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Starlink, satellite in caduta verso la Terra: SpaceX conferma il rientro incontrollato

Il satellite Starlink 35956 ha subito un’anomalia in orbita e sta rientrando verso la Terra. SpaceX conferma il rientro incontrollato, senza rischi per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), coordinandosi con NASA e US Space Force per il monitoraggio dei detriti.
A cura di Valeria Aiello
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Uno dei satelliti Starlink per la connessione internet a banda larga di SpaceX in orbita attorno alla Terra / Credit: SpaceX
Uno dei satelliti Starlink per la connessione internet a banda larga di SpaceX in orbita attorno alla Terra / Credit: SpaceX

Uno dei satelliti Starlink per la connessione internet a banda larga di SpaceX è in caduta incontrollata verso la Terra dopo un’anomalia in orbita. La società di Elon Musk ha confermato di aver perso i contatti con il veicolo spaziale, identificato come Starlink 35956, e ha precisato che l’evento non rappresenta un rischio per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) o per le persone a terra.

In un post ufficiale su X, Space X ha spiegato che l’anomalia “ha portato allo sfiato del serbatoio di propulsione, a un rapido decadimento del semiasse maggiore di circa 4 km e al rilascio di un piccolo numero di oggetti tracciabili a bassa velocità relativa”. Una descrizione che suggerisce una possibile rottura al sistema di propulsione o qualche altro tipo di danno, con conseguente liberazione di detriti in orbita.

SpaceX ha sottolineato che “l’attuale traiettoria del satellite lo porterà al di sotto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS)” senza rappresentare alcun rischio per il laboratorio orbitante o i suoi astronauti. “Il satellite è in gran parte intatto” hanno aggiunto i rappresentanti di Starlink, “rientrerà nell’atmosfera terrestre e si disintegrerà completamente entro poche settimane.

SpaceX sta inoltre coordinando il monitoraggio dei detriti con NASA e US Space Force, utilizzando sistemi di tracking per valutare dimensione, velocità e traiettoria degli oggetti liberati dall’evento.

La megacostellazione Starlink è la più grande al mondo, con quasi 9.300 satelliti attivi, e SpaceX gestisce circa il 65% dei satelliti in orbita terrestre bassa (LEO). Solo nel 2025, la società ha lanciato più di 3.000 satelliti, dimostrando la portata globale della costellazione e la crescente complessità della gestione dei rischi orbitali, un problema riconosciuto anche dal programma NASA dedicato ai detriti spaziali.

Starlink 35956: cosa è successo al satellite e cosa aspettarsi dal rientro

L’anomalia sul satellite Starlink 35956, a circa 418 km di quota, ha comportato la perdita delle comunicazioni con il veicolo. L’evento ha determinato lo sfiato del serbatoio di propulsione, un rapido decadimento orbitale di circa 4 km, con il rilascio detriti tracciabili a bassa velocità relativa.

Secondo SpaceX, il satellite è in gran parte intatto e in rotazione, e il suo rientro nell’atmosfera terrestre avverrà entro poche settimane, con disintegrazione completa prima di raggiungere il suolo.

Il problema dei detriti spaziali è tuttavia una delle principali sfide per le operazioni in orbita terrestre bassa. Secondo la NASA, la maggior parte dei detriti proviene da frammenti di satelliti, parti di razzi e collisioni, e può orbitare a velocità tali da rappresentare un rischio significativo per veicoli spaziali e stazioni come la ISS.

SpaceX ha ribadito il proprio impegno per la sicurezza spaziale, sottolineando che la collaborazione con la NASA e la US Space Force permetterà di monitorare con precisione la traiettoria dei detriti e di garantire che nessun oggetto rappresenti un pericolo per i voli spaziali umani e robotici.

Gli ingegneri di SpaceX stanno lavorando per individuare la causa principale dell’anomalia e implementare aggiornamenti software che aumentino la protezione dei satelliti in orbita, riducendo il rischio di eventi simili in futuro. L’episodio conferma come il monitoraggio costante e le procedure di sicurezza integrate siano fondamentali per ridurre i rischi legati all’espansione delle megacostellazioni e garantire la protezione della ISS e delle altre infrastrutture spaziali.

Detriti spaziali e sicurezza orbitale: il ruolo delle costellazioni come Starlink

Un elemento centrale nella gestione delle costellazioni satellitari come Starlink è la minimizzazione e il monitoraggio dei detriti spaziali, considerati da molte agenzie spaziali come un rischio crescente per tutti i veicoli in orbita bassa. Secondo la NASA Orbital Debris Program Office, nell’orbita terrestre esistono circa 500.000 oggetti più piccoli di una biglia e oltre 100.000.000 particelle di detriti delle dimensioni di 1 mm, molti dei quali possono viaggiare a velocità estremamente elevate e rappresentare un rischio per i veicoli spaziali attivi.

Per questo motivo, gli operatori di megacostellazioni e le agenzie spaziali internazionali cercano di implementare linee guida e tecnologie di mitigazione che riducano la crescita della popolazione di detriti e migliorino la prevenzione delle collisioni, in particolare intorno alle orbite frequentate da satelliti e dalla ISS.

Incidenti come quello del satellite Starlink 35956 ricordano come la cooperazione tra operatori privati, forze spaziali nazionali e organizzazioni scientifiche sia cruciale per il controllo del traffico spaziale e la sicurezza dell’intero ecosistema orbitale.

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