Fare video su OnlyFans comincia a costare caro: il problema della tassa etica

Non ci sono dati. Almeno non certificati. Ci sono però segnalazioni. Negli ultimi mesi sono arrivate diverse testimonianze sugli accertamenti fiscali verso creator di OnlyFans. Controlli da cui è emerso un tema: la tassa etica. Dal punto di vista tecnico si tratta di un’addizionale Irpef del 25% che si applica a tutti i guadagni provenienti da attività considerate non etiche.
La tassa etica esiste dal 2006, è stata introdotta nella Manovra di Bilancio del 2005 del governo Berlusconi III. Non riguarda solo il materiale pornografico: si estende agilmente anche a “programmi televisivi di incitamento alla violenza” e “trasmissioni televisive volte a sollecitare la credulità popolare”. Dal porno ai cartomanti.
Il salto verso i creator di OnlyFans arriva nel 2019, quando la tassa etica viene estesa anche a livello digitale. Lo spiega Debora Striani, 24 anni, membro del direttivo nazionale di + Europa e dei Radicali: “Di fatto è come se chi pubblica video su OnlyFans e dichiara tutto venisse tassato due volte. Prima tutte le tassazioni sul reddito e poi un’altra tassa ancora”.
Come funziona la tassa etica
Striani insieme ad alcune creator attive su OnlyFans ha deciso di iniziare una campagna contro questa tassa. Si chiama Stop Tassa Etica e punta ad arrivare alla cancellazione di questa imposta. Perché proprio ora? Perché, sostiene Striani, il numero di accertamenti fiscali sta aumentando in modo massiccio. Luiza Munteanu, 31 anni, è una creator che lavora su OnlyFans. È una delle voci di questa campagna e ha spiegato come funziona la tassa: “Parliamo di un 25% di imposte sul reddito, oltre a quelle già esistenti, che si applica sui redditi provenienti dal porno”.
Da notare il fatto che qui non si parla di scaglioni: di fatto è una flat tax uguale per qualsiasi importo. C’è però un altro punto. Secondo Striani il problema di questa tassa è che la definizione è molto grigia: “Ogni giornale, opera teatrale, letteraria, multimediale, cinematografica o televisiva in cui siano presenti atti espliciti non simulati tra adulti consenzienti”.
Una definizione che potrebbe lasciar intuire che per le immagini di nudo in cui l’autore o l’autrice è da solo non si applica. Al momento sembra invece che negli accertamenti fiscali sia stata applicata su tutto il fatturato proveniente da OnlyFans. Certo. La soluzione è che caso per caso un impiegato dell’Agenzia delle Entrate verifichi su quale contenuto si applica la tassa etica e su quale no. Ma forse non è il metodo più comodo.
Qual è il ricavato per lo Stato
Ma quanto rende allo stato la tassa etica? Non molto. Abbiamo analizzato i dati provenienti da due documenti: il Rendiconto Generale della Amministrazione dello Stato per l’Esercizio Finanziario del 2020 presentato alla Camera dei Deputati dal ministro Daniele Franco e lo stesso documento presentato in Senato dal ministro Giancarlo Giorgetti per l’anno fiscale 2024.
Il 2020 è il primo anno in cui questa tassa è stata estesa anche alle professioni digitali. Il totale delle somme da versare del consuntivo arriva a 2.424.315,36 euro. Nel 2024 la stessa voce è di poco superiore: 2.493.249,88 euro.