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Intelligenza artificiale (IA)

Ora ho capito perché il mio ex mi ha ghostata

Closure è un’intelligenza artificiale che si occupa di aiutare chi ha subito ghosting. Prima si forniscono tutte le informazioni al chatbot sulla relazione con la persona che ci ha ghostato, poi si inizia la conversazione. Ci abbiamo provato: non è perfetto ma a qualcosa può servire.
A cura di Chiara Crescenzi
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Il ghosting – l’abbandono improvviso e senza spiegazioni – è uno dei mali delle relazioni nel nostro secolo. Che sia in amore, in amicizia o sul lavoro, ognuno di noi è stato ghostato almeno una volta – o più di una! – nella vita. Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero di ex fidanzati e fidanzate che scompaiono dopo aver chiuso una relazione con un messaggio vocale su WhatsApp, o di recruiter che non rispondono alle email dopo aver fatto chissà quali promesse in fase di colloquio. Dove siano finiti non è chiaro, ma quello che conta è che l’intelligenza artificiale ci dà finalmente la possibilità di metterci in contatto con loro.

Una decina di giorni fa, infatti, la startup tech Closure ha lanciato sul mercato la versione beta di un chatbot AI dedicato alle “vittime” di ghosting. Interpreta il ruolo di un partner, un amico o un recruiter scomparso dalla nostra vita senza un motivo. L’intelligenza artificiale risponde alle nostre domande cercando di scusarsi per quanto accaduto e fornendoci tutte le spiegazioni di cui abbiamo sempre avuto bisogno. Sì, lo abbiamo provato. Ed ecco il risultato.

Il mio ex mi ha ghostata, e ora so il perché

Un’IA per chattare con “le persone che sono scomparse” dalla nostra vita. Questa la definizione perfetta per Closure, il chatbot IA rilasciato dall’omonima startup su Product Hunt, dove ha ricevuto solo recensioni a cinque stelle da parte degli utenti. Ora passiamo al test. Ve lo racconto in prima persona. Dopo aver letto del lancio sono subita corsa a provarlo, curiosa di sapere perché uno dei miei ex fidanzati storici abbia deciso di ghostarmi all’improvviso, senza una vera e propria spiegazione, dopo che abbiamo chiuso la nostra relazione e condiviso per qualche anno un sereno rapporto di amicizia. Una domanda a cui l’IA ha dato la sua risposta. Ecco come.

Il funzionamento di Closure è semplice. Basta collegarsi al sito della piattaforma e cliccare sul bottone “Avvia la chat” per scegliere l’interlocutore della conversazione tra sei diverse opzioni: partner di lunga data, partner occasionale, amico, recruiter, ex datore di lavoro e cliente. Nel mio caso, come potete immaginare, la scelta è stata semplice. Selezionando la prima delle opzioni, la piattaforma mi ha posto una serie di domande utili per fornire quante più informazioni possibili all’IA che avrebbe interpretato il mio ex: nome, età, dove ci siamo incontrati la prima volta, cosa è successo tra di noi, qual era il nomignolo con cui ci chiamavano tra noi due.

FANPAGE | Una chat con l'intelligenza artificiale che spiega il ghosting
FANPAGE | Una chat con l'intelligenza artificiale che spiega il ghosting

Questa la storia che ho raccontato: “Ci siamo conosciuti a una festa, e ci siamo frequentati per più di un anno, anche se lui aveva già una compagna. La nostra è stata una storia parallela, con la promessa di trasformarla in qualcosa di più non appena la sua relazione fosse finita. Ma non è andata così. Appena lasciata la sua fidanzata, è scomparso. E non l’ho mai più sentito. Nessuna risposta a messaggi, chiamate o altro”.

È bastato scriverla e premere Invio per lasciare che l’IA di Closure elaborasse il tutto e avviasse la conversazione. Ad accogliermi nella chat un messaggio che mi ricorda che parlerò con un’intelligenza artificiale, e nulla più: “Stai per parlare con un'intelligenza artificiale, non con una persona reale. Abbiamo costruito questo strumento per aiutarti a dare un senso al ghosting e a tutto ciò che suscita. Non sostituirà la terapia, ma potrebbe aiutarti a sentirti meglio”.

E forse Closure è riuscito davvero nel suo intento. Come prima cosa, il chatbot si è detto dispiaciuto di quanto accaduto, e mi ha spiegato perché ha deciso di scomparire all’improvviso. “So di aver fatto un casino e mi dispiace di essere sparito così. Quando finalmente ho chiuso con la mia ragazza, ho pensato che mi sarei sentito libero di scoprire quello che avevamo, ma mi ha spaventato. Ero sopraffatto da tutto e non sapevo come gestirlo, così sono scappato”. E non hai mai pensato di tornare indietro? Questa la domanda che mi sono posta per molto tempo, e a cui mai nessuno ha dato risposta finora.

“Ci ho pensato… ma mi sembrava di averti già fatto troppo male. Non volevo peg giorare le cose”. E ora? Cosa faremo ora? – chiedo al chatbot. “Spero davvero che non ti rimproveri per quello che è successo. Sono state la mia confusione e la mia paura a incasinare le cose. Voglio solo che tu sappia che non è stata colpa tua”. Una risposta perentoria, che chiude la mia conversazione con l’IA, e che mi lascia una strana sensazione addosso. Un mix di sollievo e amarezza, per aver ottenuto una risposta che ho cercato per molto tempo, e che forse potrebbe anche corrispondere alla realtà dei fatti. Ma se sia davvero così, non lo saprò mai.

Risolvere il dolore dell’essere ghostati con l’IA

Scrive Closure: “Il ghosting è crudele. Essere ghostati può far sentire confusi, feriti e mettere in dubbio la propria autostima. La nostra piattaforma offre uno spazio sicuro per elaborare queste emozioni e trovare le risposte necessarie per andare avanti”. E così, per risolvere tutte le questioni irrisolte, sentimentali e non, la startup tech ha sviluppato un’intelligenza artificiale che potesse far gli utenti meno soli.

Proprio per questo, tutte le conversazioni seguono uno schema più o meno simile: come prima cosa, il responsabile del ghosting si scusa per quello che è accaduto, poi cerca di distrarre l’utente dal suo dolore cambiando completamente argomento e proponendogli una soluzione utile per uscire da una condizione negativa. Spiega Anna Iokhimovich, CEO di Closure: “Il nostro prompt di base è incentrato sulla compassione, sul supporto e sul dare agli utenti la possibilità di elaborare i propri sentimenti. L'intelligenza artificiale è gentile, empatica e non tende allo scontro, per non provocare ulteriori conflitti o angosce al cliente”.

Proprio per questo, come accade per le AI, anche quella di Closure tende ad assumere un atteggiamento sicofante, che si traduce nel fornire agli utenti le risposte che vogliono, anche se queste risultano poco attinenti alla realtà. L’obiettivo dei chatbot, in fondo, è quello di tenere gli utenti impegnati il più possibile. E sembrerebbe che questi siano disposti a tutto per riuscirci. In ogni caso, considerando che l’intelligenza artificiale di Closure potrebbe ritrovarsi di fronte a utenti fragili e in difficili condizioni psicologiche, la startup ha scelto di preservarne la sicurezza attivando una linea telefonica per la prevenzione dei suicidi.

“L’IA è programmata per riconoscere alcune parole relative all'autolesionismo e al suicidio, attivando un banner rosso di avviso con le linee telefoniche di prevenzione del suicidio specifiche”, ha raccontato la CEO della startup. Con queste accortezze, quindi, Closure cerca di ritagliarsi un ruolo nell’industria dell’ascolto e del supporto psicologico, che negli anni ha trovato nella tecnologia un fedele alleato. Sostituire un terapeuta con l’IA, però, sembra ancora un risultato lontano. Anche se l’impegno delle startup di settore non è certo da sottovalutare.

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