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La Russia ordina l’arresto del portavoce di Meta, Andy Stone, per “incitamento al terrorismo”

L’arresto, in contumacia, nell’ambito di un procedimento penale avviato con l’accusa di “promozione di attività terroristiche e incitamento ad attività terroristiche ed estremiste”. Se condannato, Stone rischia fino a 20 anni di carcere.
A cura di Valeria Aiello
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Un tribunale di Mosca ha ordinato l’arresto in contumacia del portavoce di Meta, Andy Stone, nell’ambito di un procedimento penale avviato con l’accusa di promozione di attività terroristiche e incitamento ad attività terroristiche ed estremiste. Lo riferisce l’agenzia Interfax, citando una dichiarazione di un rappresentante del tribunale Basmannyj di Mosca, secondo cui “la corte ha emesso una misura di restrizione sotto forma di custodia cautelare per due mesi nei confronti di Andy Mark Stone dal momento della sua detenzione in Russia o della sua estradizione in Russia”. La corte ha inoltre annunciato che Stone è stato inserito anche nelle liste dei ricercati nazionali e internazionali.

Andy Stone accusato in Russia di favorire attività terroristiche

Nel 2022, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Mosca ha ufficialmente designato Meta – che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp – come organizzazione “terrorista ed estremista”, per aver consentito la pubblicazione di post che incitavano alla violenza contro i soldati russi che invadevano l’Ucraina. Le piattaforme di social media come Facebook, Instagram e X (precedentemente noto come Twitter) sono state vietate in Russia e sono accessibili solo tramite VPN. La Russia ha quindi impedito a Meta di operare nel Paese e, in seguito, ha risposto alle sanzioni statunitensi bandendo il CEO di Meta Mark Zuckerberg (e altre 29 persone) dal Paese.

Nel marzo dello scorso anno, il comitato investigativo russo ha annunciato un’indagine in relazione alle azioni illegali dei dipendenti Meta. In quell'annuncio, si affermava che Stone aveva dichiarato che Meta aveva revocato il divieto di incitare alla violenza contro l’esercito russo sulle sue piattaforme, indicando che ciò costituiva una forma di espressione politica. Stone è stato quindi accusato di favoreggiamento al terrorismo nell’esercizio delle sue funzioni lavorative. Se condannato, riporta l'agenzia di stampa russa TASS, Stone rischia fino a 20 anni di carcere.

Meta ha negato con veemenza queste accuse, con il presidente degli affari globali di Meta, Nick Clegg, che nel marzo 2022 aveva precisato che la società è “focalizzata sulla protezione del diritto di parola delle persone come espressione di autodifesa in reazione a un'invasione militare del loro paese”. Clegg all'epoca sostenne che Meta avrebbe consentito agli utenti con sede in Ucraina di invocare la “resistenza” contro le truppe russe su piattaforme come Facebook, ma disse che i post in nome della “russofobia” o qualsiasi “incitamento all’odio” contro il popolo russo non sarebbero stati tollerati.

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