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Speranze per una malattia incurabile del fegato: scoperto un farmaco efficace in test di laboratorio

Il farmaco sperimentale NoRA1 è risultato efficace su modelli animali affetti da una forma di Sindrome di Alagille, una malattia genetica incurabile che colpisce soprattutto il fegato. La sopravvivenza è triplicata.
A cura di Andrea Centini
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Gli scienziati hanno scoperto un farmaco molto promettente contro la Sindrome di Alagille, una rara malattia genetica che colpisce principalmente il fegato. È considerata incurabile e può portare a un quadro clinico potenzialmente mortale, in particolar modo quando si rende necessario il trapianto dell'organo. In questi casi, senza di esso il tasso di mortalità può arrivare a oltre il 70 percento entro l'adolescenza, tuttavia, come spiegato da Orpha.net, solitamente la malattia si stabilizza tra i 4 e i 10 anni di età. Al momento il farmaco sperimentale – chiamato NoRA1 – è risultato efficace in studi preclinici, cioè su modelli animali, tuttavia gli scienziati ritengono di essere sulla buona strada per sviluppare una vera e propria cura.

A scoprire e determinare l'efficacia del farmaco candidato NoRA1 contro la Sindrome di Alagille è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute di La Jolla (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del West China Hospital dell'Università del Sichuan, della società Chengdu Organoidmed Medical Laboratory Ltd, del Morgridge Institute for Research e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Duc Si Dong dello Human Genetics Program, si sono concentrati sul NoRA1 perché è un principio in grado di attivare il percorso Notch, un sistema di segnalazione tra cellule che si trova in quasi tutti gli animali ed è fondamentale per numerosi processi biologici, tra i quali il corretto funzionamento del fegato.

Tra le conseguenze della sindrome di Alagille vi è proprio una riduzione della segnalazione di Notch, che ha tra le varie conseguenze un'anomala crescita del dotto biliare e della sua rigenerazione, che determina l'accumulo della bile e danni epatici. Oltre alla “colestasi cronica da paucità dei dotti biliari interlobulari”, come specificato da Orpha.net la malattia genetica determina anche “stenosi periferica dei rami dell'arteria polmonare, anomalie dei segmenti vertebrali, facies caratteristica, embriotoxon posteriore/anomalie del segmento anteriore, retinite pigmentosa e displasia renale”. Il professor Si Dong e colleghi hanno testato il NoRA1 sui pesci zebra con una condizione simile alla Sindrome di Alagille, osservando che le cellule dei loro dotti biliari dopo il trattamento hanno iniziato a crescere e rigenerarsi in modo regolare. Ciò ha portato anche a un aumento della sopravvivenza dei pesci: quando il farmaco è stato somministrato pochi giorni dopo la fecondazione, gli animali trattati hanno avuto una vita tre volte più lunga rispetto a quelli non trattati.

I pesci zebra naturalmente non sono esseri umani, ma poiché hanno una base molecolare e genetica affine alla nostra – sono molto usati nella ricerca scientifica – gli scienziati sono fiduciosi che il farmaco possa essere efficace anche nell'uomo. “La sindrome di Alagille è ampiamente considerata una malattia incurabile, ma crediamo di essere sulla buona strada per cambiarla”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Si Dong. “Il nostro obiettivo è far avanzare questo farmaco negli studi clinici e i nostri risultati dimostrano la sua efficacia per la prima volta”, ha aggiunto lo scienziato. Oltre che contro la malattia genetica, NoRA1 potrebbe essere efficace anche contro altre patologie, anche se al momento gli scienziati sono concentrati sulla Sindrome di Alagille. I dettagli della ricerca “Regenerative failure of intrahepatic biliary cells in Alagille syndrome rescued by elevated Jagged/Notch/Sox9 signaling” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica PNAS.

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