C’è un’offerta da 34,5 miliardi di dollari per comprare Google Chrome: l’azzardo di Perplexity AI

La startup di intelligenza artificiale Perplexity AI, tra i cui investitori c'è anche il nome di Jeff Bezos, vuole acquistare il browser Chrome di Google e per farlo ha avanzato un'offerta di 34,5 miliardi di dollari.
Come riporta il Wall Street Journal, il primo giornale ad aver dato la notizia, la startup vuole sfidare il motore di ricerca, tra i più usati al mondo, approfittando dell'incertezza generata dalla sentenza antitrust che da agosto 2024 grava sulle spalle di Google Chrome, accusato di essere un "monopolista".
L'offerta di 34,5 miliardi
Come scrive il Wall Street Journal, l'offerta presentata da Perplexity a Google ha però un "problema": è superiore alla sua stessa valutazione attuale. Mentre infatti quest'ultima è stata valutata a luglio in 18 miliardi di dollari, le stime del valore aziendale di Chrome, sebbene presentino una certa variabilità, si aggirano tra i 20 i 50 miliardi di dollari, almeno stando alle valutazioni più recenti. Parliamo di un valore nettamente superiore a quello di Perplexity.
Ma la startup ha dichiarato al Wall Street Journal di poter contare sull'appoggio di diversi investitori che avrebbero accettato di sostenere l'accordo.
La sentenza storica di agosto 2024 – ne avevamo parlato anche su Fanpage.it – ha infatti stabilito che Google avrebbe conquistato il monopolio sulla ricerca online agendo illegalmente e l'offerta di Perplexity – spiega la Cnbc – arriva proprio dopo la proposta avanzata dal Dipartimento di Giustizia a Google di disinvestire in Chrome in conseguenza della sentenza dell'anno scorso. La stessa startup in una lettera a Sundar Pichai, l'amministratore delegato della società madre di Google, Alphabet, spiega che la sua proposta di acquisire Chrome vuole "soddisfare le esigenze antitrust, affidando il browser a un operatore competente e indipendente”.
Cos'è Perplixity AI
D'altronde non è difficile capire perché Perplexity punta a Chrome: Perplixity AI infatti non è altro che un un motore di ricerca basato sull'intelligenza artificiale. In sostanza si presenta come un chatbot e funziona proprio come gli altri suoi simili: attraverso semplice domande e risposte con accesso al web. "La piattaforma – si legge sul sito dell'azienda – integra modelli di intelligenza artificiale all'avanguardia, tra cui i modelli GPT di OpenAI e Claude di Anthropic", permettendo all'utente di scegliere quale modello utilizzare.