati già esistenti. In Italia i primi accordi tra Amazon e sindacati erano arrivati già nel 2018.

Le istanze sui cui lavorano i sindacati nelle fabbriche Amazon sono le stesse: sicurezza sul posto di lavoro e stipendi. Esiste però tutto un comparto di lavoratori che è più difficile da inquadrare. È una storia che è stata raccontata da Sorry We Missed You, l’ultimo documentario di Ken Loach. Molti dei nostri pacchi vengono portati da corrieri che sono costretti a non fare mai pause per completare gli ordini. L’autore britannico Oobah Butler ha anche deciso di lanciare un drink energetico fatto con l’urina raccolta dai lavoratori di Amazon.

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