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Mark Zuckerberg sta facendo colloqui privati nelle sue case: così creerà una super-intelligenza artificiale

Deluso dai progressi dei modelli Llama, il CEO di Meta sta creando un team d’élite per sviluppare un’intelligenza artificiale generale e sfidare OpenAI e Google.
A cura di Elisabetta Rosso
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Nelle sue case di Lake Tahoe e Palo Alto, in California, Mark Zuckerberg sta facendo colloqui privati. L'obbiettivo è selezionare un team per creare un software che superi l'intelligenza umana. La notizia è stata riportata da Bloomberg, secondo fonti vicine all'azienda Zuckerberg avrebbe avviato personalmente il reclutamento per questa nuova task force, ribattezzata “gruppo superintelligenza”.

Zuckerberg è determinato a recuperare il terreno perso da Meta nel campo dell’intelligenza artificiale. Deluso dai recenti sviluppi dei modelli – in particolare quelli legati al modello Llama 4 – il CEO ha deciso di prendere in mano la situazione. Il gruppo d'elitè selezionato dovrà realizzare un'intelligenza artificiale generale (AGI) in grado di eguagliare – o superare – le capacità cognitive umane.

Chi farà parte del gruppi superintelligenza

Il team, sarà composto da circa 50 specialisti che lavoreranno a stretto contatto con Zuckerberg. La sede di Menlo Park è stata infatti riorganizzata affinché i nuovi membri abbiano postazioni vicine al suo ufficio. Tra i primi nomi in arrivo potrebbe esserci Alexandr Wang, fondatore di Scale AI, startup leader nella fornitura di dati per l’addestramento dei modelli. Il New York Times ha confermato che Meta è in trattativa con la società di Wang per investire miliardi di dollari. 

L’accordo rappresenta un segnale evidente della nuova fase operativa di Zuckerberg, definita da alcuni suoi collaboratori come un ritorno alla “modalità fondatore”. Negli ultimi mesi, infatti, il CEO si è immerso nei dettagli tecnici del progetto, arrivando a creare una chat WhatsApp con i dirigenti senior – soprannominata “Recruiting Party” – per discutere candidati, strategie e talenti da ingaggiare. Pare sia lui stesso a contattare i profili che ritiene promettenti.

La delusione di Llama 4

Dietro questa accelerazione c’è Llama 4. È stato lanciato ad aprile con grandi aspettative, il modello però ha deluso le promesse fatte dallo stesso Zuckerberg. Il fallimento ha costretto Meta a rinviare il debutto del suo modello di punta, “Behemoth”, più performate – secondo Meta – delle IA di OpenAI, Google e Anthropic. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la leadership interna ha cominciato a dubitare che potesse realmente competere con i modelli. 

Zuckerberg ora vuole rilanciare la divisione AI con un nuovo approccio, più snello, aggressivo e focalizzato. Alcuni ingegneri e ricercatori delle attuali unità FAIR e GenAI verranno riassegnati alla nuova squadra. Non è ancora chiaro come i gruppi collaboreranno tra loro, ma l’obiettivo è accelerare lo sviluppo di tecnologie avanzate in grado di alimentare chatbot, assistenti vocali e sistemi di raccomandazione più personalizzati.

La nuova sfida di Zuckerberg

Dopo il boom di ChatGPT nel 2022, Meta ha lanciato il team GenAI, tra le sue prime iniziative ci sono stati personaggi IA “celebrity-based”, come Snoop Dogg e Tom Brady, che molti nell’azienda hanno considerato deboli rispetto agli obiettivi degli altri competitor. Le perplessità interne hanno portato a un’ondata di dimissioni e a una riorganizzazione profonda delle divisioni IA. Nonostante i problemi Zuckerberg non sembra intenzionato a rallentare. Dopo le esitazioni del metaverso, vuole che Meta entri a gamba tesa nella corsa all’intelligenza artificiale. E questa volta, ha deciso di mettersi alla guida in prima persona.

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