L’inquinamento nascosto dentro le case: stufe, fumo e cucina minacciano la salute durante le feste

Durante le festività natalizie e di Capodanno, con le famiglie riunite e le giornate più fredde, trascorriamo molto più tempo in ambienti chiusi, soprattutto tra le mura domestiche. Rimanere in casa non garantisce automaticamente un’aria più salubre: se da un lato protegge dai fattori inquinanti esterni, dall’altro può concentrare sostanze nocive prodotte all’interno delle abitazioni.
Sfatiamo un luogo comune: l’aria interna non è sempre più salubre di quella esterna. Anzi. Studi recenti indicano che in molti casi la concentrazione di sostanze nocive all’interno degli edifici può superare quella esterna anche di 10‑20 volte, con implicazioni rilevanti per la salute respiratoria e cardiovascolare.
Perché l’aria in casa può essere pericolosa
Secondo il Ministero della Salute italiano, tra le principali fonti di inquinamento indoor vi sono:
- processi di combustione per riscaldamento e cottura (legna, gas, carbone),
- fumo di tabacco passivo,
- prodotti per la pulizia e materiali di arredo,
- agenti biologici come muffe e acari.
Queste fonti rilasciano una varietà di inquinanti – dal monossido di carbonio ai composti organici volatili (COV), dal biossido di azoto alle PM2,5 (particolato fine) – tutti associati a malattie respiratorie, cardiovascolari e allergiche
Il problema della stufe a legna
Il boom delle stufe a legna nelle case europee – spesso per ragioni estetiche o per risparmiare sui costi del riscaldamento – nasconde un problema sanitario serio. Analisi indipendenti evidenziano che la combustione di legna e carbone è responsabile di una fetta enorme delle emissioni di particolato fine nell’UE, spesso superiore a quella prodotta dal traffico veicolare.
Una recente indagine nel Regno Unito, ripresa dai media inglesi, collega l’uso domestico di bruciatori a legna e carbone a circa 2.500 morti all’anno, con migliaia di nuovi casi di asma e diabete attribuiti all’inquinamento generato da queste fonti.
Secondo esperti ambientali e sanitari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in abitazioni con stufe non adeguatamente ventilate le emissioni di particolato e gas possono superare di 100 volte i livelli raccomandati per la salute. Questi inquinanti sono collegati a infiammazioni croniche, riduzione della funzione polmonare e maggiore carico di malattie cardiache e tumorali.
Gli esperti raccomandano alcune strategie semplici ma efficaci per ridurre l’inquinamento indoor: limitare la frequenza con cui si ricarica la stufa con la legna, migliorare la ventilazione della stanza durante e subito dopo l’uso del fuoco, e evitare di accendere il camino o la stufa in presenza di persone particolarmente vulnerabili, come bambini, anziani o individui con problemi respiratori o altre patologie.
Cucinare: un’ulteriore fonte silenziosa di inquinanti
Non solo il riscaldamento influisce sulla qualità dell’aria indoor: anche le attività in cucina possono contribuire in modo significativo. Tutti i tipi di cottura generano particolato e composti chimici, ma la frittura in particolare produce concentrazioni elevate di PM2,5 e VOC, sostanze che possono irritare vie respiratorie e peggiorare condizioni come l’asma se la ventilazione è insufficiente.
Il consiglio quindi è di accendere sempre la cappa o utilizzare sistemi di aspirazione esterna mentre si cucina, e mantenere una buona circolazione d’aria nella cucina e nelle stanze adiacenti. Una casa ben ventilata e con un uso consapevole di apparecchi di combustione riduce significativamente i rischi per la salute.