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Semaglutide per dimagrire: il boom della moda Ozempic che fa crescere vendite e mercato nero

Semaglutide e Ozempic diventano la nuova moda per dimagrire: vendite in Italia a +78,7% con ricetta bianca, mentre i prezzi alti alimentano il mercato nero online.
A cura di Valeria Aiello
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La semaglutide, soprattutto nella versione a marchio Ozempic, è diventata in pochi anni uno dei farmaci più richiesti da chi vuole dimagrire rapidamente. Nata per il trattamento del diabete di tipo 2, la molecola ha guadagnato popolarità per la sua capacità di ridurre l’appetito e favorire perdita di peso, nonostante effetti collaterali e indicazioni d’uso molto precise.

Per la gestione del peso, la semaglutide può essere prescritta solo a persone con obesità o a chi presenta sovrappeso associato a patologie come ipertensione, pre-diabete o diabete di tipo 2, apnee notturne o malattia cardiovascolari. Si tratta quindi di un trattamento che richiede una valutazione medica e un monitoraggio continuo, non di una scorciatoia universale.

Nonostante questi criteri, negli ultimi due anni la domanda è esplosa. In Italia, secondo i dati del rapporto OsMed dell’AIFA, le vendite con “ricetta bianca” degli analoghi del recettore GLP‐1 sono cresciute del 78,7%, segno di un incremento che va ben oltre l’uso approvato dalle autorità sanitarie. Per chi invece rientra nelle indicazioni, la formulazione specifica per la gestione del peso (Wegovy) è ottenibile tramite “ricetta rossa”, quindi prescrivibile nell’ambito del SSN. Con un costo della terapia che non è certo economico: per le iniezioni sottocutanee settimanali per dimagrire, il prezzo varia dai 300-400 euro al mese.

L’aspetto economico, unito alla crescente popolarità sui social, ha alimentato anche un mercato nero online, dove confezioni di semaglutide vengono vendute senza alcun controllo, con rischi legati a dosaggi errati, prodotti contraffatti o conservati in modo inadeguato. Il recente caso di una 31enne di Padova, finita in coma dopo essersi autosomministrata Ozempic comprato su internet, ha riportato l’attenzione sulle conseguenze dell’uso improprio e del ricorso a canali non sicuri.

Le analisi sul prodotto hanno rivelato che la penna pre-riempita conteneva insulina al posto della semaglutide, che aaveva causato una grave ipoglicemia portando la donna al coma, come dettagliato nel case report pubblicato sull’European Journal of Hospital Pharmacy.

Il mercato nero della semaglutide: siti illegali, prodotti falsi e rischi crescenti

La storia della 31enne di Padova non è un caso isolato, ma è un segnale di un fenomeno molto più ampio: una rete globale di farmacie online illegali che alimenta la circolazione di medicinali falsificati o non conformi. Uno studio ungherese pubblicato sul Journal of Medical Internet Research ha analizzato 1.080 link provenienti dai motori di ricerca, identificando 317 farmacie online. Di queste, 134 indirizzavano a 59 siti illegali che vendevano semaglutide senza prescrizione. Solo i 30 domini più attivi hanno totalizzato oltre 4,7 milioni di visite in tre mesi, il che la dice lunga su una domanda altissima e distribuita a livello internazionale.

Confezioni di presunte penne Ozempic offerte da un venditore su Made–in–Cina.com / Credit: Emerging Trends in Drugs, Addictions and Health
Confezioni di presunte penne Ozempic offerte da un venditore su Made–in–Cina.com / Credit: Emerging Trends in Drugs, Addictions and Health

Gli acquisti effettuati dai ricercatori presso sei di questi siti hanno mostrato come funzioni il meccanismo: alcune penne iniettabili non venivano mai consegnate – semplici truffe commerciali – mentre quelle recapitate per posta si rivelavano spesso non conformi. Molte contenevano endotossine batteriche, livelli di semaglutide non conformi al dichiarato e una purezza estremamente bassa. In diversi casi, i prodotti esaminati risultano privi del principio attivo o addirittura contenere altre sostanze farmaceutiche, come l’insulina: una combinazione potenzialmente pericolosa per chi si auto-inietta questi composti.

Il problema non riguarda solo l’Europa. Un altro recente studio pubblicato sulla rivista Emerging Trends in Drugs, Addictions, and Health mostra come piattaforme internazionali fungano da vero e proprio hub del mercato nero. Tra queste spicca Made-in-China.com, una piattaforma di e-commerce generico molto simile ad Amazon e Alibaba.com, dove la ricerca del termine “semaglutide” ha restituito oltre 12.000 inserzioni che offrono prodotti spesso con loghi falsificati di Novo Nordisk o Eli Lilly.

I venditori mascherano le inserzioni con diciture come “solo per uso di ricerca”, mentre allo stesso tempo inseriscono parole chiave come weight loss o obesity e immagini di penne iniettive. Alcuni venditori tendono ad oscurare deliberatamente parte del nome dei farmaci, mostrando ad esempio “Sema” al posto di semaglutide, o Tirz” anziché tirzepatide, per eludere i controlli automatici.

Uno screen di un’inserzione online per la vendita di farmaci contraffatti per dimagrire / Credit: Emerging Trends in Drugs, Addictions and Health 
Uno screen di un’inserzione online per la vendita di farmaci contraffatti per dimagrire / Credit: Emerging Trends in Drugs, Addictions and Health 

L’intero sistema è costruito per sembrare affidabile: foto di presunti laboratori, report di analisi spacciati come indipendenti, pagamenti gestiti tramite PayPal, carte o criptovalute, e chat WhatsApp per negoziare spedizioni e dogane. Dietro questa facciata, però, i prodotti hanno mostrato una qualità disomogenea e spesso pericolosa, con contenuti attivi variabili e contaminazioni non dichiarate.

Secondo gli autori degli studi, la combinazione di alta richiesta, costi elevati, facilità d’acquisto online e branding ingannevole sta alimentando una diffusione globale di semaglutide falsificata, con rischi sempre più rilevanti per chi si affida a canali non autorizzati.

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