Voglie alimentari insolite come segnali di cancro? Video virale rilancia il possibile legame

Voglie alimentari improvvise e insolite, un tempo ritenute innocue alterazioni del gusto, sono ora considerate un potenziale segnale precoce del cancro. Un video virale su Instagram afferma che le persone che sviluppano forti voglie per cibi come dolci, sottaceti o latticini, spesso ricevono una diagnosi di tumore nei mesi successivi. “Molti medici sono convinti che il corpo invii segnali molto prima della diagnosi, attraverso il desiderio intenso, quasi compulsivo, per alimenti che una persona può non aver mai gradito in precedenza” scrive la creator @astraworld2025 nel suo post.
La ricerca medica suggerisce che alcune alterazioni del gusto e cambiamenti nell’appetito possano verificarsi nei pazienti oncologici, con alterazioni drastiche – il tè ha un sapore orribile oppure i cibi preferiti diventano ripugnanti – a volte prima della diagnosi, altre dopo l’inizio del trattamento. Il video, virale su Instagram, con oltre due milioni di visualizzazioni, ha riportato l’attenzione su questo legame, suggerendo che alcune voglie intense e insolite possano essere collegate a problemi di salute più gravi, tra cui il cancro.
Alcune voglie alimentari possono predire il cancro?
Per quanto affascinante, l’idea che alcune voglie alimentari improvvise – come una fissazione per i dolci o per i sottaceti – siano un segnale precoce di un cancro non diagnosticato non trova concreto riscontro in letteratura. Per quanto il cancro possa alterare l’appetito e il gusto, non ci sono prove che un desiderio alimentare improvviso sia un segnale di allarme del cancro.
Ci sono però casi e storie cliniche interessanti, che sono stati generalizzati in una regola generale che non funziona come strumento di screening. “Sono ricerche che non sono mai state concepite per dimostrare che un particolare desiderio sia un predittore affidabile del cancro – dice su The Conversation il professor Justin Stebbing, medico e docente di Scienze Biomediche dell’Anglia Ruskin University di Cambridge – . Dimostrano che il cancro può influenzare il nostro gusto e il nostro modo di mangiare, non che un singolo sintomo possa sostituire una diagnosi corretta”.
La ricerca dipinge un quadro più complesso
Gli studi che esaminano il “comportamento alimentare alterato” in relazione al cancro coprono un’ampia gamma di cambiamenti, dalle voglie alle avversioni, l’alimentazione emotiva e i cambiamenti dell'appetito correlati al trattamento, prendendo in esame diversi tipi di cancro, stadi e momenti del trattamento.
“Il messaggio generale è che il comportamento alimentare può cambiare nel contesto del cancro, influenzato da fattori biologici (infiammazione e metabolismo), fisiologici (alterazioni del gusto e dell'olfatto) e psicologici (stress e umore) – ha aggiunto il professor Stebbing – . Ciò che non vediamo è uno specifico schema di desiderio che segnali in modo affidabile la presenza di un cancro nelle persone sane. I cambiamenti nell'appetito possono essere parte della storia del cancro, ma non sono una scorciatoia diagnostica”.
Voglie alimentari collegate alla salute?
L’improvviso desiderio per un particolare alimento può essere interessante ma raramente indica una causa unica: molti altri fattori possono influire su ciò che ci fa stare bene e ciò che il corpo desidera, come gravidanza, farmaci, stress, smettere di fumare e anemia. C’è però un ambito in cui la voglia ci mangiare è collegata alla salute: masticare il ghiaccio, in continuazione – una condizione chiamata pagofagia – può essere un segnale di carenza di ferro, che ha cause curabili che possono essere individuate e affrontate.
“Masticare il ghiaccio rappresenta un collegamento ben consolidato tra un comportamento alimentare insolito e una condizione specifica e verificabile – ha osservato il professor Stebbing – . La carenza di ferro è di per sé comune e spesso trascurata”.
Per quanto riguarda il rischio di cancro, l’attenzione resta rivolta verso i segnali d’allarme – perdita di peso inspiegabile, sanguinamenti insoliti, cambiamenti nelle abitudini intestinali, noduli nuovi – e screening adeguati possono individuare “molti più casi di quanti non faccia la ricerca di un singolo desiderio – ha aggiunto il professor Stebbing – . Ciò che aiuta di più è mantenere la forza con una dieta equilibrata, rimanere attivi quando possibile, seguire screening e trattamenti basati sull'evidenza e utilizzare test mirati, quando i sintomi suggeriscono che potrebbero essere utili”.