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Intelligenza artificiale (IA)

La storia dei Roy Ming, gli italiani che scrivono favole con l’intelligenza artificiale: “È sorprendente”

Il collettivo Roy Ming ha utilizzato ChatGpt e Midjourney per creare La volpe e il futuro, un racconto costruito sulla collaborazione tra umani e macchine.
A cura di Elisabetta Rosso
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Sono i Daft Punk dei libri per bambini scritti con l’intelligenza artificiale (Ia). Di Roy Ming si sa quasi niente, solo che sono i primi in Italia ad aver pubblicato una favola scritta e illustrata da un’Ia.

Si chiama “La volpe e il futuro” ed è una parabola meta testuale che racconta come la tecnologia può diventare una risorsa per gli umani. “Abbiamo lasciato spazio ai software" spiega il collettivo Roy Ming, “cercando di intervenire solo dove necessario, magari aggiustando una parte o eliminando qualcosa”. Tutto però in punta di piedi, lasciando anche intatto il fascino grezzo prodotto dalle macchine che imitano gli uomini.

Il collettivo Roy Ming

Roy è proprio l’androide di Blade Runner, il replicante che scappa durante il film, Ming invece è un omaggio al collettivo di scrittori bolognesi Wu Ming. Degli autori non si sa nome, età, provenienza. "Siamo dei cantastorie moderni, non ci interessa mettere in risalto le nostre singole personalità, ci piace essere considerati come un collettivo di artisti".

"Abbiamo iniziato a sperimentare con Midjourney e siamo rimasti sorpresi dal suo potenziale, poi, a novembre, quando è uscito ChatGpt, abbiamo capito: era una grande occasione per scrivere un libro con un’intelligenza artificiale, avevamo già tutti gli strumenti".

Il collettivo inizia così a sperimentare un processo creativo di squadra, dove l’intelligenza artificiale è lasciata libera, come dentro a un esperimento scientifico dove l’uomo interviene dove è necessario. "All’inizio abbiamo solo suggerito i protagonisti e la morale della storia, poi ChatGpt ha scritto una prima versione. Abbiamo chiesto magari di aggiungere qualche parte di trama, una descrizione in più, o togliere quei pezzi che ci convincono meno”. E così la storia ha preso forma.

ROY MING | Copertina della favola La volpe e il futuro
ROY MING | Copertina della favola La volpe e il futuro

La volpe e il futuro

“È un racconto sull’amicizia e sulla tecnologia, volevamo mostrare con una favola come l’innovazione può essere una risorsa preziosa che può aiutare l’umanità. Parla di una volpe, Saki, e di un orso, Peppe. Sono molto amici, solo che l’orso dovendo raccogliere il miele non ha tempo per giocare. Così la sua amica volpe costruisce un robot aiutante. All’inizio l’orso non è convinto, ha un po’ paura, poi mettendo alla prova il robottino scopre che è un alleato utile, lo fa lavorare meglio e avere più tempo libero per giocare”.

La “morale” della storia è, se usata bene, la tecnologia diventa una risorsa. E il collettivo Roy Ming non solo lo racconta, ma realizza la favola stessa affidandosi alle capacità di ChatGpt, per i testi, e di Midjourney per le immagini. I software che hanno rivoluzionato l’intelligenza artificiale nel 2022.

ROY MING | L'Orso Peppe amico di Saki che si gudagna da vivere raccogliendo miele.
ROY MING | L'Orso Peppe amico di Saki che si gudagna da vivere raccogliendo miele.

Le illustrazioni della storia

Una volta scritta la storia, Roy Ming, ha inserito i prompt su Midjourney. Un processo più lungo, la parte difficile è stata riuscire a creare illustrazioni con uno stile coerente. “Abbiamo inserito gli input, all'inizio è uscito qualcosa in stile Winnie the Pooh, poi però Midjourney ha cominciato a produrre illustrazioni che avevano stili molto diversi tra loro. Così per risolvere il problema abbiamo allegato delle immagini già prodotte dal software come modello da seguire”.

Praticamente, in aggiunta ai prompt, hanno nutrito Midjourney con le stesse immagini che aveva già prodotto per aiutare l’intelligenza artificiale a creare altre scene ma con lo stesso stile. “Abbiamo anche pubblicato un video su Youtube per mostrare come abbiamo fatto”.

Tra umano e artificiale

“Uno degli obiettivi che volevamo raggiungere con questo libro era testare con mano limiti e potenzialità dell’Ia”. Per questo Roy Ming ha cercato di inquinare il meno possibile l'esperimento. “A volte ci fermavamo, leggevamo e dicevamo questa sì, è buona, a volte ci ha stupito, altre siamo dovuti intervenire”, spiega il colletivo.

“Chiaramente ha dei limiti, scrive come un ragazzino un po’ scarso di prima liceo però funziona molto bene come partner per il brainstorming”. L’intelligenza artificiale si è rivelata una fonte di ispirazione preziosa per il collettivo, più un assistente che un sostituto. “Non siamo arrivati a quel punto, l’intelligenza artificiale che prende il posto agli scrittori, anzi non crediamo che succederà”.

Parlando di copyright

Intelligenza artificiale e copyright. La situazione è complessa, e probabilmente sarà necessario creare ad hoc un diritto d’autore 4.0, per tutelare le opere e la proprietà intellettuale. “Da una parte capiamo le preoccupazioni degli artisti, dall'altro punto di vista gli algoritmi sono addestrati su immagini di altri, è vero, ma dal momento in cui tu addestri l'algoritmo su milioni e milioni di dati stai davvero rubando l’opera di qualcuno?”.

Il collettivo Roy Ming, con la pubblicazione di La volpe e il futuro, è entrato di diritto nell’arena degli artisti che sperimentano non solo l’arte digitale ma tutti quegli effetti collaterali che le nuove tecnologie innescano dal punto di vista legale. “Secondo noi il processo è molto più simile a un artista che gira per un museo e osserva i dipinti, fa un po’ sue le opere e quando crea sfrutta poi ciò che ha visto. Anche se non vogliono, vengono influenzati. È chiaro che dipende da caso a caso, ma se il bacino è molto ampio allora crediamo che non ci siano problemi di copyright”.

Progetti per il futuro

Non finisce qui, La volpe e il futuro è solo il primo passo. “Stiamo cercando di creare un nuovo libro. Ma, mentre la volpe e il futuro è stato scritto interamente con l’intelligenza artificiale, noi siamo intervenuti molto poco, volevamo provare a usare i tool di Ai come base e poi dare un po’ di editing umano”.

Il prossimo passo per il collettivo è trovare un nuovo equilibrio tra intelligenza artificiale e uomo nel processo creativo. Partendo proprio da tutti i limiti presenti nella storia già pubblicata. “Il testo sembra sì scritto da un essere umano, ma ha le sue debolezze, anche le immagini sono imprecise, certi dettagli fuori posto, la volpe ogni tanto ha sei artigli al posto di quattro”

Hanno deciso di pubblicarlo così, nudo e crudo, per mostrare a tutti l'esperimento, diciamo in purezza, e mostrare come l’IA può essere uno strumento in più per illustratori e scrittori. “Continueremo con i libri per bambini, perché crediamo che ChatGpt non sia pronta per scrivere un romanzo. Preferiamo focalizzarci su storie brevi, e utilizzare anche le immagini che sono un altro punto di forza dell’IA. Per il momento”. Poi si vedrà, l’idea però è quella di crescere con l’intelligenza artificiale.

ROY MING | Il robot invitato da Saki per aiutare a raccogliere il miele
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