video suggerito
video suggerito
TikTok

Oltre il gruppo Mia Moglie, sui social c’è un nuovo tipo di predatori: tutto parte da un’icona specifica

Negli ultimi mesi nella barra di ricerca di TikTok sta succedendo qualcosa. Quando cerchiamo il nome di una creator tra le ricerche correllate appare spesso il suo nome seguito da una serie di icone che rappresentano una sega per tagliare la legna. Non è necessario esplicitare il significato. Se clicchiamo su queste ricerche siamo orientanti verso un feed con contenuti più sessualizzati. Anche quando queste ricerche hanno come protagonista una minorenne.
A cura di Valerio Berra
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il caso del gruppo Mia Moglie è ha stupito molti utenti. Un gruppo pubblico, in cui venivano pubblicate foto, soprattutto di donne. Dentro c’era di tutto. Chi rubava le foto a moglie, compagne, fidanzate, amiche o direttamente sconosciute. Chi metteva screenshot presi da altri profili. Chi le creava con l’intelligenza artificiale. Certo, non escludiamo che in tutto questo ci fossero anche coppie consenzienti. In ogni caso, almeno guardando i post prima della chiusura, erano solo una minima parte.

Ora è arrivato il momento delle indagini. Barbara Strappato, dirigente della Polizia postale di Roma, ha spiegato al Corriere della Sera che sono arrivate quasi 3.000 segnalazioni in due giorni. Materiale con cui gli investigatori prepareranno la prima informativa da inviare alla Procura di Roma: “Poi sarà la magistratura a decidere come procedere”.

Intantoil gruppo Mia Moglie è stato chiuso, il fenomeno resta aperto. E non solo su Facebook. Certo, su Telegram nel tempo sono stati documentati decine di gruppi dedicati alla condivisione di materiale non consensuale. Ma negli ultimi mesi su una piattaforma molto più giovane siamo assistendo a una nuova strategia per raccogliere, cercare e fruire immagini sessualizzate di donne.

Cosa succede alle ricerche su TikTok

Chiariamolo subito. Questa volta non parliamo solo di scatti rubati alle vittime. Anzi. La maggior parte delle immagini o video che fanno parte di questo fenomeno sono estratti da contenuti pubblicate dalle protagoniste. I bersagli sono tutte donne.  Siamo su TikTok. Il social network ha un sistema di ricerca interna molto avanzato. A differenza di Instagram la barra di ricerca permette di trovare video con una precisione quasi chirurgic. Che siano video di creator, video informativi su temi di attualità, ricette, guide per le vacanze o consigli per truccarsi.

Una funzione talmente ottimizzata che già da tempo si parla di TikTok come un “nuovo Google” per i suoi utenti. Esattamente come Google nel momento in cui digitiamo un nome nella barra di ricerca compaiono anche le ricerche correlate.

Le ricerche che cambiano in base alle icone

Ecco, ora quando cerchiamo una creator donna spunta sempre un ricerca in cui il suo nome viene accompagnato da una serie di icone che rappresentano una sega per tagliare la legna. Ci sembra pedante spiegare il motivo della scelta. Succede molto spesso. Anzi. Quando cerchiamo di creator molto note, anche minorenni, è uno dei primi risultato che compare.

Abbiamo fatto un po’ di prove. Le ricerche con questa icona variano i risultati, in alcuni casi in maniera più netta, in altri più leggera. Se cerchiamo solo il nome della creator troviamo un mix composto da video recenti e video più visti. Se cerchiamo il suo nome con queste icone accanto allora il feed che ci viene proposto si orienta più su video in costume, video in abiti attillati o comunque video dove le sessualizzazione della protagonista è più marcato.

Non solo. Nel caso di donne, o ragazze, note fuori dalla piattaforma vengono messi insieme video di shooting in costume, clip di di spettacoli in cui si solleva il vestito. O ancora video di pagine fan che raccolgono screenshot di storie Instagram, frammenti di dirette, immagini comparse nei video di altri creator. Tutte raccolte di materiale pubblico, certo. Il problema però è evidente.

Le piattaforme, TikTok nello specifico, non sono spazi neutri. Su molte ricerche è stato fatto un lavoro di prevenzione accurato. Se cerchiamo “suicidio” su TikTok non compare alcun video ma un avviso che ci dice “Non sei da solo” accompagnato da numeri utili da chiamare nei momenti di difficoltà. Invece se cerchiamo invece immagini esplicite di una minorenne con chiavi di ricerca facilmente identificabili troviamo i suoi video in costume.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views