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Intelligenza artificiale (IA)

Gatti palestrati, zombie e neonati spaziali: così gli AI Slop stanno conquistando i social

Gli AI Slop sono contenuti progettati per attivare continuamente il circuito del piacere nel cervello, e spingerci a scorrere ancora, e ancora, e ancora. L’esposizione continua a video rapidi e ripetitivi sta rieducando il nostro cervello a funzionare su automatismi dopaminici, influendo negativamente sul pensiero riflessivo.
A cura di Elisabetta Rosso
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Prima la storia dickensiana di un gatto abbandonato che diventa un miliardario palestrato. Poi il video di un neonato che si inquadra con un selfie stick e racconta il momento della sua nascita. Basta continuare a scorrere per trovare video nosense con calciatori zombie, bambini intrappolati nello spazio e skibidiboppi urlati alla telecamera prima di buttarsi in una pozza d'acqua. Il mondo dei video sui social sta cambiando rapidamente, travolto dall’onda dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.

Alcuni di questi canali hanno conquistato milioni di iscritti: 1,6 milioni per il piccolo astronauta e 3,9 milioni per Super Cat League. Quasi tutti rientrano nella categoria “AI slop”, sono video prodotti in serie di qualità discutibile, spesso grotteschi e che ripropongono lo stesso schema narrativo. L’aumento di questi video segna l’inizio di una nuova fase di degrado dei contenuti online, definita “enshittification”, termine coniato dallo scrittore Cory Doctorow. “L’AI slop invade il web con materiale povero, danneggiando comunità e artisti e saturando piattaforme come YouTube di contenuti di scarsa qualità”, ha spiegato al Guardian Akhil Bhardwaj, professore dell’Università di Bath.

I video demenziali creati con l'IA rappresentano rappresentano l’ultima frontiera del capitalismo della dopamina. Non si vendono più prodotti, né storie, ma scariche chimiche. Non sono narrazione, non sono arte, non sono satira. Sono puro stimolo. E l'Ai Slop è solo l'inizio. La fabbrica dell’intelligenza artificiale ha appena iniziato a testare i suoi primi prodotti.

L’invasione dell’AI Slop: YouTube, Instagram e TikTok sommersi dai video artificiali

Secondo un’analisi del Guardian sui dati di Playboard, quasi il 10% dei canali con una rapida crescita a livello globale propone esclusivamente video creati dall’AI. Tra i primi 100 canali a luglio, nove erano interamente basati su contenuti artificiali. I video spaziano dal bizzarro al surreale: ci sono bambini che esplorano razzi prima del lancio, calciatori che tornano dall’aldilà e gatti antropomorfi coinvolti in intrighi sentimentali che arrivano persino a scontri con le aquile. La maggior parte vengono creati con Veo 3, la nuova intelligenza artificiale di Google.

YouTube ha cercato di arginare la proliferazione, limitando i ricavi pubblicitari per i canali che pubblicano contenuti ripetitivi o ingannevoli, una misura pensata anche per l’AI. Dopo il monitoraggio del Guardian, tre canali sono stati rimossi.

Anche Instagram e TikTok non sono immuni: Reels ha registrato milioni di visualizzazioni per video che uniscono volti di celebrità a corpi di animali, mentre su TikTok spopolano video come Abraham Lincoln in versione vlogger o gatti olimpionici nei tuffi. Le piattaforme ha dichiarato che controllano i video sospetti tramite sistemi di rilevamento deepfake come Reality Defender. Eppure i video continuano a proliferare. 

Cervello pigro: come gli AI slop cambiano la nostra mente

Gli AI Slop sono contenuti progettati per attivare continuamente il circuito del piacere nel cervello, e spingerci a scorrere ancora, e ancora, e ancora. L’esposizione continua a video rapidi e ripetitivi sta rieducando il nostro cervello a funzionare su automatismi dopaminici. Ci abituiamo a reagire in modo immediato e superficiale agli stimoli, sacrificando l’attenzione prolungata e il pensiero riflessivo. Questo meccanismo, ripetuto per ore ogni giorno, porta a una stagnazione intellettuale.

La nostra capacità di concentrarci, ragionare in modo critico e seguire idee complesse si assottiglia, sostituita da una costante ricerca di distrazione facile. Il rischio è di trasformare l'intrattenimento in dipendenza cognitiva.

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