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Arriva il pesce coltivato in laboratorio: cos’è e quando potremo assaggiarlo

Ormai siamo in grado di indirizzare le cellule verso lo sviluppo, e possiamo fare in modo che creino artificialmente nervi e tessuti connettivi. Le cellule vengono inserite poi in un bioreattore con sostanze nutritive, dove crescono e sfruttando le capacità staminali si replicano indefinitamente.
A cura di Elisabetta Rosso
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"Non deve imitare il pesce. È pesce", spiega Sebastian Rakers, biologo marino e co-fondatore di Bluu Seafood. L'azienda europea sta preparando la prima tonnellata di pesce coltivato in laboratorio. Nessun amo, rete o lenza, basta una cellula per creare un trancio di salmone o delle polpette di tonno. Dietro la carne o il pesce creato in provetta c’è un'idea molto semplice: per produrre un filetto, hambuger, bastonicino non mi serve l’intero animale. I pregiudizi contro gli alimenti prodotti con le cellule staminali sono ancora tanti. Ma è solo questione di tempo, la tecnologia sta creando quello che, per molti, è il cibo del futuro, capace di ridurre l‘impatto ambientale e tutelare gli animali.  Non solo, "con il pesce coltivato, puoi anche mantenere gli stessi benefici nutrizionali, come gli omega, ma senza possibili allergeni, microplastiche o altre contaminazioni", ha spiegato al Guardian Seren Kell, responsabile scientifico e tecnologico del Good Food Institute (GFI).

"C'è una crescente consapevolezza, sappiamo che i prodotti ittici non sono sostenibili, nell’Unione europea stanno diminuendo gli stock, e il pesce coltivato in laboratorio ​​potrebbe essere una soluzione”, ha sottolineato Kell.  A differenza della carne coltivata, il pesce ha meno studi alle spalle, come ha spiegato Mihir Pershad, CEO di Umami Meats, azienda che produce pesce coltivato in laboratorio e stampato in 3D. "Il numero di scienziati che si occupano di biologia delle cellule staminali dei pesci è una piccola frazione di quelli che si occupano di cellule animali e umane. Dobbiamo capire cosa piace mangiare alle cellule, come amano crescere, e non c'è molta letteratura da cui partire", ha detto. Ma ora, sempre più aziende stanno investendo nel settore.

Come viene creato il pesce coltivato

Ormai siamo in grado di indirizzare le cellule verso lo sviluppo, e possiamo fare in modo che creino artificialmente cellule muscolari, nervi e tessuti connettivi. Tutto questo è possibile grazie alle cellule staminali, ovvero quelle cellule non specializzate, ma capaci di differenziarsi specializzandosi in un tipo di cellula diversa presente nel nostro corpo. Le cellule vengono inserite poi in un bioreattore con sostanze nutritive, dove crescono e sfruttando le capacità staminali si replicano indefinitamente.

A differenza dei mammiferi, "i pesci hanno una capacità di rigenerazione elevata. Fino al 70% del tessuto perduto può essere completamente rigenerato", ha spiegato Bluu Seafood. “Questo è un vero vantaggio per noi. Significa che possiamo ottenere più cellule attivate più velocemente. Pensiamo di poter raggiungere un livello industriale di produzione di cellule di pesce entro il 2026 o il 2027”.

Il test a Singapore

Il pesce coltivato, realizzato da Bluu Seafood, verrà lanciato a Singapore. Dal 2020 infatti ristoranti del Paese hanno cominciato a proporre piatti di carne prodotta in laboratorio. Non è un caso, la città stato ha infatti da un lato un problema di approvvigionamento alimentare, dall'altro un’industria tecnologica particolarmente avanzata.

"Singapore è impegnata a ridurre la propria dipendenza dalle importazioni alimentari. Il pesce e la carne coltivati ​​in laboratorio fanno parte di una strategia nazionale volta a produrre localmente e in modo sostenibile il 30% del cibo del paese entro il 2030", ha spiegato Rakers.

Quanto costerà mangiare il pesce creato in laboratorio

Secondo Bluu Seafood il prezzo del pesce coltivato potrebbe essere contenuto. “L'obiettivo è raggiungere la parità di prezzo con i prodotti animali convenzionali, il divario di prezzo potrebbe essere più ridotto rispetto alla carne coltivata”, ha sottolineato Kell. L'azienda stima che una porzione delle sue polpette di pesce costerà circa 20 dollari, rispetto ai 15 dollari pagati per il pesce pescato.

Il prezzo può essere una discriminante importante per la diffusione del pesce coltivato in laboratorio. Uno studio del 2023, in Giappone, il quinto Paese per il consumo di prodotti ittici, ha rilevato che circa l’88% degli intervistati non sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto per i prodotti ittici cellulari. Solo il 12% sarebbe disposto a pagare di più.

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