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Il trucco per trovare i voli più economici: come usare l’intelligenza artificiale di Google Flights

Google sta introducendo la possibilità di usare l’IA per trovare mete e tariffe su misura partendo da richieste colloquiali, anche molto generiche. La versione Beta del servizio è disponibile anche in Italia, ma le leggi antitrust dell’UE potrebbero ostacolarne la definitiva introduzione nei mercati digitali europei.
A cura di Niccolò De Rosa
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Google spinge ancora più in là l'integrazione tra i servizi di ricerca e l'intelligenza artificiale. Dopo mesi di test in alcuni Paesi, la nuova funzione di Flight Deals – in Italia chiamata "Offerte sui voli" – è ora disponibile, seppur con una versione Beta, anche nel nostro e in altri 200 Paesi. L'intento della Big G è trasformare la ricerca di un biglietto aereo in un'interazione naturale, senza più moduli rigidi, date da incastrare o destinazioni predefinite. Si dialoga con l'IA, e l'IA restituisce proposte di viaggi calibrate su budget, periodo ed esigenze personalizzate.

Un assistente che capisce il linguaggio naturale

La modalità "Offerte sui voli" è stata integrata dentro Google Flisght e sfrutta i Large Multimodal Models (LMM) di Gemini per interpretare richieste formulate in linguaggio naturale. Basta indicare in modo semplice quando si vuole partire, che tipo di esperienza si immagina e, ovviamente, da dove si desidera decollare. L'algoritmo analizza le preferenze e propone rapidamente una rosa di mete con tariffe competitive, evidenziando le combinazioni più convenienti in termini di prezzo, durata e condizioni del viaggio. Il sistema è pensato in particolare per chi è aperto a più destinazioni e vuole lasciarsi guidare dalle migliori opportunità del momento. L'espansione globale porta con sé il supporto a oltre sessanta lingue e una copertura che oggi comprende Regno Unito, Francia, Germania, Brasile, Giappone, Corea del Sud e molti altri mercati.

Cosa succede quando si "parla" con l'IA

L’approccio della piattaforma è molto simile a quello dei chatbot che già conosciamo. Chi cerca un volo può formulare una richiesta ampia, senza vincoli formali. Nel nostro test abbiamo scritto: "Vorrei sfruttare il ponte del 7-8 dicembre per andare in una città d'arte economica". In pochi secondi l’IA ha restituito tre opzioni con biglietti particolarmente competitivi: Napoli, Palermo e Valencia, tutte con tariffe per i biglietti che si aggiravano intorno ai 70 euro. Il sistema non si limita a fornire un elenco: suggerisce alternative, espone perché le ha scelte e lascia la possibilità di affinare ulteriormente la ricerca, magari restringendo il budget o estendendo il periodo di viaggio.

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Le altre novità

Negli Stati Uniti si sta già sperimentando un’estensione ancora più ampia con Canvas in AI Mode, uno spazio che raccoglie informazioni da Search, Maps e portali specializzati per proporre hotel, ristoranti e attività in un unico flusso. Accanto a questo, Google sta ampliando le funzioni di prenotazione assistita. Negli USA è infatti possibile descrivere un'esigenza – per esempio una cena, un evento o un servizio – e lasciare all’IA il compito di scandagliare piattaforme diverse e restituire disponibilità reali. La roadmap prevede che, in futuro, anche voli e hotel potranno essere prenotati direttamente da AI Mode, senza uscire dall’ecosistema Google. Una direzione che conferma la strategia dell’azienda: accompagnare l'utente in ogni fase del viaggio, dalla ricerca dell’ispirazione alla conferma finale.

Uno scenario europeo da tenere d'occhio

Il lancio globale arriva però in un contesto normativo complesso. In Europa, Google Flights è coinvolto in un procedimento legato al Digital Markets Act, la legge antitrust approvata dall'UE nel 2022 per tutelare le dinamiche di concorrenza leale anche nei mercati digitali. Google è infatti nel mirino del provvedimento con accuse di trattamento preferenziale nei risultati di ricerca a scapito dei concorrenti, tanto che in passato la BigG ha già dovuto mettere mano aalle proprie funzionalità. Vi siete accorti che, cercando un indirizzo, Google Maps non compare più in SERP, mentre fino a qualche mese fa era il primo risultato proposto? Ecco, il motivo di questo cambiamento è proprio l'adeguamento alle indicazione del Digital Market Acts. Il conto non è però ancora chiuso e se Bruxelles dovesse imporre nuove sanzioni, i nuovi servizi che si avvalgono dell'IA potrebbero subire ritardi o sostanziali modifiche prima di approdare in Europa.

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