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Trapianti di capelli in Turchia, il chirurgo: “Ho visto pazienti tornare con danni irreparabili”

Il turismo sanitario legato ai trapianti di capelli in Turchia è un fenomeno in continua crescita che ogni anno attira migliaia di uomini da tutta Europa, compresa l’Italia. Di recente però il caso del paziente inglese morto dopo essersi sentito male in una rinomata clinica di Istanbul ha sollevato delle domande sulla sicurezza di queste procedure. Le risposte del chirurgo plastico Marco Toscani, presidente della SI.Tri. (Società Italiana di Scienze Tricologiche).
Intervista a Prof. Marco Toscani
medico chirurgo, presidente della SI.Tri. (Società Italiana di Scienze Tricologiche)
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A inizio agosto un uomo inglese di 38 anni, Martyn Latchman, è morto dopo essersi sentito male durante la fase preparatoria a un trapianto di capelli a cui avrebbe dovuto sottoporsi quello stesso giorno. Latchman si trovava in una delle più rinomate cliniche di Istanbul, la Dr Cinik, tra cui clienti spiccano anche nomi di personaggi noti, come Rio Ferdinand, ex calciatore del Manchester United. Da quanto riporta il Guardian, quello avrebbe dovuto essere il secondo trapianto per Latchman, dopo un primo sempre presso lo stesso centro, avvenuto con successo, durante l'estate scorsa. Secondo una nota rilasciata dalla clinica, prima dell'operazione l'uomo era stato sottoposto "a tutte le valutazione e gli esami medici necessari". Sulle cause della morte di Latchman la polizia – riferiscono i media turca – ha avviato un'indagine.

Senza entrare nel merito di questo singolo caso, è un dato di fatto che il turismo sanitario all'estero, soprattutto in Turchia, per i trapianti di capelli è diventato un fenomeno di massa da numeri impressionanti. Secondo Milano Finanza, già nel 2020 il settore valeva già circa 50 miliardi di euro. Nello specifico la Turchia, attraverso offerte davvero allettanti e veri e propri pacchetti viaggio che spesso comprendono anche accompagnamento in limousine e hotel di lusso, ha fatto dei trapianti di capelli una delle procedure sanitarie più proficue da parte dei pazienti stranieri. Secondo alcune stime, in un solo anno le centinaia di cliniche esistenti avrebbero effettuato più di un milione di trapianti. Anche la stessa clinica Dr Cinik nella nota sulla morte del paziente inglese afferma: "La nostra clinica è un istituto medico esperto che ha eseguito finora oltre 70.000 interventi di trapianto di capelli".

Alla stregua di quanto succede con il turismo sanitario per le cure dentistiche, anche per i trapianti di capelli, i prezzi spesso stracciati, almeno se confrontati, con quelli proposti per le stesse procedure in Italia, così come l'eccezionale numero di interventi eseguiti in queste cliniche, potrebbero far sorgere qualche dubbio sul loro livello di sicurezza. Fanpage.it ne ha discusso con il Prof. Marco Toscani, medico chirurgo, specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica ed in Dermatologia, presidente della SI.Tri. (Società Italiana di Scienze Tricologiche) e con una lunga esperienza nel settore dei trapianti di capelli.

Cosa pensa del grande successo dei trapianti di capelli in Turchia?

Per la Turchia i trapianti di capelli sono diventati ormai un business nazionale. Basti pensare che soltanto a Istanbul ci sono centinaia di centri. E questo è il primo tema a cui prestare attenzione: i medici disponibili sono sicuramente meno del numero di interventi che effettuano. Per cui viene da sé che in molti centri questi trapianti non vengono effettuati da medici ma da tecnici o infermieri.

Ci spieghi meglio.

Pensate che in un centro come la clinica in cui si è verificato il decesso del paziente inglese si effettuano circa dieci trapianti al giorno e parliamo di interventi che durano dalle sei alle otto ore. Sono interventi molto stancanti per il medico, qui in Italia i medici che li eseguono hanno bisogno di un giorno di riposo tra un intervento e un altro.

È impossibile quindi che i medici si occupino di tutti gli interventi effettuati. Tanto è vero che ci sono dei pazienti che sono tornati e hanno detto "Io il medico non l'ho mai visto", altri lo hanno visto soltanto alla cassa o magari appena arrivati. Spesso questi medici effettuano il disegno ma poi subappaltano l'intervento vero e proprio a personale non medico, loro li chiamano "tecnici".

Ma si tratta di un intervento che deve essere eseguito interamente da un medico preparato: addirittura la Società Internazionale di Chirurgia della Calvizie (ISHRS) richiede espressamente ai suoi iscritti di eseguire l'intervento per intero. In Turchia questo non è affatto scontato e quindi sicuramente già questo riduce la sicurezza.

Le tecniche utilizzate in Italia e in Turchia sono le stesse?

Il trapianto di capelli può essere effettuato attraverso due tecniche, la tecnica FUE cioè quella low cost, e la tecnica tradizionale FUT, eseguita prevalentemente da chirurghi plastici. La prima è l’unica che viene proposta ed eseguita all’estero, ma non è detto che vada bene per tutti.

In alcuni pazienti la tecnica FUT può dare risultati migliori, quindi bisogna saper scegliere il tipo di tecnica più idonea e personalizzarla in base al paziente che si ha di fronte, è necessario quindi che il medico possa proporle entrambe. Ma entrambe devono essere comunque eseguite da un medico qualificato.

Come mai le cliniche in Turchia sono così convenienti?

Come dicevo prima si tratta di interventi molto lunghi e delicati, il paziente è sotto anestesia totale o sedativi per sei/otto ore e può verificarsi qualsiasi reazione. Questo significa che per la sicurezza del paziente sono necessarie tutta una serie di figure professionali e attrezzature di emergenza. Devono esserci infermieri e sopratutto è necessario che sia presente per tutto l'intervento un un anestesista-rianimatore pronto a intervenire se succede qualche problema, come purtroppo è capitato al paziente inglese. Poi, al di là del singolo caso, va detto che gli standard di sicurezza a tutela dei pazienti stabiliti dalle leggi italiane sono molto più restrittivi rispetto ad altri paesi.

Quali sono i costi reali di questo intervento?

In Italia soltanto la sala operatoria per effettuare un intervento di questo tipo costa tra i 500 e i 1.000 euro all'ora, che vanno moltiplicati per tutta la durata dell'intervento. Poi ci sono giustamente i prezzi per il costo del personale, ad esempio nel mio team a lavorare siamo in otto persone.

Per tutti questi fattori a noi professionisti un intervento di questo tipo in Italia costa tra i 4.000 e i 5.000 euro, è chiaro che non può costare al paziente 1.700 euro, pur considerando il diverso costo del personale in Turchia o all’estero. Ecco perché un trapianto di capelli per cui vengono chiesti meno di 8.000 euro è tendenzialmente sospetto. Sicuramente a qualcosa si è rinunciato e quasi sempre è la sicurezza.

Quali sono i rischi più comuni legati a trapianti eseguiti non in sicurezza?

Tante persone tornano da questi viaggi in Turchia con danni gravi dovuti proprio a interventi fatti male. Non esagero se dico che il 30% dei miei pazienti al momento sono persone che devono curare danni fatti all'estero.

Quali sono i danni più comuni che ha visto?

Si va da errori estetici, come prime linee non proporzionate al viso oppure non pensate per quando il paziente sarà più anziano, a problemi gravi per la salute, come necrosi del cuoio capelluto, danni irreparabili alle zone donatrici, con veri e propri vuoti nella parte posteriore, quella donatrice.

Perché è così importante preservarla?

La maggior parte di queste strutture ovviamente non lo spiega ai pazienti, ma il trapianto di capelli non risolve la causa della calvizie. Per questo chi effettua un trapianto avrà in genere bisogno di operarsi di nuovo per integrare le aree colpite successivamente ed è per questo che la zona donatrice va preservata perché è da qui che si prendono i bulbi da trapiantare nelle aree soggette a calvizie.

Danni irreparabili?

Spesso sì. Molti pazienti che sto trattando a causa di questi danni non potranno più ricevere un nuovo trapianto di capelli. Uno dei miei pazienti è venuto da me con una necrosi centrale nel cuoio capelluto, non so che cosa gli abbiano fatto. La situazione era così grave che aveva il cranio esposto. Ho dovuto curarlo per mesi, alla fine è guarito, ma ovviamente i capelli non gli sono più ricresciuti.

Tutti possono ricevere un trapianto di capelli?

Non è detto. La calvizie ha un'origine multifattoriale per cui non tutti i casi possono avere un beneficio da un autotrapianto di capelli. Per questo prima di procedere è fondamentale effettuare una visita accurata con un dermatologo, tricologo o chirurgo plastico esperto in calvizie per valutare l’idoneità di ogni soggetto. Il paziente deve essere preparato prima dell'intervento e seguito nel post-operatorio per almeno un anno fino alla crescita completa dei capelli. Chi va in Turchia o all'estero, viene operato e mandato a casa.

Le cliniche in Turchia lo spiegano?

Guardi da quello che mi hanno raccontato i miei pazienti no. Tanto che molte di queste cliniche ti mandano il preventivo solo da una foto. Spesso viene operato chiunque, anche chi presenta condizioni del cuoio capelluto che se non trattate possono compromettere l’esito del trapianto. Questo è molto grave, ma non è l'unica cosa che molti centri all’estero non dicono.

Ci spieghi.

Molti pazienti vengono spinti a fidarsi con delle rassicurazioni che non hanno nessun valore legale, né fondamento scientifico. Un paziente mi ha detto che prima dell'operazione ha ricevuto una garanzia scritta che assicura il completo attecchimento di tutti i bulbi trapiantati. Questo è già sbagliato perché parliamo di un fatto biologico, nessun chirurgo serio può garantire un risultato che dipende da fattori biologici, ma può soltanto garantire sulla sicurezza delle procedure eseguite.

Foto di Marco Toscani
Foto di Marco Toscani
Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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