La città dove è pericoloso usare il telefono per strada: da qui parte il mercato nero

Basta un attimo — uno spintone, un rumore, un momento di distrazione — e il telefono sparisce, inghiottito da una rete invisibile che parte da un marciapiede di Camden e può finire in un magazzino di Hong Kong. Negli ultimi anni, il furto di smartphone si è trasformati nuova economia sommersa a Londra: 80.000 dispositivi rubati solo nel 2024, secondo la polizia. Un record che ha trasformato un reato “minore” in un sistema industriale. Il furto è solo il primo atto.
C’è una catena di tre livelli: i ladri di strada, i negozi di telefonia compiacenti che “ripuliscono” i dispositivi, e infine i trafficanti che li impacchettano per l’esportazione. Non è più il gesto isolato di un borseggiatore, ma un business globale.
Il percorso del telefono rubato: da Londra a Hong Kong
La schema si ripete. Un ciclista con passamontagna, un pedone distratto, un colpo rapido e quasi silenzioso. Le bici elettriche — veloci, anonime, difficili da inseguire — sono oggi i mezzi preferiti dai ladri londinesi. Il telefono sparisce, ma raramente resta in città.
Lo scorso Natale, gli investigatori del Metropolitan Police Service hanno scoperto un magazzino vicino a Heathrow pieno di scatoloni diretti a Hong Kong. Sulle etichette c’era scritto “batterie”. Dentro, quasi mille iPhone rubati. Era la prova di un traffico che per anni era rimasto sottotraccia. “Non si tratta più di scippi da strada,” ha spiegato un funzionario della Met al New York Times. “È una catena logistica con tanto di contabilità, intermediari e rotte internazionali.”
Alluminio, contanti e container
Dopo mesi di indagini, la polizia ha fermato due uomini sospettati di essere i coordinatori del traffico: nel bagagliaio della loro auto c’erano telefoni avvolti in fogli di alluminio — quasi due chilometri di pellicola comprata in un supermercato all’ingrosso — per impedire la localizzazione GPS.
Secondo le autorità, gli uomini avrebbero spedito fino a 40.000 dispositivi verso la Cina e l’Algeria. Nel mercato asiatico, un iPhone di ultima generazione può fruttare anche 5.000 dollari. Lì, spiegano gli esperti, le regole sulla tracciabilità dei dispositivi rubati sono più deboli: molti operatori telefonici cinesi non aderiscono alle blacklist internazionali che bloccano i telefoni segnalati come rubati.
Oltre il furto: il business dei telefoni rubati
Il fenomeno si è evoluto negli ultimi anni. Come ha spiegato la polizia britannica i tagli ai bilanci imposti dai governi conservatori nei primi anni '10 hanno ridotto risorse e personale, costringendo le forze dell’ordine a scegliere su cosa concentrarsi. Nel 2017, la Met ha dichiarato ufficialmente che avrebbe smesso di indagare sui “reati minori”. Da allora, una generazione di criminali da strada ha colto l'occasione costruendo un mercato fiorente dei telefoni rubati.
Il comandante Andrew Featherstone, che guida la nuova task force contro i furti, sostiene che la soluzione non sarà solo repressiva. “Dobbiamo colpire la rete economica che rende il furto di telefoni così redditizio. E dobbiamo far capire ai cittadini che la tecnologia non li protegge se la usano come una distrazione", ha spiegato al New York Times.
La guerra ai ladri di smartphone è appena iniziata. Gli agenti hanno già recuperato circa 4.000 dispositivi e sequestrato centinaia di migliaia di sterline. Ma per molti, questo è solo un primo passo. Il furto di telefoni diventa così una cartina di tornasole: racconta la crisi della polizia britannica, l’impatto dell’austerità e i nuovi mercati illegali costruiti sugli scarti delle Big Tech.