L’intelligenza artificiale che sta facendo resuscitare (male) i morti: i video di Sora 2

Sora 2 in una manciata di giorni è diventata una fabbrica di deepfake. E sembra che tra tutti, i morti siano i soggetti privilegiati. Sono infatti comparsi video generati con l'intelligenza artificiale che mostrano Michael Jackson, Tupac Shakur, Maradona, Bob Ross, Martin Luther King Jr, Kurt Coabin, Stephen Hawking. Il motivo è molto semplice OpenAI ha bloccato la raffigurazioni di personaggi pubblici, è consentito però generare personaggi storici, e così le celebrità defunte sono diventate il bersaglio perfetto.
Il caso si inserisce in un filone, o meglio un mercato, che sta prendendo forma. Parliamo della resurrezione artificiale, ovvero la creazione di immagini, bot, video, avatar di persone defunte. Erano già stati pubblicati i deepfake di Ozzy Osbourne in seguito alla sua morte. Andando ancora indietro nel tempo già nei primi anni 2000 esistevano ricostruzioni artificiali e posticce di celebrità defunte, ora però con Sora 2 basta un click per creare versioni estremamente verosimili. E così ci si trova di fronte a nuove questioni etiche. Per esempio. Chi possiede i dati di una persona dopo la sua morte? E come può difendersi un defunto da un utilizzo inappropriato dell'immagine?
Sora 2, tra creatività e caos: i primi video fanno discutere
Sora 2 è la prima piattaforma social di OpenAI, che potrebbe competere con TikTok. Pochi giorni dopo il lancio, sul feed sono comparsi video numerosi controversi. Non solo personaggi defunti. Il giornalista del Washington Post Drew Harwell, per esempio, ha raccontato di aver creato un video che ritraeva Sam Altman nei panni di un leader militare della Seconda guerra mondiale. Harwell ha inoltre dichiarato di essere riuscito a generare contenuti dal tono provocatorio o esplicitamente problematico, tra cui video violenti e immagini di donne ricoperte di sostanze bianche.
Sul feed di Sora sono stati pubblicati anche video di personaggi protetti da copyright, per esempio SpongeBob, South Park e Rick and Morty. Non solo, secondo il Guardian l’applicazione sembra non avere alcuna difficoltà nel produrre video in cui Pikachu impone dazi alla Cina, ruba rose dal Giardino della Casa Bianca o partecipa a una protesta del movimento Black Lives Matter insieme a SpongeBob. In un altro caso documentato da 404 Media, SpongeBob appare vestito da Adolf Hitler. Tutti i video di Sora includono attualmente una filigrana, vien da chiedersi se è sufficiente considerando i video che la piattaforma consente di creare.
OpenAI cambia le regole: la colpa è degli utenti
OpenAI ha chiarito che, in caso di creazione di contenuti problematici, la responsabilità ricade interamente sugli utenti. Nel suo “media upload agreement”, l’azienda richiede infatti di confermare — con una semplice spunta — di possedere tutti i diritti necessari sui materiali caricati. Lo stesso documento include anche un avvertimento esplicito: l’uso improprio di tali contenuti può comportare la sospensione o la chiusura definitiva dell’account, senza alcun rimborso.
Un altro cambiamento significativo riguarda la gestione dei diritti d’autore. Come riportato dal Wall Street Journal, OpenAI inizialmente consentiva ai titolari di copyright di escludere (opt-out) le proprie opere dal materiale utilizzabile per le generazioni AI. Ora, però, la società ha ribaltato l’approccio, stabilendo che i detentori dei diritti dovranno invece aderire attivamente (opt-in) per autorizzare l’uso dei propri contenuti.
“Offriremo ai titolari dei diritti un controllo più dettagliato sulla generazione dei personaggi, seguendo un modello di opt-in simile a quello adottato per le somiglianze fisiche, ma con ulteriori livelli di gestione”, ha spiegato Sam Altman in un recente post sul blog ufficiale. La sensazione è che la corsa all’AI generativa stia aprendo un capitolo inedito nella storia dei media — uno in cui l’immaginazione non ha più limiti, ma la "verità" rischia di averne sempre meno.