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Sopravvive a un infarto e racconta la sua esperienza pre-morte: “Mi sembrava di fluttuare nello spazio”

È il caso di una donna di 49 anni, Jenna Tanner, colpita da un infarto “widowmaker”, uno dei più pericolosi: mentre i medici cercavano di rianimarla, la donna ha vissuto un’esperienza pre-morte, che ha descritto come una profonda sensazione di pace e distacco dal corpo.
A cura di Valeria Aiello
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Colpita da un infarto “widowmaker”, un tipo di attacco di cuore tra i più temuti e pericolosi, Jenna Tanner, 49 anni, si è trovata sospesa tra la vita e la morte: mentre i medici cercavano di rianimarla, la donna ha vissuto un’esperienza extra-corporea, intensa e fuori dal tempo. A raccontarla è stata la stessa Jenna ai media, ricordando gli istanti in cui ha capito che quegli strani segnali, che aveva scambiato per i sintomi di un’influenza, erano in realtà il campanello d’allarme di qualcosa di molto più grave.

Era il marzo 2022, quando Jenna, si trovava da sola in casa, a Broken Arrow, in Oklahoma. “Improvvisamente mi è sembrato che un elefante fosse entrato e si fosse seduto sul mio petto – ha spiegato la donna – . In quel momento ho subito pensato che stavo avendo un infarto”. Da alcuni giorni stava notando difficoltà respiratorie e un dolore toracico, che aveva attribuito alla forma influenzale da cui i suoi figli si erano da poco ripresi. Un errore di valutazione avrebbe potuto mettere fine alla sua vita, se non fosse riuscita a raggiungere il suo telefono nell’altra stanza, strisciando sul pavimento, e a chiamare il marito e i soccorsi prima di perdere conoscenza.

“Ho vissuto un’esperienza pre-morte”

All’arrivo dei soccorsi, Jenna aveva smesso di respirare, ma mentre medici e paramedici cercavano di rianimarla, la donna ha vissuto un’esperienza pre-morte, che ha poi descritto come un sogno che l’ha proiettata in un viaggio astrale, nel quale ha percepito una profonda sensazione di pace e distacco dal corpo.

All’improvviso, è stato come se stessi fluttuando nello spazio – ha raccontato la donna – . Mi stavo avvicinando a quella che definirei una nebulosa: una grande nuvola di colori che continuava a cambiare e muoversi. Tutto era un insieme di stelle vivide. Stavo semplicemente fluttuando pacificamente”.

Non ho ricordato né rivissuto nemmeno una volta i momenti brutti della mia vita – ha aggiunto la donna – . Pensavo solo ai legami che avevo stretto con persone oppure a luoghi mentre ero in vita. Pensavo solo a cose belle”.

Sopravvissuta a un infarto “widowmaker”

Dopo circa due ore, Jenna ha ripreso conoscenza e ha saputo di essere sopravvissuta a uno dei più pericolosi tipi di infarto, il cosiddetto attacco di cuore “widowmaker” (letteralmente, creatore di vedove), chiamato così perché è si pensa colpisca solo gli uomini (anche le donne possono però avere questo tipo di infarto) e in molti casi risulta fatale, anche quando trattato immediatamente.

La sua pericolosità deriva dal fatto che l’ostruzione che causa l’infarto si verifica a livello l’arteria principale (arteria discendente anteriore sinistra) che fornisce sangue al cuore: quasi la metà dei decessi per infarto “widowmaker” si verifica nelle prime ore dopo la comparsa dei sintomi, mentre il 10% di chi supera l’infarto può non sopravvivere più di un anno. Grazie alla tempestività dei soccorsi, il caso di Jenna è miracolosamente rientrato nel restante 40%, un’eccezione se si considera che la rianimazione cardio- plomnare è avvenuta fuori dall’ospedale.

In 20 ani di carriera e oltre 4.000 interventi chirurgici, non ho mai visto niente del genere – ha raccontato il cardiologo di Jenna – . Non sapevo nemmeno che si potesse sopravvivere a un infarto di questo tipo”.

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