Cos’è la parafilia: l’attrazione sessuale che gli italiani hanno cercato in massa su Google

"Cosa significa parafilia?". È questo il "cosa significa" più cercato su Google Italia nel 2025 secondo la classifica dei trend di maggiore successo in base alle ricerche fatte in Italia nell'ultimo anno sul motore di ricerca. Sono i risultati della campagna "Un anno di Ricerche" di Google che mostrano cosa hanno cercato più spesso gli italiani nell'ultimo anno.
I trend sono stati divisi in ambiti tematici. Ci sono i perché più comuni, le persone più cercate, le serie tv più googlate e anche i "cosa significa" di maggiore successo. In quest'ultima categoria il primo posto è andato alla domanda "Cosa significa Parafilia?".
Perché gli italiani hanno cercato la parola "parafilia"
Nella classifica dei trend del 2025 stilata da Google possiamo leggere solo le ricerche di maggiore successo dell'anno, ma non ci sono indicazioni sul momento dell'anno in cui una determinata ricerca è diventata un trend, né sulle possibili ragioni del suo successo. Tuttavia basta fare due verifiche su Google Trend per risalire ai picchi di ricerca su un determinato trend nel tempo.
Ad esempio l'interesse sul termine "parafilia" ha registrato un'impennata nella settimana tra il 25 e il 30 maggio, come mostra chiaramente il grafico su Google Trend. Basta leggere le notizie di quei giorni per ipotizzare quale sia stata la scintilla che ha fatto accendere l'interesse su questa parola. In quei giorni è stato infatti pubblicato il contenuto di una relazione del 2024 su Alberto Stati elaborata dagli psicologi del carcere di Bollate, dove Stasi sta finendo di scontare la pena dopo la condanna in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi.
In un punto della relazione lo psicologo, pur nella consapevolezza di non poter formulare un giudizio di natura psichiatrica, aveva affrontato il tema della possibile parafilia, di cui avrebbe discusso con lo stesso Stasi. Qui il testo della relazione, diffuso proprio a maggio 2025: "Si sofferma sulla possibile diagnosi di parafilia, ossia di ricerca del piacere sessuale attraverso modalità non convenzionali, ma conclude con l'affermare la sola presenza dei tratti di tale psicopatologia, in assenza dei requisiti che normalmente conducono alla diagnosi di vero e proprio disturbo parafilico".
Cos'è la parafilia
Il termine parafilia indica "un’intensa e persistente attrazione sessuale rivolta verso oggetti, attività o scenari non convenzionali o devianti rispetto alle norme sociali riguardanti la sessualità", spiega il portale del Sant'Agostino.
Per prima cosa è bene specificare che questo termine non indica necessariamente un disturbo di natura psichiatrica, nella misura in cui "una certa varietà nelle attività sessuali è molto frequente nelle relazioni e nelle fantasie sessuali degli adulti sani", chiarisce il Manuale MSD, un'autorevole fonte di informazione medica. In sostanza, se questi comportamenti atipici rispetto a quello che è considerato convenzionale sono consensuali all'interno della coppia e non causano nessun danno – né ai soggetti che le provano né a coloro verso cui è rivolta l'attrazione sessuale – possono essere considerati normali all'interno di una relazione sana.
Se invece causano sofferenza, dolore o comunque compromettono lo svolgimento della vita quotidiana della stessa persona che le mette in atto allora si parla di "disturbo parafilico". Non sempre quindi una parafilia è un disturbo patologico. Il Manuale MSD per professionisti indica due condizioni necessarie affinché si possa parlare di disturbo: per prima cosa la parafilia è intensa e persistente, inoltre causa disagio e mette a rischio ogni sfera della vita della persona o può causare danno ad altri, come ne caso della pedofilia o di rapporti sessuali non consensuali.
Differenza tra parafilia e disturbo parafilico
Un articolo sulla rivista scientifica The Journal of the America Academy of Psychiatry and the Law spiega che sebbene il termine "parafilia" sia stato utilizzato a lungo per indicare un disturbo dell'eccitazione sessuale, il DSM-5, ovvero la versione aggiornata del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ha rivisto l'uso del termine, distinguendo tra "parafilie" e "disturbi parafilici".
Il primo indica "un modello di eccitazione sessuale persistente, intenso e atipico, indipendentemente dal fatto che causi disagio o compromissione, che, di per sé, non sarebbe considerato disordinato". Mentre se queste forme di attrazione sessuale sono accompagnate da "disagio e compromissione clinicamente significativi" allora vengono classificate come "disturbi parafilici".
Quando sono presenti infatti i disturbi parafilici possono compromettere – spiega il Manuale MSD – in maniera anche grave la capacità della persone che ne soffre di avere rapporti sessuali sani e fondati sulla reciproca affettività. Non solo anche la loro intera sfera emotiva, sessuale o affettiva può risultare compromessa. Tra quelli più comuni ci sono l'esibizionismo, il voyeurismo, il sadismo sessuale, il masochismo sessuale e la pedofilia.