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Un’orca uccide un grande squalo bianco in meno di due minuti: le eccezionali immagini dell’attacco

Per la prima vola, un’orca è stata ripresa durante un attacco “solitario e rapido” a uno squalo bianco. I ricercatori: “Predazione senza precedenti, che dimostra come questi animali non abbiano più bisogno di cacciare in branco”.
A cura di Valeria Aiello
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Un'orca attacca e uccide uno squalo bianco, cibandosi del suo fegato. Credit: Christiaan Stopforth, Drone Fanatics SA
Un'orca attacca e uccide uno squalo bianco, cibandosi del suo fegato. Credit: Christiaan Stopforth, Drone Fanatics SA

Le orche possono cacciare i grandi squali anche senza l’aiuto del branco. Lo dimostra un sorprendente evento di predazione ripreso dai ricercatori al largo delle coste di Mossel Bay, in Sudafrica, che documenta l’attacco di una singola orca ai danni di uno squalo bianco di circa 2 metri e mezzo. In precedenza, le orche – chiamate anche orche assassine per le loro caratteristiche predatorie – erano state viste cacciare i grandi squali sempre in branco, o almeno in coppia: l’evento appena riportato è pertanto il primo caso noto di una singola orca che attacca uno squalo bianco senza l’aiuto di altri esemplari.

L’evento rappresenta un comportamento senza precedenti, che sottolinea l’eccezionale abilità predatoria delle orche” spiega la biologa marina Alison Towner dell’Università di Rodi, in Sudafrica, alla guida del gruppo di ricerca internazionale che ha osservato l’evento. In particolare, precisa il team in resoconto dettagliato sull’African Journal of Marine Science, l’attacco “solitario e rapidosi è verificato in meno di 2 minuti.

Le immagini dell'attacco di un'orca ai danni di uno squalo bianco

Agendo da sola, l’orca – un maschio adulto di Orcinus orca – è affiorata vicino allo squalo bianco (Carcharodon carcharias), afferrandolo per la pinna pettorale sinistra e facendolo piegare e torcere in superficie. “Dopo averlo immobilizzato e spinto in avanti più volte, lo ha eviscerato, cibandosi del suo fegato” precisano gli studiosi che, alcuni minuti dopo la predazione, hanno fotografato l’orca con in bocca un pezzo di fegato insanguinato – foto (g) e (h).

La sequenza temporale dell'attacco di una singola orca ai danni di uno squalo bianco. Credit: Christiaan Stopforthand Francesca Romana Romeiro/Sharks Studies Centre – Scientific Institute (SSCSI)
La sequenza temporale dell'attacco di una singola orca ai danni di uno squalo bianco. Credit: Christiaan Stopforth
and Francesca Romana Romeiro/Sharks Studies Centre – Scientific Institute (SSCSI)

Nel frattempo, un altro maschio adulto di orca, costante compagno di viaggio dell’esemplare che ha attaccato lo squalo, è rimasto a circa 100 metri di distanza, senza essere coinvolto nell’evento di predazione. “Questo avvistamento – indica la dottoressa Towel – ha fornito prove di caccia solitaria da parte di almeno un’orca, sfidando i comportamenti convenzionali di caccia cooperativa osservati tra le orche”.

Ciò significa che quanto osservato dai ricercatori è in netto contrasto con il comportamento predatorio delle orche, che generalmente cacciano in branco le grandi prede, come leoni marini, foche, balene e squali. “Cacciando insieme possono circondare la preda e usare la loro intelligenza e forza combinate per attaccare” osservano gli studiosi, precisando che gli attacchi contro i grandi squali bianchi finora documentati hanno coinvolto dalle due alle sei orche, richiedendo fino a due ore.

Nell’attacco segnalato abbiamo invece osservato un’orca, soprannominata Starboard (a causa della sua pinna dorsale piegata verso destra, ndr) che ha agito da sola nell’immobilizzare e consumare uno squalo bianco in un sorprendente arco di tempo di due minuti – ricorda Towner – . Si tratta di una scoperta rivoluzionaria sul comportamento predatorio di questa specie che contribuisce in modo significativo alla comprensione globale delle dinamiche di predazione delle orche, migliorando la conoscenza degli ecosistemi marini e delle relazioni predatore-preda”.

Secondo gli studiosi, l’evento predatorio, che si è verificato il 18 giugno 2023, solleva “interrogativi cruciali” sull’impatto della predazione delle orche sulle popolazioni di squali in Sudafrica. “Lo spostamento di varie specie di squali a causa della presenza dell’orca può avere implicazioni per il rilascio di mesopredatori e potenziali cambiamenti trofici nell’ecosistema marino – sottolinea Towel – . Comprendere le dinamiche ecologiche della predazione delle orche assassine è fondamentale per gli sforzi di conservazione marina e sottolinea l’urgente necessità di strategie di conservazione adattabili e di un vigile monitoraggio ecologico per le mutevoli condizioni ambientali”.

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