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Il caso dell’app che promette di svelare i tradimenti del tuo partner: cosa c’è di vero

Nelle ultime settimane sono esplose le pubblicità di app in grado di svelare i tradimenti del partner. Le abbiamo controllate: ci sembra molto difficile che facciano davvero tutto quello che promettono.
A cura di Valerio Berra
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La pubblicità è ossessiva. Le scene sono sempre le stesse. Una coppia. Uno dei due sta piangendo o comunque è visibilmente alterato. L’altro si scusa. Davanti all’immagine una scritta: “Un anno di relazione finito dopo una ricerca con TruthSearch AI”. Il nome dell’app cambia. La frase anche. Ma il concetto è sempre lo stesso. Su TikTok nelle ultime settimane continuano a spuntare pubblicità di app che promettono di svelare tutta la vita in rete di una persona.

I video di lancio si spingono molto in là. Ci sono persone che organizzano un “Cheating Party” per il proprio partner: una festa in cui vengono mostrate a tutti gli invitati le chat prese dalle app di dating. Altri si presentano direttamente all’appuntamento organizzato dal proprio partner con una storia clandestina. Altri ancora invece festeggiano il loro matrimonio: "Ho cercato mio marito sull'app per essere sicura di sposarlo".

Come funzionano le app per capire se il partner mente

Partiamo da una premessa. In molti video vengono mostrate le chat Tinder trovate al partner. Ecco, questo sembra un po’ eccessivo anche per i migliori sistemi di ricerca. Vuol dire che l’app pubblicizzata è in grado di entrare nel profilo di un utente qualsiasi, decifrare le sue password e poi raccogliere informazioni che teoricamente dovrebbe avere diversi livelli di protezione.

È tutto molto poco probabile. Esistono strumenti sofisticati in grado di recuperare informazioni così sensibili ma si tratta di spyware complessi e soprattutto costosi. Uno di questi è Paragon, vi lasciamo qui un approfondimento sul caso. In ogni caso, difficile che si trovi uno spyware del genere su uno store ufficiale.

Abbiamo controllato le app pubblicizzate. Nello specifico due: DeepSearch e TruthSearch. Entrambe sono a pagamento. Prima di usarle è necessario sottoscrivere un abbonamento, anche se vogliamo solo fare una prova. I pezzi variano: con TruthSearch possiamo sottoscrivere un abbonamento a vita per 44,99 euro. Oppure uno mensie per 22,99 euro. O ancora accontentarci di uno settimanale da 8,99 euro. Con Deepsearch non ci sono molte variazioni.

Cosa dicono le recensioni degli utenti

La promessa di queste app è sempre la stessa. Viene chiesto di inserire il nome di una persona per avviare la ricerca e mostrare tutti i dati che si possono recuperare in rete. Secondo diversi commenti pubblicati dagli utenti a volte restituisce gli stessi risultati che potremmo trovare con un motore di ricerca gratuito. A volte semplicemente si blocca. In molti si sono accorti del problema, basta leggere le recensioni.

TruthSearch ha una valutazione di 2,6 su 5 su App Store. Una media sospetta in cui i voti si distribuiscono soprattutto tra cinque stelle e una stella. Leggiamo: “Questa app non dovrebbe essere su App Store. Non scaricatela, non pagatela”. E ancora: “Non trova niente neanche su di me soldi buttati”.

Situazione molto simile per DeepSearch, qui compaiono anche recensioni da cinque stelle ma forse un po’ troppo sintetiche: “Veloce e rapido”. “Bello”. “Velocissimo”. “Veloce e rapido”. Più approfondite quelle a una stella: “Non trova nessuno, metto il mio nome e mi da profilo di gente con altri nomi”. “Ho cercato sei persone, non ne ha presa uno. Sto chiedendo il rimborso”. “Ho aderito a un periodo di prova di una settimana che costava pochissimo, mi hanno tolto 50 euro”.

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