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Un tipo di tumore può dare un primo segnale nella voce: cosa cambia quando si parla

Alcuni tipi di tumore, come il cancro della laringe, possono manifestarsi con sintomi non sempre specifici nelle fasi iniziali, inclusi cambiamenti nella voce: secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Digital Health, un segnale può essere individuato nelle caratteristiche del suono vocale, in particolare nel rapporto armoniche/rumore.
A cura di Valeria Aiello
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Un tipo di tumore si può sentire nella voce, manifestandosi come un cambiamento del suono vocale che può far sospettare la condizione: nelle fasi iniziali, alcune forme tumorali, come il cancro alla laringe, possono infatti provocare sintomi non sempre specifici, incluse difficoltà di deglutizione, dolore all’orecchio o insoliti abbassamenti di voce, che spesso rischiano di essere scambiati per segnali di altre malattie.

Un primo campanello d’allarme, come spiegato dal team di ricerca guidato dal dottor Phillip Jenkins dell’Oregon Health & Science University, può però essere individuato nelle caratteristiche acustiche della voce, in particolare nel cosiddetto rapporto armoniche/rumore (Noise to Harmonic Ratio, HNR). Questo parametro, che misura l’efficienza vocale attraverso la relazione tra tono e rumore, può infatti aiutare a identificare non solo i disturbi della voce, come la disfonia, ma permette di distinguere le persone con lesioni benigne delle corde vocali da quelle con cancro alla laringe, come dimostrato in un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Digital Health. Ecco cosa è stato scoperto.

Cancro alla laringe, il segnale che può essere notato nella voce

Un segnale del cancro alla laringe può essere rilevato come un cambiamento nella voce, in particolare come una variazione del rapporto armonico/rumore, un parametro che esprime la relazione tra le componenti periodiche e non periodiche di un suono vocale.

Nello studio che ha dimostrato come questo valore possa distinguere i disturbi vocali dalle lesioni benigne delle corde vocali e dal cancro alla laringe, i ricercatori hanno analizzato oltre 12.000 registrazioni vocali di 306 persone, utilizzando strumenti di intelligenza artificiale per identificare le caratteristiche specifiche del cancro laringeo. “Ciò ha portato a riconoscere il cancro negli stadi precoci, almeno negli uominiha spiegato il dottor Jenkins.

Individuare precocemente questa neoplasia, ha ricordato l’esperto, è di fondamentale importanza per le prospettive di cura. “Attualmente, i tumori della laringe vengono diagnosticati tramite endoscopia nasale video e biopsie, che sono procedure onerose e invasive: trovare uno specialista in grado di eseguirle può richiedere tempo, causando ritardi nella diagnosi – ha aggiunto il dottor Jenkins -. Dimostrare che le anomalie delle corde vocali possono essere rilevate dal suono della voce e che la voce può essere utilizzata come biomarcatore per il cancro laringeo può contribuire a migliorare la diagnosi precoce”.

Jenkins e i suoi colleghi sono membri del progetto Bridge2AI-Voice nell’ambito del consorzio Bridge to Artificial Intelligence (Bridge2AI) del National Institute of Health degli Stati Uniti, un’iniziativa nazionale volta ad applicare l’intelligenza artificiale a complesse sfide biomediche. “Abbiamo riscontrato differenze significative nel rapporto armoniche/rumore e nella frequenza fondamentale tra uomini senza disturbi vocali, uomini con lesioni benigne delle corde vocali e uomini con tumore alla laringe – ha precisato il team – . Non abbiamo invece trovato caratteristiche acustiche specifiche tra le donne, ma è possibile che un set di dati più ampio riveli tali differenze”.

Sapendo che la variazione del rapporto armoniche/rumore può essere utile a monitorare l’evoluzione clinica delle lesioni delle corde vocali e individuare il cancro della laringe in fase precoce, gli studiosi ora puntano a testare gli algoritmi sviluppati anche in contesti clinici.

Per passare da questo studio a uno strumento di intelligenza artificiale che riconosca le lesioni delle corde vocali, addestreremo i modelli utilizzando più registrazioni vocali fornite da professionisti – ha precisato il team – . Dovremo poi testare il sistema per assicurarci che funzioni altrettanto bene per donne e uomini, ma crediamo di poter arrivare alla validazione clinica di questo strumento, entrando in fase di sperimentazione pilota nei prossimi due anni”.

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