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Un rarissimo pesce drago filmato nelle profondità dell’Oceano Pacifico

Finora era stato osservato solo altre quattro volte in trent’anni, individuato dallo scienziato senior dello MBARI, Bruce Robinson, che lo ha avvistato nella baia di Monterey, in California.
A cura di Valeria Aiello
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Quando si esplorano le profondità dell’oceano, non è raro imbattersi in forme di vita quasi aliene, ma alcune volte i ricercatori osservano creature veramente eccezionali. In recente avvistamento, un team di di ricerca del Monterey Acquarium Researche Institute (MBARI) ha visto qualcosa che finora era stato osservato appena quattro volte di tre decenni: un pesce drago dalle pinne alte. Questo eccezionale pesce è stato individuato dallo scienziato senior dello MBARI, Bruce Robinson, e dai colleghi che erano con lui a bordo della nave da ricerca Western Flyer.

Conosciuto come il pesce drago dalle pinne alte (Barthophilus flelmingi), luccicava attraverso le acque della California, a una profondità di circa 300 metri, appena fuori la baia di Monterey. Questi pesci, che sembrano minuscoli sottomarini di bronzo, vivono in penombra o nell’oscurità totale “illuminati solo dalla bioluminescenza” ha spiegato il professor Robin. “Quindi, il loro aspetto nel loro habitat naturale non è per niente come quello che vediamo in questi video”.

Il pesce drago dalle pinne alte

Il pesce drago pinna alta è un pesce marino batipelagico, che vive nelle profondità del Pacifico orientale, dalla Columbia britannica in Canada alla baia della California, in Messico, compreso il golfo dell’Alaska, e si nutre di piccoli crostacei, anche se rimangono ancora molti misteri attorno a tale specie, a causa della sua natura elusiva. Del Barthophilus sappiamo anche che condivide la colonna d'acqua con una ricca diversità di specie tra cui calamari, crostacei e vermi, nonché alcuni mammiferi marini predatori. “Qualsiasi cosa più grande di questo pesce è un potenziale predatore – ha spiegato Robison – . È un mondo pericoloso per loro”.

Molti altri pesci hanno lati argentati che riflettono la luce ambientale per aiutarli a mimetizzarsi visivamente con l’ambiente circostante. Il carattere metallico della pelle di Bathophilus ha probabilmente una funzione simile. Per quanto riguarda il colore, alcuni erano di bronzo come questo; altri erano rame, o ottone oppure verde metallizzato. “Potrebbero essere in grado di regolare il colore in base alle circostanze, o forse no, semplicemente non lo sappiamo ancora” ha concluso Robinson.

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