Obama arrestato nello Studio Ovale: un’altra storia dal favoloso mondo IA di Donald Trump

Il rapporto di Donald Trump con l'intelligenza artificiale è piuttosto chiaro. Per il presidente degli Stati Uniti è una macchina che trasforma in realtà i suoi sogni che oscillano tra vendetta e deliri di onnipotenza. Abbiamo già visto Trump in tutine aderenti da supereroe avvolto in raggi di luce celestiale, statue dorate in suo onore alte 20 metri e immagini del presidente in costume con pettorali e addominali oliati. Non solo, l'intelligenza artificiale è anche un'arma che si sposa benissimo con la strategia di Trump. Andando oltre alle rappresentazioni narcisistiche di Trump infatti troviamo i suoi nemici. E lo dimostra l'ultimo video IA pubblicato sul suo profilo Truth social.
La clip mostra Obama arrestato dall"FBI durante un incontro con Trump nel 2016 nello Studio Ovale. Il video fa parte di una campagna più ampia contro Obama, e infatti sempre su Truth social, il 20 luglio, Trump ha accusato Obama di frode elettorale. Il video è dichiaratamente falso, ma l'obiettivo del presidente non è ingannare lo spettatore, quanto manipolare la percezione con meme e deepfake. Per parafrasare la filosofa Hannah Arendt, anche ingannare è un modo di influenzare il mondo.
La campagna di Trump contro Obama
Il video inizia nello studio Ovale – prende spunto da un incontro realmente accaduto tra Trump e Obama – a un certo punto gli agenti dell'FBI irrompono nella stanza e ammanettano Obama. La clip si conclude con un'immagine dell'ex presidente seduto in una cella con la tuta arancione. Il video è accompagnato dalla scritte "Nessuno è superiore alla legge", sotto suona la canzone "YMCA" dei Village People, usata spesso durante i comizi di Trump.
Il deepfake è stato creato da un utente TikTok pro-MAGA e poi condivisa dal presidente. Il video va a rafforzare una narrazione che Trump porta avanti da tempo. Secondo il presidente infatti Obama avrebbe vinto in modo scorretto le elezioni del 2016. Trump ha condiviso su Truth Social anche un’intervista di Fox News con la direttrice dell’intelligence Tulsi Gabbard, che denunciava come funzionari dell’amministrazione Obama avessero “manipolato e occultato” informazioni riguardanti le presunte interferenze russe sul voto.
L'intelligenza artificiale è l'arma perfetta di Donald Trump
Trump sta utilizzando da mesi l'intelligenza artificiale come un'arma. Durante le elezioni, per esempio, ha condiviso diverse immagini generate con l'IA, molte in cui Taylor Swift e le sue fan giuravano di sostenerlo nella sua campagna presidenziale. Sull'account ufficiale della Commissione Giustizia della Camera dei Rappresentanti Repubblicana sono state pubblicate anche immagini IA di Trump che salva cuccioli di cane e gatti per alimentare le fake news sugli immigrati haitiani (accusati da alcuni esponenti politici di estrema destra di rubare e mangiare animali domestici).
In molti si sono soffermati sulla veridicità o meno delle immagini e dei video creati con l'IA. È un problema reale, i software stanno diventando sempre più sofisticati, ma non vale per il caso Trump. Il presidente infatti non vuole ingannare ma orientare. E l'intelligenza artificiale è uno strumento che si sposa alla perfezione con la retorica e la strategia di Trump: esagerare o deformare la realtà per fomentare il suo pubblico. C'è anche l'elemento della satira e dell'ironia grottesca spesso utilizzato per screditare gli avversari.
A rinforzare questa strategia c'è la regola d'oro della disinformazione. Le notizie false non vogliono mai cambiare le convinzioni di chi già appartiene allo schieramento avversario, piuttosto andare a rafforzare ideologie già radicate o intercettare qualche indeciso che scrolla i social in cerca di risposte facili a problemi difficili.