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Intelligenza artificiale (IA)

Anche il medico non è più un lavoro sicuro nell’era dell’IA: la teoria di Sam Altman

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha delineato un futuro in cui l’intelligenza artificiale trasformerà radicalmente il mondo del lavoro, eliminando interi settori e sollevando preoccupazioni su rischi geopolitici e sicurezza finanziaria.
A cura di Elisabetta Rosso
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Da qualche anno sono iniziate le scommesse su quali lavori verranno spazzati via dall'intelligenza artificiale. In prima linea, tutti hanno portato avanti la tesi più accredita: i lavori ripetitivi e meccanici. Quello che succede durante ogni rivoluzione tecnologica. Eppure per l'IA potrebbe essere diverso e l‘ultimo discorso di Sam Altman ne è la conferma. Durante la conferenza della Fed "Integrated Review of the Capital Framework for Large Banks", a Washington, il CEO di OpenAI, ha delineato un futuro dominato dall’intelligenza artificiale, prefigurando cambiamenti radicali per il mondo del lavoro. Per esempio, secondo Altman, le capacità diagnostiche dell’intelligenza artificiale superano già quelle di gran parte dei medici.

Negli ultimi anni le applicazioni dell’IA in ambito medico stanno rivoluzionando il settore. Dal riconoscimento precoce di tumori tramite analisi radiologiche avanzate, alla lettura automatica di referti e immagini, fino alla capacità di individuare anomalie genetiche o prevedere complicazioni con una precisione superiore agli standard umani.

Strumenti basati su modelli di machine learning sono già impiegati in ospedali e centri di ricerca per supportare i medici nelle decisioni cliniche, velocizzando diagnosi e trattamenti personalizzati. Tuttavia, l’evoluzione è così rapida che in prospettiva potrebbero ridurre la necessità di personale sanitario, sollevando interrogativi sul futuro delle professioni mediche. L’idea di sostituire completamente medici o infermieri appare distopica, e lo stesso Sam Altman ha riconosciuto il limite: “ChatGPT, nella maggior parte dei casi, è un diagnostico più accurato di molti professionisti. Ma credo sia fondamentale mantenere la supervisione di un medico umano.”

Quali lavori sono più a rischio

Secondo Altman, interi settori professionali scompariranno. Durante il dibattito, l'assistenza clienti potrebbe essere il primo ambito a subire una trasformazione totale: “Questa categoria, di fatto, è ormai superata. Quando contattate un servizio clienti, è l’IA a rispondere, e svolge ogni compito meglio e più rapidamente di un operatore umano, senza errori o attese infinite.”

Le professioni più a rischio sono quelle ripetitive, basate su regole, dati e routine, come data entry, customer service, contabilità di base, telemarketing, supporto legale e operativo. Ma come ha spiegato Altman la rivoluzione dell'IA in ambito lavorativo è al momento imprevedibile e potrebbe andare a toccare anche professioni che finora sono rimaste una prerogativa umana.

I rischi secondo Sam Altaman

Altman ha sottolineato la rapidità con cui l’intelligenza artificiale è entrata a far parte della nostra vita quotidiana. "Solo cinque anni fa sembrava una tecnologia lontana e futuristicaW, ha ricordato, evidenziando quanto sia cambiato lo scenario dopo il debutto di ChatGPT, avvenuto nel novembre 2022. Da allora, l’IA è passata dall’essere una curiosità per pochi a diventare uno strumento indispensabile, in attività che un tempo richiedevano competenze di specialisti di altissimo livello.

Durante l'intervento a Washington Altman ha espresso anche preoccupazioni legate agli usi malevoli dell’IA, soprattutto in ambito geopolitico e finanziario. “Quello che mi toglie il sonno”, ha ammesso, “è l’idea che un paese ostile possa sfruttare queste tecnologie per colpire il sistema finanziario statunitense.”

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