Cloudfare down, per un attimo un pezzo di internet si è bloccato ancora: i problemi con LinkedIn

I dati non sono certi. Verso le 10:00 di oggi, venerdì 5 dicembre, Cloudflare ha smesso di funzionare. Il servizio che si occupa di gestire una buona porzione del traffico internet ha iniziato a dare problemi. Non possiamo dare informazioni più precise perché DownDetector, la principale piattaforma di monitoraggio, è stata irraggiungibile per diversi minuti e non ha potuto registrare le segnalazioni sul down. Anche lei si affida a Cloudflare.
Il down però è stato evidente e ha intaccato diversi servizi. Oltre Downdetector sono stati bloccati LinkedIn, Canva, Vinted, Zoom e Shopify. Alla fine il down si è risolto nel giro di 20 minuti. Un problema del genere, su scala molto più ampia si era verificato il 30 novembre scorso. La prima ondata di problemi si è risolta in 30 minuti ma poi i disservizi sono continuati per tutta la giornata. Intanto Cloudflare ha spiegato nella pagina Status che i suoi tecnici sono al lavoro per aggiustare un problema legato al riconoscimento di alcuni script.
Il caso di ChatGPT
Tra i servizi che sono crollati insieme a Cloudflare non c’è ChatGPT. Dato strano: il 30 novembre proprio il down di ChatGPT era stato uno di quelli che avevano sollevato più interesse sul crollo del servizio. Questa volta invece ChatGPT è rimasto attivo e anche a giudicare dalle tracce sui social non ci sono state grandi segnalazioni sul chatbot di OpenAI.
A cosa serve Cloudflare
Immaginate Cloudflare come un filtro. È un servizio intermediario che si colloca tra gli utenti e i siti che vogliono raggiungere attraverso internet. Il suo compito è quello di gestire il traffico. Se un sito utilizza Cloudflare gli utenti non atterrano direttamente sui server del sito ma vengono intercettati da Cloudflare. Questo meccanismo serve per non ingolfare i server e creare un secondo livello di protezione.