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Gli astronauti su Marte avranno un problema, Parmitano: “Il loro scheletro avrà 90 anni”

Elon Musk promette di portarci su Marte entro il 2030, ma scienziati e astronauti avvertono: l’ambiente ostile del pianeta rosso potrebbe mettere in pericolo la salute umana, dai muscoli alle ossa, fino ai reni.
A cura di Elisabetta Rosso
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Non è ancora il momento di Marte, nonostante le promesse di Elon Musk. Il miliardario immagina di colonizzare il pianeta rosso entro il 2030, l'ha annunciato più volte, "Marte sarà la nostra assicurazione sulla vita", dice. Eppure le tecnologie spaziali non sono ancora pronte e il corpo umano non è fatto per Marte. Come ha spiegato Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, il pianeta rosso non è irraggiungibile, ma servirà tempo.

Come riporta Repubblica Parmitano ha parlato a una platea di studenti della facoltà di Ingegneria aerospaziale della Sapienza di Roma: “Abbiamo bisogno di un’atmosfera, di una temperatura precisa, sopportiamo accelerazioni limitate. Per arrivare su Marte avremo bisogno di persone capaci di pensare molto fuori dagli schemi e di concepire idee rivoluzionarie.

Gli ostacoli tecnici per raggiungere Marte

Ci sono innanzitutto limiti tecnici, "a partire dalla potenza dei motori e dalla nostra capacità di sollevare dei carichi in orbita”. Non solo, “l’allineamento fra Terra e Marte ricorre ogni 18 mesi e richiede comunque un viaggio di sei mesi. Ci servono velocità di 30, 40 o 50 chilometri al secondo se davvero vogliamo diventare una specie interplanetaria”. Parmitano immagina motori atomici o al plasma per raggiungere in sicurezza il pianeta rosso. 

Non solo i motori, anche il carburante può diventare un problema. “Parlavo con un ingegnere di SpaceX e mi spiegava che stiamo raggiungendo un limite nella capacità di concentrare energia nei nostri carburanti. Serviranno nuove fonti, perché i nuovi razzi sono grandi come grattacieli. Portare in orbita un grattacielo e poi farlo tornare a Terra non è una sfida da poco”.

Il nostro corpo non è fatto per vivere su Marte

L'ambiente marziano è estremo, la temperatura media è di -60°C, con picchi fino a -125°C di notte. L'atmosfera è composta per il 95% da anidride carbonica, quindi è impossibile da respirare senza supporto vitale e la polvere marziana è tossica, potenzialmente dannosa per polmoni, macchinari e strutture.

Non solo. La gravità su Marte è circa un terzo di quella terrestre. In queste condizioni, i muscoli si atrofizzano rapidamente e le ossa perdono densità. I muscoli non devono lavorare per sostenere il corpo, quindi si atrofizzano rapidamente. La bassa gravità porta anche a una minore stimolazione meccanica delle ossa: quindi il corpo inizia a riassorbire il calcio, pensando che non serva. Questo porta a osteopenia e osteoporosi accelerata.

In sei mesi le ossa potrebbero perdere fino al 25% della loro densità. "Gli astronauti arriverebbero su Marte con lo scheletro di un novantenne. La muscolatura può essere mantenuta in esercizio con macchine adattate all’assenza di gravità. Sulla Stazione ci alleniamo due o due ore e mezza al giorno. Ma sono apparecchi grandi e pesanti, non adatti a un veicolo diretto su Marte”.

Le radiazioni sono pericolose per gli esseri umani

Infine c'è il problema delle radiazioni.“La Stazione Spaziale rientra ancora nella magnetosfera, che assorbe buona parte delle radiazioni pericolose. In 366 giorni trascorsi a bordo ho assorbito una dose che non desta preoccupazioni”, ha spiegato Parmitano.

Non solo, diversi studi hanno rivelato che i lunghi viaggi verso Marte potrebbero essere mortali a causa dei danni irreversibili provocati ai reni. La combinazione di radiazioni e microgravità per un periodo così prolungato avrebbe, infatti, un effetto catastrofico sugli organi. Gli astronauti riceverebbero, in un solo anno marziano, una dose di radiazioni pari a circa 60 volte quella che una persona media assorbe in un anno sulla Terra. Questa esposizione aumenta il rischio di cancro, danni neurologici e problemi cardiovascolari.

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