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I dipendenti di Apple dovranno fare la terza dose di vaccino per tornare nei negozi e in ufficio

“Un’iniezione di richiamo fa ora parte dell’aggiornamento per la vaccinazione contro COVID-19 per proteggersi da malattie gravi”, comunica Apple ai propri dipendenti tramite un’email interna.
A cura di Lorena Rao
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A partire dal 15 febbraio 2022, tutti i dipendenti Apple dovranno avere la terza dose di vaccino per poter tornare a lavorare negli store, in negozi partner e in ufficio. La notizia proviene da un'email interna dell'azienda diffusa poi da The Verge. "A causa della diminuzione dell'efficacia della serie primaria di vaccini contro COVID-19 e dell'emergere di varianti altamente trasmissibili come l'Omicron, un'iniezione di richiamo fa ora parte dell'aggiornamento per la vaccinazione contro COVID-19 per proteggersi da malattie gravi", riporta l'email. In caso contrario, dal prossimo 24 gennaio Apple richiederà ai dipendenti non vaccinati – o a coloro che non hanno ancora presentato la prova della terza dose – di fornire test antigenici rapidi negativi prima di entrare sul posto di lavoro. Non è tuttavia chiaro se ciò verrà applicato sia ai dipendenti aziendali che al dettaglio.

Si tratta di una prosecuzione della politica intrapresa già l'anno scorso: Apple richiedeva ai non vaccinati di effettuare test giornalieri prima di entrare. Lo stesso, ma una volta a settimana, ai vaccinati con doppia dose. La nuova comunicazione eviterà i test a chi ha la dose booster. Una volta che un dipendente risulterà idoneo a ricevere un'iniezione di richiamo, avrà quattro settimane per conformarsi alla norma.

All'inizio della scorsa settimana, anche Meta/Facebook ha annunciato che, dal 28 marzo 2022, i dipendenti dovranno avere la terza dose contro COVID-19 prima di poter tornare a lavorare in sede. Google invece non ha ancora imposto l'obbligo del booster a livello aziendale, ma richiede ai dipendenti di effettuare le prime due dosi di un vaccino e di eseguire test molecolari settimanali. Non ha però ancora comunicato un periodo di riapertura degli uffici, proprio come Microsoft. Amazon invece si basa sulla libertà di scelta dei dipendenti, nonostante alcune iniziative per promuovere la vaccinazione, come l'Hub di Rieti. Anche per il ritorno negli uffici, il colosso e-commerce lascia la scelta ai singoli team.

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