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Da cadaveri a concime per orti, con la terramazione dopo la morte si diventa cibo per le piante

È stata legalizzata in California ma sempre più Stati potrebbero seguire questa strada. La terramazione si sta diffondendo negli Stati Uniti, nonostante le critiche della Chiesa.
A cura di Elisabetta Rosso
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Una scatola grigio antracite. Dentro c’è un letto di paglia, erba medica, e segatura. Sotto un corpo, che nel giro di un mese si trasformerà in circa 240 chili di terra fertile. La terramazione è l’ultima opzione della morte. A basso impatto ambientale, con un fascino primordiale da ritorno alle origini.

Lo stato della California l'ha appena approvata. Il governatore Gavin Newsom ha firmato un disegno di legge per regolamentare la Riduzione organica naturale (NOR). Dal 2027 sarà possibile scegliere come metodo di sepoltura il compostaggio umano. Legalizzato per la prima volta nello stato di Washington nel 2019, seguito poi dall’ Oregon, Colorado e Vemont. Secondo la Washington State Funeral Director Association altri potrebbero seguire l'esempio della California. Si guarda già allo stato di New York, anche se i freni imposti dalla Chiesa potrebbero rallentare il processo.

Come funziona la terramazione

È un processo naturale che si esaurisce nel giro di un mese. L’azienda di servizi funebri si occupa di preparare la salma in una bara ermetica costruita con materiale deperibile. Il corpo viene immerso dentro un mix di erba medica, segatura e paglia, pari a tre volte il peso corporeo. Poi, la bara viene richiusa, e per facilitare la decomposizione un tubo soffia aria calda al suo interno. Il calore garantisce l’attività microbica, quella che rende possibile la decomposizione del corpo.

Il processo dura un mese ed evita l’impiego di forni limitando i consumi energetici e le emissioni di Co2. Completata la metamorfosi, il terreno viene sottoposto a uno screening per gli inorganici, successivamente viene fatto riposare e raffreddare all’interno di un cubo.

La terramazione costa circa 5.000 dollari, come si può osservare sui siti delle aziende del settore. Il composto infine può essere usato per concimare giardini o orti vicino ai propri cari, oppure essere disperso nell’area boschiva delle aziende. Per esempio, l'azienda di servizi funebri americana Return Home ha costruiro The Woodland, un’area boschiva di 30.000 metri quadrati.

Una sepoltura ecosostenibile

Il compostaggio umano è un metodo di smaltimento ecosostenibile. Lo spiega Micah Truman, amministratore di Return Home, “per bruciare un corpo con metodi tradizionali di cremazione, che richiedono fino a 650°C di temperatura, servono circa 135 litri di carburante che poi immenttono nell'atmosfera 245 kg di CO2". È un procedimento “molto più ecologico degli altri. Non contribuisce alle emissioni inquinanti nella nostra atmosfera" dichiara l'ecologista Cristina Garcia, tra i sostenitori della nuova normativa. "Incendi, siccità estrema, ondate di calore ci ricordano che il cambiamento climatico è in atto e dobbiamo fare tutto il possibile per limitare le emissioni di metano e anidride carbonica", scrive in un tweet.

Le critiche della Chiesa californiana

La direttrice esecutiva della conferenza cattolica della California Kathleen Domingo ha espresso tutto il suo disappunto verso la terramazione. “Il Nor utilizza essenzialmente lo stesso processo di un sistema di compostaggio per il giardinaggio domestico, un processo sviluppato inizialmente per il bestiame. Questi metodi di smaltimento sono stati utilizzati per ridurre la possibilità che la malattia fosse trasmessa dalla carcassa morta e l’uso di questi stessi metodi per la “trasformazione” dei resti umani può portare a uno sfortunato allontanamento spirituale, emotivo e psicologico dal defunto”.

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