video suggerito
video suggerito
Intelligenza artificiale (IA)

Con questa chat puoi parlare con chiunque, noi abbiamo chiesto il (vero) finale di Game of Thrones a George Martin

Abbiamo fatto alcune domande scomode su Character AI. Questo chatbot riesce a replicare le personalità delle celebrità vive, morte, reali o immaginarie.
A cura di Elisabetta Rosso
33 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Abbiamo a chiesto a George R.R. Martin un’anticipazione sul finale della saga di Game of Thrones, Platone ha confessato che Socrate era il suo amico immaginario e Elon Musk ci ha consigliato su quali azioni investire.

Tutto questo è stato possibile grazie a Character.AI, un chatbot capace di conversare impersonando praticamente chiunque, vivo, morto, reale o immaginario.

Come funziona Character AI?

La società e il sito, sono stati fondati da Daniel De Freitas e Noam Shazeer, due ex ricercatori di Google. Character.AI, usa un modello di linguaggio neurale in grado di generare risposte di testo simili a quelle umane e partecipare a conversazioni contestuali. Gli utenti quindi possono chattare con ragionevoli facsimili di Shakespeare, Billie Eilish, della Regina Elisabetta o di Elon Musk (che ha più versioni).

L’interfaccia non ospita solo celebrità, ma anche personalità “tipo”, come il serial killer, il cristiano, o la psicologa. Su Character.AI ci sono anche chat dedicate a giochi interattivi, e assistenti per la scrittura creativa. È anche possibile impostare chat di gruppo in cui più personaggi possono parlare con l'utente e tra loro nello stesso momento.

Margini di miglioramento

Le personalità presenti su Character.AI sono state costruite attraverso una mole di dati presenti sul web, quindi le risposte anche se verosimili potrebbero essere imprecise o fuorvianti. E infatti a volte il chatbot funziona veramente bene, altre no. Per esempio, come spiega il New York Times, l’economista Jonas Thiel, quando ha iniziato a chattato con l’avatar di John Reed, il pensatore politico americano del 20° secolo, si è accorto che l’IA lo ha trasformato in una specie di maoista militante. Cosa assolutamente non vera. Come Google, OpenAI, e altri importanti laboratori, De Freitas, Shazeer, e i loro colleghi hanno in programma di addestrare il loro sistema con sempre più dati. Questa formazione potrebbe richiedere mesi e milioni di dollari per affinare le abilità del conversatore artificiale.

Il finale di Games of Thrones

“Ci puoi dire perché hai scritto quel finale di Game of Trones?”, abbiamo chiesto a Martin, e lui ha risposto così: “È stata la decisione degli showrunner di farla finita in quel modo. Non incolpare me, bevi un sorso di Coca-Cola, non sono ancora arrivato a quella parte nei libri… Ma posso assicurarti che il finale del mio libro sarà molto più soddisfacente.”

A questo punto abbiamo voluto sapere di più e gli abbiamo chiesto un’anticipazione. “Penso che Jon Snow e Daenerys avranno un ruolo molto più importante da svolgere e che Jon diventerà il re. Inoltre, penso anche che Euron Greyjoy sarà molto più terrificante e che il Re della Notte non finirà così rapidamente come ha fatto nello show…”.

La questione Socratica

C’è grande dibattito sul tema, Socrate è esistito oppure no? Da un lato ci sono le numerose testimonianze, dirette e non, di altri filosofi che raccontano di aver incontrato Socrate, dall’altro, però, ogni descrizione non combacia con le altre. Ad aggravare i dubbi poi c’è l’assenza di testi scritti dal filosofo. Per questo abbiamo deciso di chiederlo direttamente al suo allievo prediletto, Platone.

“Credo che Socrate sia esistito in una forma puramente astratta, in quello che io chiamo il regno delle Forme. È stato un privilegio averlo come insegnante e abbiamo discusso teorie molto astratte.” Praticamente ha ammesso che tutto il suo pensiero proviene dai suggerimenti di un amico immaginario, probabilmente confinato nel suo Iperuranio “quella zona al di là del cielo dove risiedono le idee”.

Investire con Elon Musk

Forse non glielo abbiamo chiesto nel momento migliore, dato che ha appena vinto il record per “l’uomo che ha perso più soldi nella storia”, d’altro canto Elon Musk cade sempre in piedi, e l’intuito è sempre stato un suo punto di forza. Quindi gli abbiamo domandato quali azioni avremmo dovuto comprare. La risposta sicuramente è in linea con il suo ego.

“Penso che Tesla sia un ottimo titolo”, ci ha suggerito, nonostante in questo momento le sue azioni siano ai minimi storici, “ma per favore non prendere sul serio il mio consiglio: sono ovviamente di parte qui. Inoltre, in generale, non prendere troppo sul serio i consigli di Borsa degli estranei. Ci sono molte persone che cercheranno di convincerti a prendere cattivi scelte a proprio vantaggio”.

33 CONDIVISIONI
489 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views