Tostapane e phon inquinano l’aria di casa: lo studio sulle particelle tossiche che respiriamo senza saperlo

Non sono solo lo smog e l'inquinamento atmosferico a rendere meno salutare l'aria che respiriamo. Anche gli oggetti che utilizziamo tutti i giorni quando prepariamo la colazione o ci prendiamo cura del nostro aspetto possono comportare un rischio per la salute. Ad alzare la soglia di allerta è un nuovo studio della Pusan National University, che ha misurato per la prima volta le emissioni di particelle ultrafini prodotte da alcuni degli apparecchi più comuni nelle nostre abitazioni.
Secondo l'indagine, a favorire il rilascio di elevate concentrazioni di queste minuscole polveri dannose sono soprattutto le caratteristiche meccaniche di alcuni elettrodomestici, in particolare quelli dotati di serpentine di riscaldamento elettrico e di motori a corrente continua con spazzole.
Particelle microscopiche ma rischio concreto
Le particelle ultrafini, note come UFP (Ultrafine Particle), hanno dimensioni inferiori ai 100 nanometri e sono abbastanza piccole da superare le barriere naturali dell'organismo, elemento che le rende potenzialmente nocivi per la salute. Tali sostanze sono talmente infinitesimali che solo negli ultimi anni, grazie ai progressi delle nuove tecnologie di misurazione, gli scienziati hanno potuto studiarne gli effetti in modo più approfondito. Un'analisi del 2019 che ha incrociato i dati provenienti da oltre 70 ricerche a breve e lungo termine ha per esempio tracciato una connessione tra questo particolato e un significativo aumento del rischio di problemi respiratori, infiammazioni polmonari e complicazioni cardiache.
Per l'emissione di queste UFP, i ricercatori hanno pertanto allestito una speciale camera di laboratorio in cui hanno analizzato il funzionamento di diversi modelli di quegli elettrodomestici che si trovano facilmente in ogni casa, come tostapane, friggitrici ad aria o asciugacapelli. I risultati, pubblicati sul Journal of Hazardous Materials, mostrano che la maggior parte dei dispositivi testati emette grandi quantità di queste microscopiche particelle durante l’uso.
Il tostapane sul banco degli imputati
Tra tutti gli apparecchi analizzati, il tostapane a espulsione automatica è risultato il più critico. Durante l'accensione, anche quando non veniva inserita una fetta di pane al suo interno, ha rilasciato fino a 1,73 trilioni di particelle ultrafini al minuto. Anche friggitrici ad aria e asciugacapelli hanno mostrato livelli di emissione elevati, con variazioni legate soprattutto alla temperatura di utilizzo.
Lo studio ha individuato le principali responsabilità nei motori a spazzole e nelle resistenze elettriche. I phon dotati di motori brushless, cioè privi di spazzole che trasferiscono corrente e basati sull’uso di magneti, emettono infatti da dieci a cento volte meno particelle rispetto ai modelli tradizionali. Secondo Changhyuk Kim, ingegnere ambientale e coordinatore della ricerca, "comprendere la fonte degli inquinanti aiuta a sviluppare misure preventive e politiche per mantenere una sana qualità dell'aria interna".
Metalli pesanti nell'aria
L’analisi chimica delle particelle ha anche rivelato la presenza di metalli pesanti come rame, ferro, alluminio, argento e titanio, probabilmente rilasciati direttamente dalle resistenze e dalle componenti meccaniche dei vari apparecchi. Una presenza che, come sottolinea Kim, "aumenta il rischio di citotossicità (una tossicità in grado di danneggiare le cellule, ndr) e di processi infiammatori una volta che le particelle entrano nel corpo umano".
Bambini più esposti degli adulti
Pur senza misurare direttamente gli effetti clinici, i ricercatori hanno utilizzato modelli di simulazione per valutare il comportamento delle UFP nelle vie respiratorie. Le particelle tendono a depositarsi in profondità, nella regione alveolare dei polmoni. I bambini risulterebbero pertanto i più vulnerabili, poiché le vie aeree più strette e una maggiore deposizione in rapporto al peso corporeo aumentano il rischio di esposizione.
Verso elettrodomestici più sicuri
Lo studio apre la strada a una revisione dei criteri di progettazione e regolamentazione dei piccoli elettrodomestici. L'adozione di motori brushless e componenti ottimizzati potrebbe ridurre sensibilmente le emissioni, ma la scoperta può anche fornire un utile riferimento ai consumatori per compiere scelte d'acquisto più consapevoli. "Il nostro lavoro evidenzia la necessità di un design più consapevole e di linee guida specifiche per età", ha concluso Kim, auspicando ambienti domestici più sani e una minore esposizione cronica, soprattutto per i più piccoli.