Strane “perle scure” su Saturno, la scoperta del telescopio James Webb lascia perplessi gli scienziati

Il telescopio spaziale James Webb ha scoperto strane “perle scure” nell’atmosfera di Saturno, diverse da qualsiasi altra struttura che gli scienziati abbiano mai osservato su altri pianeti del Sistema solare. Queste insolite formazioni sono state individuate dallo spettrografo nel vicino infrarosso (NIRSpec) del telescopio James Webb mentre scrutava gli strati atmosferici sopra il cosiddetto “Esagono di Saturno”, il gigantesco vortice di nubi a forma esagonale che imperversa sul polo nord del pianeta.
“I risultati di quest’osservazione sono stati una vera sorpresa” ha affermato il professor Tom Stallard della Northumbria University, presentando la scoperta di queste misteriose strutture durante l’incontro congiunto EPSC-DPS2025 tenutosi a Helsinki, in Finlandia, dal 7 al 12 settembre. “Ci aspettavamo emissioni su ampie bande dello spettro infrarosso ma abbiamo rilevato delle strutture scure, simili a perle, dalle caratteristiche del tutto inattese e, al momento, inspiegabili” ha aggiunto l’astronomo planetario, primo autore dello studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters che fornisce i dettagli del rilevamento.
Il mistero delle “perle scure” di Saturno intriga gli scienziati
Il rilevamento delle misteriose “perle scure” nell’atmosfera di Saturno apre nuovi interrogativi sulla complessità del gigante gassoso. Queste strutture, individuate dal telescopio James Webb in una regione ad alta energia sopra il celebre Esagono del polo nord, non trovano al momento alcuna spiegazione coerente con i modelli noti dell’atmosfera planetaria.

“Queste strutture di perle potrebbero essere in qualche modo interconnesse e anche collegate al famoso Esagono nelle profondità delle nubi di Saturno – ipotizzano gli autori dello studio – . Lo spettrografo nel vicino infrarosso del telescopio spaziale James Webb ci ha permesso di osservare simultaneamente gli ioni H₃⁺ dalla ionosfera, a 1.100 chilometri sopra la superficie nominale di Saturno, e le molecole di metano nella stratosfera sottostante, a un’altitudine di 600 chilometri”.
Nel plasma elettricamente carico della ionosfera, il team ha individuato una serie di perle scure, incastonate in aloni aurorali luminosi. “Queste strutture sono rimaste stabili per ore, ma sono sembrate spostarsi lentamente per periodi più lunghi”.
Nel corso dell’osservazione, durata dieci ore consecutive, il team ha anche scoperto una struttura asimmetrica, a forma di stella, situata a un’altitudine di circa 500 chilometri inferiore rispetto alle perle scure. “Si estendeva dal polo nord di Saturno verso l’equatore – precisano i ricercatori – . Tuttavia, solo quattro dei sei bracci della stella erano visibili, mentre due mancavano misteriosamente, creando una struttura asimmetrica”.
L’atmosfera di Saturno è diversa da quella degli altri pianeti
Lo studio degli strati atmosferici di Saturno sta rivelando la presenza di “strutture completamente diverse da qualsiasi cosa avessimo mai visto prima su altri pianeti” ha sottolineato il professor Stallard. In particolare, mappando le posizioni esatte di queste formazioni, il team ha notato che tali formazioni tendono a sovrapporsi nella stessa regione di Saturno, anche se ad altitudini diverse, con i bracci della stella che sembrano provenire da posizioni direttamente superiori a quelle dei punti dell'Esagono.
“Riteniamo che le perle scure possano derivare da complesse interazioni tra la magnetosfera di Saturno e la sua atmosfera rotante, fornendo potenzialmente nuove informazioni sullo scambio energetico che alimenta l’aurora del pianeta – ha osservato l’esperto – . La configurazione stellare asimmetrica suggerisce l’esistenza di processi atmosferici precedentemente sconosciuti, che operano nella stratosfera, probabilmente collegati alla configurazione esagonale delle tempeste osservata in profondità”.
Il team spera che in futuro possa essere concesso ulteriore tempo per effettuare osservazioni di follow-up con il telescopio spaziale James Webb e studiarne ulteriormente le caratteristiche di tali strutture. “Con il pianeta all'equinozio, che si verifica circa ogni 15 anni terrestri, le strutture potrebbero cambiare radicalmente con lo spostamento dell'orientamento di Saturno rispetto al Sole e l'avvicinarsi dell'autunno nell'emisfero settentrionale – sottolineano gli studiosi – Dato che nessuno degli strati atmosferici può essere osservato utilizzando telescopi terrestri, la necessità di nuove osservazioni durante questo periodo chiave è urgente”.