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Un regalo da Marte è pronto per la spedizione, ma gli scienziati non potranno aprilo fino al 2033

Depositato sulla superficie marziana dal rover Perseverance della NASA, contiene un campione di roccia ignea del cratere Jezero.
A cura di Valeria Aiello
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Il primo campione depositato dal rover Perseverance della NASA sul suolo marziano / Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Il primo campione depositato dal rover Perseverance della NASA sul suolo marziano / Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

In un futuro non troppo lontano, gli scienziati planetari riceveranno un regalo senza precedenti: direttamente da Marte, arriverà un set di campioni accuratamente selezionati, che potrebbero contenere anche le tracce di un’antica vita microbica che esisteva quando il clima del Pianeta rosso era molto diverso da quello di oggi. Grazie al rover Perseverance della NASA, il primo di questi campioni ora aspetta di essere recuperato dal sito marziano chiamato “Three Forks”, dove il veicolo spaziale sta costruendo il primo deposito extraterrestre segnando uno storico passo nella missione Mars Sample Return che la Nasa sta sviluppando insieme all’Agenzia spaziale europea (ESA).

Il campione, che gli scienziati hanno informalmente soprannominato “Malay”, contiene frammenti di roccia ignea raccolti da Perseverance il 31 gennaio 2022 in una regione del cratere Jezero, denominata South Séítah, e fa parte di un totale di 10 campioni di riserva che un paio di piccoli droni recupererà dal deposito marziano. Altrettanti campioni “gemelli” resteranno infatti custoditi all’interno del rover, tutti sigillati all’interno di tubi di titanio, compreso un campione atmosferico, per la consegna a un futuro lander robotico che, a sua volta, li posizionerà all’interno di una capsula di contenimento a bordo di un piccolo razzo che decollerà nell’orbita di Marte. Lì, ad attendere il carico, ci sarà un altro veicolo spaziale che li ritirerà per portarli sulla Terra.

Al momento, all’interno di Perseverance ci sono altri 17 campioni prelevati durante l’esplorazione di 13 chilometri compiuta dal rover, che permetteranno agli scienziati di ricostruire la storia geologica e atmosferica di Marte, rappresentando la migliore opportunità per comprendere il potenziale per la vita.

Il primo campione depositato da Perseverance

Il deposito del primo campione, spiega l’ESA in una nota, è stato un “processo ben orchestrato, in base al quale Perseverance recupera il campione dalla sua pancia, lo ispeziona con una telecamera interna e infine lo lascia cadere da circa 90 centimetri sul sito designato”. Il processo ha richiesto più di un’ora, non solo per la conferma della caduta, ma anche per ispezionare la posizione del tubo, utilizzando la telecamera posizionata sul braccio robotico di Perseverance, per assicurarsi che il tubo fosse atterrato di lato anziché sulla sua estremità e che non fosse rotolato via.

Il primo deposito su Marte rende questa campagna esplorativa molto reale e tangibile – ha affermato David Parker, direttore dell'Esplorazione umana e robotica dell’ESA – . Ora abbiamo un posto da rivisitare con i campioni che ci aspettano lì”.

La missione di raccolta, pianificata dalla NASA e dall’ESA entro la fine del decennio, dovrebbe atterrare nel cratere Jezero vicino a Perseverance, per facilitare la consegna dei campioni. Il lander che li prenderà in carico sarà dotato di un braccio di trasferimento costruito dall’ESA che, come detto, li posizionerà in una capsula di contenimento all’interno di un piccolo razzo che decollerà da Marte. Il set depositato a Three Forks fungerà invece da riserva, nell’eventualità in cui Perseverance non riuscirà a consegnare i suoi campioni. In tal caso, per il recupero verranno impiegati alcuni droni che, come dimostrato da Ingenuity, il piccolo velivolo al seguito di Perseverance, potranno volare in un’atmosfera come quella marziana, che ha una densità pari ad appena l’1% di quella terrestre.

Se tutto andrà come previsto, i campioni dovrebbero giungere nei laboratori terrestri nel 2033, dove verranno sottoposti ad analisi approfondite.

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