Perché i ricercatori cinesi stanno trasformando le api in cyborg volanti

Le api del Beijing Institute of Technology non volano da sole, seguono i comandi di un microchip impiantato nel cervello. Un dispositivo minuscolo, appena 74 milligrammi, invia impulsi elettrici che guidano ogni loro movimento: girare a sinistra, spostarsi a destra, avanzare o tornare indietro. Funziona: 9 volte su 10 l’ape obbedisce.
Il dispositivo è stato realizzato dai ricercatori dell'università di Beijing, guidati dal professor Zhao Jieliang. "L'ape cyborg potrebbe essere utilizzata come strumento per missioni militari di ricognizione o per ricerche di sopravvissuti in aree pericolose", ha spiegato Zhao. “I robot basati su insetti sono uno strumento prezioso, combinano la mobilità, le capacità di mimetismo e l’adattabilità ambientale degli insetti stessi.”
Il potenziale c'è: dal monitoraggio di aree inaccessibili al supporto nelle operazioni di soccorso, fino a missioni militari in spazi ristretti. Le api cyborg sollevano però anche nuovi interrogativi sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela della sicurezza e della privacy. Se usate in modo illecito, potrebbe diventare lo strumento perfetto per la sorveglianza di massa invisibile. Non solo, le api sono minacciate dal declino degli ecosistemi, usarle come strumenti militari solleva dubbi etici e ambientali.
Come funziona l'ape cyborg
Il dispositivo è dotato di tre sottili elettrodi che penetrano nel cervello. È stato stampato su una pellicola polimerica sottile e flessibile come un’ala d’insetto, e integra diversi chip, incluso un telecomando a infrarossi in grado di generare impulsi elettrici che creano illusioni sensoriali. In questo modo è possibile comandare il volo a distanza.
Nove volte su dieci l’ape ha obbedito ai comandi, come spiegato in un articolo pubblicato sul Chinese Journal of Mechanical Engineering.
Dagli insetti robot ai cyborg volanti
Il sogno dei robot insetti esiste da decenni. I laboratori di intelligence per anni hanno cercato di realizzare dispositivi microscopici. Negli anni ’70, durante la Guerra Fredda, la CIA aveva creato il prototipo dell’Insectothopter, una libellula robot capace di volare e trasmettere suoni. Israele, invece, nel 2012 ha presentato dei micro-droni a forma di farfalla, dotati di telecamere e sistemi di comunicazione criptati, pensati per operazioni di intelligence a corto raggio. A giugno la Cina ha realizzato un nuovo drone zanzara, progettato per svolgere operazioni segrete e missioni speciali sul campo di battaglia.
Le api cyborg però non sono semplici dispositivi. “Rispetto ai robot sintetici, questi ibridi biologico-tecnologici offrono una maggiore capacità di operare in segreto e di prolungare le missioni, rendendoli preziosi per il combattimento urbano, il contrasto al terrorismo e alle attività illecite, nonché per interventi di soccorso", ha spiegato Zhao.
I limiti delle api robot
Nonostante i progressi, restano ancora alcuni limiti da superare. Le risposte degli insetti possono essere confuse da segnali sovrapposti, e parti del loro corpo – come le zampe e l’addome – non sempre rispondono ai comandi. “Il controllo del comportamento degli insetti potrà migliorare grazie a segnali più precisi e tecniche di stimolazione avanzate,” ha spiegato il team di Zhao.
“L’integrazione di moduli funzionali più sofisticati nello zaino di controllo potenzierà anche le capacità sensoriali di questi robot biologici, aprendo la strada a operazioni complesse come la ricognizione e il monitoraggio ambientale.”
Questi dispositivi impercettibili, capaci di raccogliere immagini e suoni, senza essere intercettati, aprono scenari inquietanti non solo sul fronte militare, ma anche su quello civile. Il rischio è che questi dispositivi vengano trasformati in strumenti di sorveglianza, aprendo la strada a un controllo sempre più pervasivo