Le mappe di Instagram sono arrivate in Italia, ma forse faresti meglio a non attivarle

A inizio agosto, Instagram ha lanciato negli Stati Uniti “Instagram Map”. Ora la nuova funzione è arrivata anche in Italia e questo potrebbe essere un problema. Instagram Map, infatti, consente agli utenti di condividere la propria posizione in tempo reale con una cerchia selezionata di persone. Secondo Meta, è “un modo leggero e innovativo per connettersi”, ma ci sono diversi motivi per cui conviene riflettere prima di attivarla.
La mappa integra due modalità di condivisione della posizione: una attiva, che mostra i luoghi taggati nelle storie o nei post recenti, e una passiva, che consente agli amici di sapere dove l’utente ha aperto l’app per l’ultima volta, anche solo per scorrere i contenuti. Il rischio, quindi, è condividere informazioni personali mettendo a rischio la privacy e la sicurezza degli utenti. In caso di violazione, gli hacker avrebbero accesso non solo informazioni sensibili sugli utenti, ma anche una panoramica precisa dei luoghi che frequentano. Questo scenario potrebbe esporre le persone a stalking o contatti indesiderati.
Come funziona Mappa e quali sono i rischi
Come ha spiegato Meta in una nota ufficiale, "Mappa di Instagram è una nuova funzione di condivisione della posizione (attivabile su richiesta) che ti permette di condividere la tua posizione con gli amici — rendendo più facile organizzarsi, incontrarsi o sentirsi vicini, anche a distanza. Dal momento in cui l’abbiamo lanciata inizialmente, abbiamo apportato diversi miglioramenti all’esperienza del prodotto." E infatti dopo il lancio negli Stati Uniti, in molti hanno criticato la funzione.
Il rischio principale riguarda la possibilità di rendere pubbliche informazioni che normalmente non si condividerebbero, come visite mediche o appuntamenti personali. Come ha spiegato Tracy Chou, fondatrice di Block Party, app che aiuta a gestire la privacy sui social, questo strumento può favorire l’“oversharing”, rendendo difficile controllare chi vede cosa. Gli spostamenti quotidiani e i luoghi frequentati possono infatti rivelare abitudini e dati sensibili, come l’indirizzo di casa o del lavoro.
Meta ha assicurato che la condivisione della posizione è disattivata di default e può essere attivata solo manualmente dall’utente. La visibilità è limitata alle persone con cui si ha un follow reciproco o a una lista privata personalizzata. I dati di posizione condivisi sulla mappa vengono conservati per un massimo di tre giorni e non vengono utilizzati a fini pubblicitari.
Adam Mosseri, responsabile di Instagram, sottolinea che la posizione sarà visibile solo se l’utente decide di condividerla e solo con un gruppo ristretto di persone da lui selezionato. Nonostante queste garanzie, alcuni utenti hanno espresso dubbi e timori, segnalando possibili casi di condivisione automatica non richiesta.
Le modiche alla funzione dopo le critiche
Meta ha annunciato una serie di miglioramenti alla Mappa di Instagram, pensati per rendere più trasparente la condivisione della posizione. Ora un indicatore permanente in cima alla mappa mostra chiaramente se la posizione è condivisa o se i servizi di localizzazione sono disattivati, mentre un segnale aggiuntivo sotto la foto profilo nell’area Note informa sullo stato di condivisione.
La piattaforma ha inoltre distinto in modo più netto il tagging della posizione dalla condivisione in tempo reale. Per aiutare gli utenti a gestire meglio le informazioni condivise, Instagram ha introdotto anche promemoria educativi quando si aggiunge un tag di posizione e "una funzione anteprima che consente di visualizzare come appariranno i contenuti sulla Mappa prima della pubblicazione", ha spiegato nella nota. Per verificare lo stato della funzione, basta controllare nella sezione “Map” che l’opzione “Chi può vedere la tua posizione” sia impostata su “Nessuno”.
Il nostro consiglio è evitare di taggare la propria posizione in post, storie o reel. Un ulteriore livello di protezione consiste nel bloccare del tutto l’accesso alla localizzazione di Instagram dalle impostazioni di privacy del telefono.