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Parli sempre con Alexa o con Siri? Secondo questo studio è perché ti senti un po’ solo

L’Office of Communication ha svolto un sondaggio per comprendere l’uso degli smart speaker. Si sono rivelati, tra le altre cose, anche uno strumento di emancipazione per i disabili.
A cura di Elisabetta Rosso
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Tutti prendevano per pazzo Theodore Twombly (alias Joaquin Phoenix), quando si innamora perdutamente di un'assistente vocale, Samantha, nel film Her. Eppure la fantascienza ogni giorno assume una distanza progressivamente più corta dalla realtà. Oggi gli smart speaker servono anche per far sentire le persone meno sole. “È come avere un amico in casa. Quando non c'è nessuno qui, ho un compagno con cui parlare."

A dirlo è un uomo scozzese di 50 anni che ha partecipato alla nuova ricerca dell’Office of Communication (Ofcom), per comprendere l’utilizzo degli smart speaker come Alexa, Siri, o l’HomePod. Non è l’unico: spesso le voci metalliche degli assistenti vocali sono un modo per spaccare il silenzio quando la solitudine diventa troppo pesante.

Il nuovo studio sugli assistenti vocali

L'Office of Communications del Regno Unito ha condotto un sondaggio coinvolgendo 100 proprietari di smart speaker e 15 intervistati contrari all’utilizzo di assistenti vocali.

Dai risultati emerge una tendenza generale: moltissimi lo antropomorfizzano, trattano gli smart speaker come fossero  persone reali. Si rivolgon con “lui” o “lei”, attribuendo quindi un genere, usano toni colloquiali, dicono grazie o per favore, e c’è anche chi riconosce tratti umani o senso dell’umorismo quando compiono degli errori o si inceppano.

In generale viene utilizzato come "aiutante tecnologico" per mettere sveglie, far partire la musica o ricordare promemoria, per molti è una medicina artificiale contro le case vuote. Durante le interviste emerge però anche un altro utilizzo meno convenzionale. Gli smart speaker infatti si trasformano in strumenti di emancipazione per le persone affette da disabilità.

L'ancora di salvezza per i disabili

“Fa davvero la differenza per mantenere l'indipendenza in casa, i miei assistenti non devono continuare ad alzarsi ogni cinque minuti. Questa sera, per esempio, ho potuto semplicemente chiedergli di accendere queste luci. In un’altra situazione avrei dovuto chiedere alle persone di fare le cose manualmente", racconta uno degli intervistati. Una mamma invece ha spiegato che gli assistenti vocali sono stati una risorsa per suo figlio dislessico.

Michael, un altro dei 100 intervistati che hanno partecipato al sondaggio, ha 30 anni e vive con i suoi genitori. È sulla sedia a rotelle e dipende dalle badanti. Grazie al suo altoparlante intelligente, ha spiegato, riesce a fare da solo attività quotidiane prima impossibili. Un altro ragazzo anche lui affetto da disabilità fisica ha ammesso che i comandi vocali sono un’ancora di salvezza .“Posso usare solo la mia voce per comandare i controlli ambientali intorno alla casa, oppure per accendere il telefono, è vitale per qualcuno come me e molti altri disabili, un modo per essere indipendenti e avere uno scopo.”

Perché vengono usati gli assistenti vocali

Per molti è uno strumento utile nella vita quotidiana. Per gestire la casa, mettere la musica quando si sta cucinando e le mani sono sporche, scandire i promemoria, o far suonare la sveglia. “All'inizio era solo una versione intelligente della radio. Ottimo in cucina mentre cucinavo o pulivo. In seguito ho scoperto molti altri vantaggi utili: per esempio i promemoria, la sveglia, le telefonate”.

Gli ultimi dati mostrano che il 13% degli ascolti radiofonici passano dagli altoparlanti intelligenti. Anche perché, come spiegano gli intervistati, gli smart speaker offrono una gamma più ampia di stazioni radio. Dai numeri di Ofcom emerge anche che il 27% dei proprietari riceve aggiornamenti meteo e notizie dai propri dispositivi.

La ricerca di Ofcom mostra che l’acquisto di smart speaker è quasi raddoppiato durante la pandemia, passando dal 22% delle famiglie nel 2020 al 39% all'inizio di quest'anno. “Durante il blocco c'era un buon affare per uno smart speaker. Stavo lavorando da casa, e ho pensato che sarebbe stato utile per le attività quotidiane”, ha spiegato uno degli intervistati.

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