40 CONDIVISIONI

Un uomo è diventato mancino dopo un tumore al cervello: come è possibile

È il caso di un paziente di 54 anni che, dopo l’insorgenza di un tumore nell’emisfero sinistro, è diventato mancino, nonostante possa perfettamente usare il braccio destro.
A cura di Valeria Aiello
40 CONDIVISIONI
Immagine

Un nuovo studio, appena pubblicato sulla rivista scientifica Cortex da un team di ricerca dell’Università di Padova e dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ha analizzato il caso di un uomo destrorso di 54 anni che, dopo un tumore al cervello, è diventato mancino. Ad oggi, hanno spiegato gli studiosi, il suo è uno dei rarissimi eventi di mancinismo acquisito ad essere mai stato descritto in letteratura (sono infatti noti solo altri due casi), nonché l’unico di “negligenza motoria destra” (questo è il nome di tale deficit in gergo medico) che continua a persistere a distanza di anni.

A rendere ancora più singolare questo caso è il fatto che il paziente può perfettamente usare il braccio destro (non è infatti affetto da deficit motori di base) ma dopo l’insorgenza del tumore, diagnosticatogli nel 2014, l’uomo ha iniziato a ignorare l’arto destro e a utilizzare il sinistro. “In letteratura ci sono tanti casi con negligenza motoria sinistra (si intende per gli arti sinistri) in seguito a lesione cerebrale destra – ha affermato l’autore corrispondente dello studio, il professor Konstantinos Priftis del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova – . Se una persona è destrimane, la negligenza motoria sinistra fa diventare il paziente ancora più destrimane, ovvero il paziente ignora l’arto sinistro e usa ancora di più l’arto destro. I casi con negligenza motoria destra in seguito a lesione cerebrale sinistra (che inducono a mancinismo acquisito) sono invece rarissimi e il nostro è l’unico descritto, fin oggi, che presenta ancora il fenomeno molti anni dopo l’insorgenza della lesione”.

Il 90% della popolazione, precisa il team in una nota, è destrimane, ovvero nell’uso degli arti è principalmente coinvolto l’emisfero sinistro del cervello. “Più che una distinzione netta si può dire che ciò che spinge a usare un arto piuttosto che un altro è la presenza di circuiti cerebrali dedicati che ci rendono consapevoli del nostro agire. Se però ci sono delle lesioni in un emisfero cerebrale possono verificarsi delle variazioni nell’uso dell’uno o dell’altro arto” hanno indicato i ricercatori.

Nel caso specifico, il 54enne, che si è sottoposto a un intervento neurochirurgico e, ad oggi, si trova in stato di non evoluzione tumorale, presenta una lesione nel lobo parietale sinistro e nella sostanza bianca sottostante che ha determinato la negligenza motoria destra. Lo studio della sua condizione “rappresenta un ulteriore passo conoscitivo riguardo le funzionalità motorie delle aree cerebrali e apre nuovi scenari sulla comprensione delle deficienze motorie legate a lesioni cerebrali e come esse possano modificare la preferenza manuale” hanno concluso gli studiosi.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views