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Minacciate e controllate: nel 2023 aumentano del 24% le deununce per la violenza di genere online

Il report “Free and s@fe online” della polizia postale ha segnalato un aumento dei comportamenti vessatori online contro le donne. Come difendersi e riconoscere i comportamenti pericolosi.
A cura di Elisabetta Rosso
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Nel 2022 347 donne hanno denunciato di aver ricevuto minacce online, nei primi dieci mesi del 2023 sono già 371 le vittime della violenza di genere in rete. Un incremento pari al +24%. I numeri segnalati nel report della polizia postale "Free and s@fe online" raccontano un fenomeno complesso, che "si traveste spesso da amore geloso" e si trasforma in una spirale "che intrappola la vittima e la costringe all'isolamento e alla paura", spiegano gli autori dello studio. Spesso le minacce online sono solo il primo passo. La dinamica tra reale e virtuale è simile. Le molestie in rete infatti sono caratterizzate da azioni lesive ripetute nel tempo, portate avanti sulle app di messaggistica (38%) e sui social network (33%). Spesso gli autori delle violenze sono conoscenti o persone con le quali si è condiviso un percorso di vita comune, come colleghi di lavoro o ex partner. A livello nazionale nei primi dieci mesi del 2023 sono stati 826 i casi di violenza di genere online contro le donne gestiti dalla polizia postale.

"Le violazioni fatte di post che insultano, di indiscrezioni diffuse sui social, di incursioni nei profili personali, vengono considerate talvolta un male minore, qualcosa di fastidioso ma che non sempre determina un senso di vulnerabilità e di pericolo urgente, come i pedinamenti e le minacce che avvengono sotto casa, sul posto di lavoro, o nel bar dove si fa colazione con le amiche", hanno spiegato gli autori del report. "Eppure oggi i reati online sono strettamente legati alla violenza di genere."

I campanelli di allarme

Ivano Gabrielli, direttore della polizia postale, ha commentato il report aggiungendo: "È importante saper riconoscere i primi segnali di controllo, e i tentativi di sottomissione che oggi possono passare dall'uso distorto di smartphone, app e social network. È imponendo un controllo psicologico, come nello stalking e nelle molestie online, che si realizzano aggressioni che, pur non toccando fisicamente le vittime ne travolgono la vita, cancellando ogni concreta traccia di serenità".

Spesso la violenza online si traveste da amore geloso che cerca di invadere e controllare la vita della vittima. Per esempio, un partner che chiede di condividere i profili social come segno di fedeltà, o pretende di avere accesso alla geolocalizzazione della compagna per verificare da remoto gli spostamenti.

I casi di stalking e sextortion

Nel 2022 sono state 101 le donne vittime di stalking online, nei primi dieci mesi di quest’anno, sono state registrate già 87 denunce. Rimangono costanti le segnalazioni per i casi di sextortion, in totale 163, mantengono un andamento simile rispetto a quello registrato l'anno scorso. Le denunce sono però un dato parziale, visto che spesso le vittime per paura o per proteggere, per esempio i figli, scelgono di non segnalare gli abusi.

Denunciare però è fondamentale. Secondo l’Unità di Analisi del Crimine Informatico della polizia postale, composta da psicologi della Polizia di Stato, sempre più spesso gli atteggiamenti vessatori in rete sono solo un'anticipazione di violenze e persecuzioni nel mondo reale. Il report ha anche segnalato come sempre più spesso le vittime scelgono il portale istituzionale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto contro ogni forma virtuale di aggressione.

Le raccomandazioni della polizia postale

Il report della polizia postale ha anche raccolto una lista di raccomandazioni. Non bisogna condividere le proprie password, ed è sempre meglio impostare come chiave di accesso il riconoscimento facciale o l'impronta digitale. Non solo, i profili devono essere intestati e impostati personalmente scegliendo password robuste da cambiare ogni tre mesi per aumentare la sicurezza.

È consigliabile anche utilizzare diverse chiavi d'accesso per ogni social, e soprattutto disattivare la localizzazione automatica per non essere rintracciabili da remoto.

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