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Apocalisse a cinque stelle: dentro lo strano bunker che Zuckerberg sta costruendo alle Hawaii

Diversi miliardari stanno costruendo rifugi su isole sperdute. Il fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, ha rivelato al New Yorker che almeno il 50% dei più ricchi della Silicon Valley hanno “un rifugio in vista dell’apocalisse”.
A cura di Elisabetta Rosso
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Sull’isola di Kauai Mark Zuckerberg sta costruendo un feudo contemporaneo. Il Koʻolau Ranch di Zuckerberg, così ha chiamato la tenuta, non è un semplice ranch: ospita due ville grandi quanto campi da football, una palestra, case per gli ospiti, campi da tennis, case sugli alberi, un sistema idrico privato e persino un tunnel che conduce a un rifugio sotterraneo con porte antiesplosione e uscita di emergenza. Il progetto è iniziato nel 2014, secondo Wired Us però nell'ultimo anno il Ceo di Meta avrebbe acquistato altri 962 acri di terreni agricoli, portando le sue proprietà sull’isola di Kauai a oltre 2.300 acri. Il prezzo stimato? Oltre 65 milioni di dollari, anche se i registri catastali valutano i terreni intorno ai 75 milioni.

Non è chiaro quale sia il grande piano di Zuckerberg, difficile anche da scoprire visto che tutti gli addetti ai lavori hanno dovuto firmare rigidi accordi di riservatezza. A lasciare perplessi è soprattutto la costruzione di un bunker in stile postapocalittico sotto la tenuta. Non è un capriccio isolato. Nella Silicon Valley, i rifugi segreti sono diventati una mania condivisa: Jeff Bezos, Peter Thiel, Jack Ma e altri miliardari stanno scavando i loro santuari anti-catastrofe in località remote, per proteggersi in vista delll’Evento (così viene chiamata l'apocalisse nel club dei miliardari).

Un parco giochi per miliardari

I nuovi progetti di Zuckerberg hanno riacceso le tensioni con la comunità locale. Una parte dei terreni acquistati include infatti un antico sito funerario hawaiano. Un pescatore del posto, Julian Ako, ha raccontato a Wired Us di aver dovuto negoziare per mesi con il team di Zuckerberg prima di ottenere il permesso di registrare e proteggere la tomba della bisnonna e del fratello. Nell’area potrebbero esserci altri sepolcri, e gli abitanti temono che eventuali ritrovamenti futuri possano essere insabbiati, visto che tutti i lavoratori del progetto hanno firmato gli accordi di riservatezza.

Non solo, molti residenti temono che le Hawaii si trasformino in una specie di parco giochi per miliardari. “Se vogliamo che Kauai resti davvero Hawaii, questa corsa alla privatizzazione deve finire”, ha spiegato a Wired Puali‘i Rossi, docente di studi nativi hawaiani. “A questo ritmo, fra cent’anni quest’isola non assomiglierà più a se stessa: sarà solo l’ennesimo resort di lusso”.

I bunker dell'apocalisse ossessionano la Silicon Valley

Come rivelato da Wired Us all'interno del ranch ci sarà anche un enorme bunker postapocalittco con scorte energetiche e alimentari, accessibile attraverso botole nascoste e porte cieche. Non è strano, costruire rifugi sicuri per proteggersi in vista dell'Evento, è una delle tante forme di isteria della Silicon Valley.

Diversi miliardari stanno costruendo rifugi su isole sperdute. Il fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, ha rivelato al New Yorker che almeno il 50% dei più ricchi della Silicon Valley hanno "un rifugio in vista dell'apocalisse". Per esempio, Jeff Bezos, fondatore di Amazon ha acquistato due ville da 147 milioni di dollari sull'isola di Indian Creek in Florida. Larry Ellison, miliardario di Oracle ha invece comprato una proprietà sull'isola hawaiana di Lanai, al largo della costa del Maui. Hanno realizzato bunker postapocalitici anche il fondatore di Alibaba, Jack Ma, il miliardario cofondatore di PayPall Peter Thiel, il regista di Hollywood James Cameron, e il guru della finanza William Foley.

I miliardari che si preparano in vista dell'Evento

Brian Cramden, presidente di Hardened Structures, un'azienda con sede in Virginia che costruisce case fortificate e rifugi antiaerei dal valore di milioni di dollari, ha spiegato a CBC News che le richieste stanno aumentando. "Le minacce di cui hanno paura e che vengono citate di solito riguardano la fine di uno stato di legge o dell'ordine, la detonazione di un'arma nucleare, l'attivazione di un impulso elettromagnetico (EMP) da parte di una potenza ostile per interrompere la rete di comunicazioni e gli effetti diffusi del cambiamento climatico."

Non stupisce questa ossessione per l'apocalisse. Come ha spiegato il teorico di media Douglass Rushkoff,  nel suo libro Survival of the Richest, molti miliardari stanno cercando di costruire un rifugio per quello che chiamano l'Evento. "Questo è il loro eufemismo per definire il collasso ambientale, i disordini sociali, un’esplosione nucleare, una tempesta solare, una virus inarrestabile o un attacco informatico dannoso che potrebbero distrugge tutto”.

Sempre nel libro Rushkoff spiega, "hanno la convinzione che con abbastanza denaro e tecnologia, gli uomini ricchi possono vivere come dei e trascendere le calamità che colpiscono tutti gli altri”.

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